Ma Gesù gli disse: 
Vattene via, Satana!
Perché nella Bibbia è scritto:
Adora il Signore, tuo Dio:
a lui solo
 rivolgi la tua preghiera.
(Mt 4:10)

Senza polemizzare contro certi indubbi eccessi del culto mariano in precedenti epoche della vita della Chiesa, e in particolare negli anni di Pio XII, il concilio prendeva le distanze da certa malaccorta mariologia e in particolare ribadiva con forza che unico mediatore era Cristo, unico redentore Cristo e che solo in senso traslato e spirituale - ma con termini che dopo il Vaticano II non avrebbero dovuto più avere corso nella Chiesa - Maria poteva essere chiamata "mediatrice" e "corredentrice".
Sembrava, questo, un passo indietro rispetto ad una teologia che, sulla base dell'affermazione, enfatica ma teologicamente dubbia, 
                                          «
De Maria numquam satis! »
(n.d.r. propria del Movimento mariano della Controriforma, 1600-1958)
, aveva in parte perduto il senso della distinzione, in qualche modo abissale, che intercorre fra Dio e l'uomo, fosse pure la creatura più alta e più degna, appunto Maria. 
Uno solo era il Salvatore, tutti gli altri - Maria compresa - i salvati: e la Lumen gentium lo ribadiva con forza (nn. 55ss).(...) 
Esiste un abisso fra l'inconoscibile mistero di Dio e il mondo delle cose create: cercare di gettare un ponte tutto umano su questo abisso equivarrebbe a ripetere il peccato dei progenitori. 
Solo Dio può gettare un ponte fra le due sponde separate da questo abisso, e questo ponte è appunto la Sua Parola.
(Giorgio Campanini, cattolico)

                                         «
De Maria nunc est satis! »
                     (Il cardinale Seper al Congresso mariologico di Zagabria del 1971)

Creatura Maria non potest satis laudari.
(Martin Lutero)

Santa è Maria, benedetta è Maria;però è meglio la Chiesa che Maria. 
Perché? Perché Maria è una parte della Chiesa, un membro santo, eccellente, eminentissimo, ma solo un membro del corpo; ma il corpo intero vale più di un solo membro. Il capo è il Signore, e Cristo nella sua totalità è capo del corpo.

(S. Agostino: Sermo 25,13, "La maternità di Maria")

«
Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo» [Mt 17,5], ho posto fine ai miei antichi modi di insegnare e rispondere e ho affidato tutto a lui. 
Ascoltatelo, perché ormai non ho più argomenti di fede da rivelare, né verità da manifestare...
(dal trattato «Salita al monte del Carmelo» di San Giovanni della Croce, lb. 2, cap.22)

Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. (JE NE PUIS PLUS RETENIR LE BRAS DE MON FILS... IL EST SI LOURD...)
(La Salette, «messaggio» del 1846)

A Pio IX, il Pontefice del dogma dell'Immacolata Concezione, il popolo cristiano sarà sempre grato per aver proclamato questa stupenda verità di fede, da cui proviene luce e speranza per il destino del mondo e di ogni uomo.
(Giovanni Paolo II, 3 settembre 2000)

La devozione mariana non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa qual vana credulità.
(
Lumen Gentium)

I "Fujenti" della Madonna dell'Arco di Napoli, vanno in trance davanti all'immagine sacra.
Dove c'è il Santuario sorgeva il tempio di Cibele, e i devoti, quando vedevano la dea, avevano esattamente la stessa reazione.
(Jesus, settembre 2000)

Alcuni incontrano la realtà di Dio a Bose, Camaldoli, Monteveglio, altri nei pellegrinaggi a Caravaggio, Loreto... Insomma, ognuno ha la sua tazza da bere: c'è chi l'ha dipinta da Picasso, chi dozzinale, ma l'importante è che si beva.
(Domenico Pizzuti)

... Non trascurando mai di prestare attenzione a ciò che si sta bevendo. Molte bevande avvelenano.
(Francesco Carpi)

L'apparizione della Madonna di Guadalupe avvenne sul Tepeyac, dove prima della conquista esisteva un santuario dedicato alla dea Tonantzin, che significa "nostra madre".
Nel 1910, Pio IX proclamò la Madonna di Guadalupe patrona di tutta l'America Latina. "...Sono io la vostra Madre misericordiosa..."
(Jesus, settembre 2000)

                           ~ Dal "Libro Azzurro" di don Stefano Gobbi ~
                                                                ~^~
Siate miei apostoli... [locuzione del 20/9/1984]

Io celeste Profetessa... [locuzione del 15/9/1989]

Vi libero dalla schiavitù del peccato. [locuzione dell'11/2/1992]

A chi a me si consacra io torno a promettere la salvezza (...) la otterrete per un mio speciale intervento di Mamma. [locuzione del 13/5/1976]

Non temete, c'è la Mamma che dispone per voi ogni cosa. [locuzione del 7/10/1975]

Talvolta permetto persino il disprezzo e la calunnia. [locuzione del 31/7/1976]

Dovete ubbidire ai miei ordini. [locuzione del 29/7/1979]

"MAMMA!" è stato il suo ultimo gemito, il forte grido con cui è spirato sulla Croce. 
[locuzione dell'1/8/1973]

La tenebra ha pervaso anche la Chiesa. [locuzione del 19/3/1978]

Ubbiditelo (il Papa), anche nel portare l'abito ecclesiastico. [locuzione dell'1/1/1979]

...Il falso ecumenismo che porta all'accettazione di tutte le chiese cristiane, affermando che ciascuna di esse possiede una parte della verità. [locuzione del 13/6/1989] ...La verità è mantenuta integra solo nella Chiesa cattolica... la riunione di tutti i cristiani nella Chiesa cattolica coinciderà con il trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo. [locuzione del 27/10/1980]

.
..in questo periodo storico (666 d.C.) l'Anticristo si manifesta attraverso il fenomeno dell'Islam... l'anno 1332 (666x2)... importanza esagerata data alla ragione... la Riforma protestante... 1998 (666x3)... la Massoneria, aiutata da quella ecclesiastica... un falso Cristo e una falsa Chiesa... l'Anticristo... [locuzione del 17/6/1987)   ~~~ And so on...
(Il testo del "Libro Azzurro", diffusissimo negli ambienti mariani, reca l'Imprimatur della Chiesa cattolica romana)

E' normale che nel mondo vi siano dei visionari e degli esaltati, ciò che stupisce è che vi siano tante persone normali disposte a prestare loro fede.
(Francesco Carpi)

 I sogni danno le ali agli stolti. 
Come uno che afferra le ombre e insegue il vento, 
così chi si appoggia ai sogni
 

(Sir 34, 1-2)


Nessuno può aggiungere altra parola alla rivelazione di Dio che è stata data da Gesù. (...)
Non c'è forse già chi in pratica ha messo da parte la Scrittura ed ha concentrato tutta la propria attenzione ed il proprio interesse su queste rivelazioni?
(Fernando Armellini, Evangelizzare, periodico cattolico)

Così parla DIO, il Signore:
Guai ai profeti stolti,
che seguono il loro proprio spirito, 
e parlano di cose che non hanno viste!
 
(Ez 13,3)

Alcune pie pratiche esclusive accontentano il sentimento, ma da sole non esauriscono il compimento degli obblighi religiosi e tanto meno sono in corrispondenza perfetta con i primi tre precetti del Decalogo, gravi ed impegnativi.
(Giovanni XIII al clero di Roma, 24 novembre 1960)

Molto spesso gli uomini, ingannati dal Maligno, vaneggiano nei loro pensamenti, e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la
creatura piuttosto che il Creatore.
(Enciclica Lumen Gentium, 16).

Sono cattolico, ma non mi sento "mariano", nel senso corrente dell'espressione. 
Questo potrebbe indurre nella convinzione che abbia delle riserve nei confronti della Madre di Gesù. 
Per la verità, nei confronti di Maria, assolutamente, no. 
Nei confronti di certi "mariani", assolutamente, sì. 
(><> Francesco Carpi)

«APPARIZIONI» «MESSAGGI» e «MISTERI»

I «messaggi» di Fatima

  Le «apparizioni» di Lourdes

 La Salette: «L’apparizione» e il «messaggio»

Caterina Sabouré e la «Medaglia Miracolosa»

Il «messaggio» di Douzulé

I « messaggi» di Faustina Kowalska

I «messaggi» di Garabandal

I «messaggi» di Medjugorie

Il «messaggio» di Turzovka

Le «apparizioni» di Laus

L'«apparizione» delle "Tre Fontane"

Le «apparizioni» di Pontmain, di Pellevoisin, di Beauraing e di Banneux

«Ai Sacerdoti, figli prediletti della Madonna»
Le «locuzioni interiori» di don Stefano Gobbi

I "messaggi" della "Madonna dell'Eucaristia"

Il vero messaggio senza segreti
della Madre di Gesù ai cristiani di tutte le confessioni


Molte delle apparizioni mariane sono riconosciute dalla Chiesa cattolica. 
Si tratta, però in ogni caso, di un riconoscimento che non assume mai un carattere teologico. 
La Chiesa si limita soltanto ad indicare ai fedeli che la realtà soprannaturale di alcune apparizioni è riconosciuta e che il loro contenuto non è contrario né alla fede, né alla morale. 
La Chiesa lascia, comunque, ai fedeli la libertà di credervi o meno.
(Louis Delcourt, cattolico)

Elenco delle apparizioni e rivelazioni ritenute false o dubbie dalla Chiesa cattolica 
(Michele Cafaro)

Finché le cosiddette apparizioni non finiranno, non vi sarà mai alcun pronunciamento ufficiale. 
Ma io non credo a una Madonna che parla contro la Chiesa e contro la Scrittura.
(Vinko Puljic, cardinale di Sarajevo)

Alla Sindone il credente può non crederci. Mentre il non credente non può credere all’autenticità della Sindone permanendo nell’incredulità rispetto a ciò che la Sindone significa.
[...] Penso che questa strana umanità non credendo più a niente, finisce con il credere a tutto, persino a Fatima. È un paradosso, ma mentre i laici finiscono col credere ai miracoli, io che sono un credente non ci credo; credo totalmente alla possibilità del miracolo, ma prima di dire “questo è un miracolo”, eh cari miei, ce ne passa. Il credente è nello stesso tempo più rigoroso e più libero; è invece più facile che chi è disorientato creda a qualunque cosa. Io posso negare l’apparizione di Lourdes senza per questo essere eretico: Lourdes non fa parte del patrimonio della fede.
(Cardinale Biffi, arcivescovo di Bologna, in Nuntium, periodico della Pontifica Università Lateranense)

La 'povera serva' è il modello dell'umiltà [...] e non è lecito fare di lei la 'regina del cielo' perché ciò significa togliere onore a Cristo, attribuendo ad una creatura ciò che spetta solo a Dio (WA 10, III 322 [1522]).
(Martin Lutero)

Tutto il suo onore sta nel Figlio suo.
(Huldreich Zwingli)

Dignissima amplissimis honoribus
[...] Maria semper repraesentat Ecclesiam.
(Filippo Melantone)

Sancta virgo, maestra e modello di ubbidienza, di fede, di lode attribuita a Dio e di comprensione della Scrittura.
(Giovanni Calvino)

Il padre è una verità, solo se è una verità la madre.
(Feuerbach, filosofo e critico del cristianesimo in Wesen des Christentums, 1841)

Maria deve essere preservata dal diventare un prodotto della nostra fantasia religiosa.
(Gottfried Maron, teologo evangelico)

Non si deve rendere ai santi un onore maggiore di quanto è giusto... Maria non è Dio, né ha ricevuto il suo corpo dal cielo, quasi non fosse stata concepita da un uomo e da una donna. 
Il corpo di Maria è santo, ma non è Dio; è vergine e degna di onore, ma non ci è stata data in adorazione, e quello che Lei adora è Colui che è nato dalla sua carne. 
Che Maria sia onorata, ma che si adori il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Che nessuno adori Maria.
(S. Epifanio, Panarion, 78,11-24; 79, 5-7, lettera contro i Colliridiani, adoratori di Maria)

Il nostro secolo ha visto nascere, tra le due guerre mondiali, dei movimenti compensatori della Controriforma. 
Si riscoprì intensamente quello che le ristrettezze e le polemiche anti-protestanti avevano trascurato o messo ai margini.
Il movimento mariano ne subì un contraccolpo, a proprio svantaggio,
ma spesso a beneficio della Vergine stessa.
Il movimento biblico si sviluppò con forza, in reazione ad un tempo di ostilità violenta verso le «bibbie protestanti», quando correva lo slogan: «la Bibbia è all'Indice». Questo ritorno alla Bibbia non andava nel senso del movimento mariano.
(René Laurantin, teologo cattolico, marianologo)

                                                    KECHARITOMÉNE
«Kecharitoméne»
è il participio perfetto del verbo charitòo. Questo tempo grammaticale connota un favore stabile: «Tu che sei stata e continui a essere oggetto del favore». 
Per Maria, tutto è grazia, e questo fin dal primo istante, secondo l'esplicitazione del dogma cattolico. Invece Lc. 1,28 non significa formalmente la pienezza che Gv. 1,14 attribuisce solamente a Cristo (pléres chàritos).
(René Laurantin, mariologo)

La traduzione classica, quella della Volgata (gratia plena) è alquanto ambigua. Potrebbe suggerire che il termine «grazia» è da prendere nel senso soggettivo ed interiore: si pensa allora alla «grazia» nell'anima di Maria, alla sua santità, alla sua pratica di tutte le virtù. Ma questo non è il senso di charis in Luca. 
Inoltre, se l'evangelista avesse voluto insistere sull'idea di pienezza, avrebbe probabilmente usato l'espressione plères chàritos, «piena di grazia», che egli adopera a proposito di Stefano (At 6,8). [...] Charitòo significa: trasformare qualcuno con la charis, renderlo kecharitòmenos, gradevole, amabile. Nel nostro testo si tratta della «grazia» di Dio, poiché il messaggio è portato a Maria da un angelo che viene da Dio.
(Ignace De La Poterie, gesuita mariologo)

                                          AEI PARTHENOS - (Sempre vergine)
~
PRIMA
Senza alcun segno di esitazione la Scrittura e la Tradizione interpretano questa nascita insolita (n.d.r. di Gesù) come concezione verginale. 
La contestazione su questo punto è iniziata solo nel secolo XIX, tra i protestanti e dopo la metà del secolo XX, tra i cattolici. 
Nessun accenno tra i primi riformatori.
~ DURANTE
Per i due evangelisti (n.d.r. Matteo e Luca), Gesù non è Dio perché generato umanamente da Dio. Egli è Dio con Dio, prima di diventare uomo con gli uomini. 
La concezione verginale non è fondamento della sua divinità. Essa ne è il segno.
[...] Quanto al segno dell'integrità verginale (n.d.r. anche nella nascita di Gesù [=durante il parto]) nel quale si avventurano certi Padri nella prospettiva della loro teologia simbolica, rispettiamo il segreto di Dio che non ci ha dato una tavola anatomica su questo punto.
~ DOPO
Il problema della verginità dopo il parto fu sollevato nel secolo IV da Elvidio. 
I Padri greci rimasero per molto tempo meno attenti su questo punto. I loro centri di interesse non andavano al di là del momento della nascita. Ma anch'essi, a partire dal V secolo, convennero (n.d.r. con i Padri latini) nel dire Maria sempre vergine (aei parthenos). 
Questa affermazione era soggiacente alla Tradizione antica ed anche ai Vangeli, anche se non la insegnano formalmente.
(René Laurantin, teologo cattolico, marianologo)

Il movimento pneumatologico ha denunciato la sostituzione della Vergine allo Spirito santo, il cui oblio aveva provocato un curioso trasferimento dei suoi titoli e funzioni a Maria. 
Questa constatazione del pastore Marchand è stata fatta propria dal padre Congar e dal cardinale Suenens.

                                                       AVVOCATA
Titolo attribuito a Maria da Ireneo, nel II secolo. 
E' usato per esprimere l'intercessione. 
Biblicamente spetta allo Spirito santo (il Paraclito) e a Gesù.
  
Il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. (Gv. 14,26)

Egli è il nostro difensore accanto al Padre. (1°Gv. 2,1-2)

AUSILIATRICE - SOCCORRITRICE
Adjutorium, adjutrix Christi, aiuto dei cristiani. 
Titolo usato con riferimento a Maria, a partire dal secolo XIII


Cristo è morto. 
Anzi è risuscitato, e ora si trova accanto a Dio, 
dove sostiene la nostra causa.
 
(Rm 8,34)


CORREDENTRICE
Espressione usata per esprimere l'associazione di Maria al Cristo redentore. 
Molti teologi criticano questo attributo che porrebbe in ombra la dipendenza di Maria come creatura e come redenta.

Cristo è morto per noi. (Rm. 5,8)
É morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. (1°Ts. 5,10)


MEDIATRICE
Titolo usato, con significati molto diversi, a partire dal VI secolo.

Uno solo è il mediatore tra Dio e gli uomini: l'uomo Gesù Cristo.
(1°Tm. 2,5) 

La Beata Vergine è invocata nella Chiesa coi titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. Il che però va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore 
(Lumen Gentium, 62).

Quanto più lontano è il grande Iddio, tanto maggiore è il bisogno di esseri mediatori intermedi tra il cielo e la terra, sia buoni che cattivi.
(Hans Küng, teologo cattolico)

Davanti a Maria, così come viene venerata nell'Italia del sud o in Polonia, mi sento alienata. 
A mio parere le divergenze su Maria sono determinate più dal contesto socio-culturale, che non dal contesto confessionale.
(Kari Børresen, teologa cattolica)

Gli eccessi di questo movimento zelante (n.d.r. Movimento mariano della Controriforma cattolica [1600-1958]) e della "mariologia" (il neologismo risale al 1602) hanno fatto della Vergine un segno di contraddizione tra gli stessi cattolici.
(René Laurantin, mariologo cattolico)

Maria è il Tempio di Dio, non già il Dio del Tempio.
Si deve, quindi, adorare soltanto Lui che agisce nel Tempio.
(S. Ambrogio, De Spir. S., L. III, c.2, nn 79,80, PL 16, 829)

Chiunque non onora e adora (non honorat atque adorat) la beata sopra ogni creatura e natura umana, eccettuato Colui che è stato da Lei generato, sia anatema nel secolo presente ed in quello futuro.
(Martino I, papa, lettera a Teodoro)

A queste rivelazioni, anche se approvate dalla Chiesa, non si deve accordare un assenso di fede cattolica, ma un assenso di fede umana, in quanto siffatte rivelazioni sono probabili e credibili. 
Si può dunque rifiutare il proprio assenso a dette rivelazioni, per buone ragioni e senza sentimenti di disprezzo. 
(Benedetto XIV, papa, 1740-1758)

Il fondamento di tutta la nostra speranza si trova nella Vergine Maria. Dio ha affidato ad ella il tesoro di tutte le cose buone, affinché chiunque sappia che attraverso di lei si ottengono ogni speranza, ogni grazia, e tutta la salvezza. Poiché questa è la Sua volontà: che noi otteniamo ogni cosa attraverso Maria. Dolce cuore di Maria, sii la mia salvezza!
(Papa Pio IX).

Poiché, dato che è per volontà della Divina Provvidenza che noi abbiamo il Dio-Uomo attraverso Maria, non c'è altra via per ricevere Cristo se non dalle mani di lei.
(Papa Pio X).

Non gusterà la morte in eterno chi, al momento della sua dipartita, ricorrerà alla Benedetta Vergine Maria. Cosa ti costerà salvarci? Non ha Gesù messo nelle tue mani tutti i tesori della Sua grazia e misericordia? Tu siedi incoronata come Regina alla destra del tuo Figlio: il tuo dominio giunge fino ai cieli, e a te sono soggette la terra e tutte le creature che l'abitano. Il tuo dominio raggiunge infino gli abissi dell'Inferno, e tu solo, O Maria, ci salvi dalle mani di Satana.
 (Papa Pio XI).

Niente viene a noi se non per mezzo della mediazione di Maria, poiché questa è la volontà di Dio. O Vergine Santissima, nessuno abbonda nella conoscenza di Dio se non tramite te; nessuno O Madre di Dio, raggiunge la salvezza se non tramite te! Tutte le moltitudini, perciò, che il vale delle circostanze calamitose ha sottratto all'unità Cattolica, devono nascere di nuovo in Cristo mediante quella stessa Madre alla quale Dio ha concesso una infallibile fertilità di produrre gente santa.
(Papa Leone XIII).

Maria, nessuno dei tuoi servi devoti è mai perito; possa anch'io essere salvato!
(Papa Benedetto XV).

Alla Vergine SS. non si deve un culto di latria, sia assoluto che relativo; e neppure un culto di semplice dulia, quale si tributa a tutti gli altri Santi; bensì un culto del tutto singolare, ossia, un culto di iperdulia.
(P. Gabriele M. Roschini, O.S.M., La Madonna secondo la fede e la teologia,1954)

La distinzione fra culto di latria e culto di dulia è una scemenza, una cosa puramente verbale.
(Giovanni Calvino, Harmonia Evang.
In Mt. IV, 10, Op. 45; Corp. 73, 136)

Maria non ci domanda di recitarle dei pii cantici; il solo culto che le è graditissimo è l’imitazione delle sue virtù.
(Erasmo da Rotterdam)

Lungi dall'essere una divinità tutelare femminile posta accanto ad un Dio terribile e virile e, ancora meno, l'immagine di un eterno femminile nel senso sessuale del termine, Maria è serva e testimone, l'immagine della Creatura che umilmente accoglie la grazia divina e che si apre a Colui che la trasfigura. Chi altri meglio di lei può parlare alla nostra riconoscenza e alla nostra fedeltà?
(Edith Wild, luterano)

E' significativo che agli inizi del V secolo, con il primo affermarsi del culto mariano, Maria venga dipinta con in braccio il Bambino Gesù, e che col decorso del tempo la espressione e la figura del Figlio tenda progressivamente a spegnersi, con la correlativa accentuazione dell'immagine della Madre, fino alla Sua completa scomparsa. 
(Francesco Carpi)

Se noi limitiamo il culto della Vergine alla sola imitazione delle sue virtù, noi non le diamo se non ciò che i suoi più dichiarati nemici le concedono.
(Enrico M. Boudon, 1624-1702)

 La Chiesa d'Inghilterra rende onore alla Madre di Gesù Cristo ma contemporaneamente deve rilevare che non c,è la più piccola prova nelle scritture e negli insegnamenti della Chiesa antica della sua assunzione corporale in cielo. Per questo la Chiesa d'Inghilterra si rammarica profondamente che la Chiesa cattolica romana abbia voluto con questo atto aumentare le differenze dogmatiche della cristianità.
(Nota dell'arcivescovo di Canterbury in merito al dogma dell'Assunzione di Maria proclamato da Pio XII nel 1950)

Cristo è forse troppo Dio e troppo poco uomo, ché non possiamo avvicinarci a Lui direttamente ed abbiamo bisogno d'intermediari più misericordiosi e più umani? [...] Si direbbe che Gesù Cristo non basti. Tra Lui e noi, voi mettete la Vergine Maria.
(H. Asmussen, protestante)

Se si tratta per i cattolici d'onorare la Madre del Signore, noi siamo con loro.
(W. Tanner, protestante)

Una mariologia evangelica deve essere fondata e orientata cristologicamente
[...] Un importante risultato del contributo evangelico potrebbe essere senz'altro il venire alla luce, con una freschezza, una genuinità ed una bellezza nuove, della vera immagine della madre del nostro Signore, nascosta dietro il lussureggiante groviglio di una straripante 'mariologia' mitica.
(Gottfried Maron, teologo evangelico)

In teoria, il protestantesimo non respinge l'intercessione dei santi. 
Non è il problema dell'intercessione come tale che divide le due Chiese, quanto piuttosto, il fatto d'implorare l'aiuto dei santi e di Maria. 
In realtà, quando si pregano i santi e Maria, ci si volge verso di loro e non verso Cristo. [...] «Prega per noi» ritorna spesso; e non è raro che «prega» lasci il posto ad espressioni più forti, come «dacci», «fa'», «cambia» e simili, che sono assenti nella liturgia classica.
(Stanislaw Napiòrkowski, teologo cattolico dei frati minori conventuali)

«Non conosco uomo»
Il verbo al presente («non conosco») descrive normalmente uno stato, non un proposito; e se Maria aveva deciso di rimanere vergine, come spiegare che si era sposata? [...] Si può difficilmente negare che le parole «non conosco uomo» descrivono una situazione, uno stato di cose, non un'intenzione. [...] Non si tratta di una decisione deliberata di rimanere vergine; altrimenti, non si potrebbe spiegare che si sia sposata, secondo l'uso di quel tempo.
(Ignace De La Poterie, gesuita mariologo)

I falsi devoti.
La prima categoria dei falsi devoti è quella dei devoti superstiziosi, ai quali, più per ignoranza che per malizia, appartennero i Colliridiani che adoravano la Vergine come una divinità e le offrivano sacrifici.
La seconda categoria è quella dei devoti ipocriti ed è costituita da coloro i quali rovinano affatto la devozione alla Vergine, fingendo di stabilirla.
La terza categoria è quella dei devoti scrupolosi, ossia di quelli che, pur dicendo di essere devoti della Vergine, non le prestano quasi alcun onore. Temono di far torto al Figlio onorando sua Madre, e di abbassare l’uno innalzando l’altra.
La quarta categoria è quella dei devoti presuntuosi, ossia, coloro i quali, in un eccesso di speranza fanno della devozione alla Vergine, ciò che i più empi fanno della misericordia di Dio della quale si servono, come parla Tertulliano, a guisa di un privilegio e di un passaporto per peccare con impunità.
La quinta categoria è quella dei devoti incostanti, la devozione dei quali verso la Vergine non dura se non quanto dura l’afflizione.
La sesta categoria è quella dei devoti scandalosi, i quali, con la loro vita scorretta, gettano il discredito, presso coloro dai quali sono conosciuti, sulla devozione stessa verso la Vergine.
La settima categoria è quella dei devoti superbi, poiché la superbia, quella autentica, è inconciliabile con qualsiasi devozione.
L’ottava categoria è quella dei devoti impudici, poiché l’impudicizia è diametralmente opposta e perciò inconciliabile con la devozione alla purissima Vergine delle Vergini, che ha in orrore il vizio impuro.
(P. Giovanni Crasset, S.J. [1618-1692])

Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: 
«Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, 
che custodiscono la testimonianza di Gesù. 

È Dio che devi adorare
»
(Ap. 19:10)


I devoti scrupolosi soffrono a stento che ci siano più persone in ginocchio dinanzi ad un altare di Maria, che dinanzi al Santissimo Sacramento, come se una escludesse l’altra, come se quelli che pregano la Santa Vergine, non pregassero Gesù Cristo per mezzo di Essa! […] Giacché non si onora Maria che per onorare più perfettamente Gesù Cristo; infatti si va ad essa come alla strada per trovare il termine cui tende, Gesù. La Santa Chiesa, con lo Spirito Santo, benedice prima la S. Vergine e poi Gesù Cristo: benedica tu in mulieribus et benedictus fructus ventris tui, Jesus. Non perché la S. Vergine sia da più di Gesù Cristo o uguale a Lui: ciò costituirebbe un’intollerabile eresia; ma per benedire più perfettamente Gesù Cristo, bisogna prima benedire Maria.
(p. Gabriele M. Roschini, O.S.M., preside della Facoltà Teologica «Marianum», Il singolare culto di Maria, Libreria Editrice Francesco Ferrari, Roma, 1954)

Le cinque verità.
1. Gesù Cristo fine ultimo della devozione a Maria;
2. noi apparteniamo a Gesù e a Maria in qualità di schiavi;
3. dobbiamo svuotarci di ciò che è cattivo in noi;
4. abbiamo bisogno di un Mediatore presso il Mediatore Gesù Cristo;
5. ci è molto difficile conservare la grazia e i tesori ricevuti da Dio.
(S. Lodovico M. Grignion De Montfort, 1673-1716, Trattato della vera devozione a Maria SS.)

La Chiesa ortodossa rigetta con indignazione e nausea le dicerie e le accuse di coloro che la criticano per la cosiddetta sua mariolatria; essa non adora Maria; adora soltanto Dio Uno Trino. Essa magnifica, loda, onora e venera Maria come Madre di Gesù secondo la carne e la indica ai fedeli come esempio e modello di ogni virtù. 
Essa sa benissimo ed insegna che la Vergine Maria non è il Signore, ma l'Ancella del Signore; non è il Re, ma il trono del Re; non è il Sole che splende di luce propria, ma è la luna che rimanda la luce del Sole; non è la Fonte, ma è lo sbocco della Fonte; non è la Riva, ma il ponte che conduce alla Riva; non è la Redentrice, ma è quella che prega, intercede e grida al Redentore, e, per grazia di Lui, fa miracoli nel mondo.
[...] E' la Chiesa di Roma che, pezzo per pezzo e pietra per pietra, costruisce, per i suoi fedeli, la deificazione di Maria. 
(Benedetto Katsanevakis, archimandrita greco-ortodosso)

Con quali parole ci si potrà rivolgere a Lei? Le sue stesse parole ci inducono a dire: 
O beata Vergine e Madre di Dio, nonostante tu fossi misera e disprezzata, Dio ha rivolto il suo sguardo su di Te e con la ricchezza della sua grazia ha operato in Te grandi cose; Tu non eri degna di alcuna di esse, tuttavia la grazia di Dio è stata ricca e sovrabbondante superando ogni Tuo merito .
Oh salve! Da ora in eterno beata sei Tu che hai conosciuto un tale Dio!
(Martin Lutero, commento al Magnificat)

Chi teme il Figlio si rifugi presso Maria!
(Bernardo di Chiaravalle)

Non si può essere cristiani se non si è mariani.
(Paolo VI, 1970)

O Maria, Vergine potente, Tu grande e illustre presidio della Chiesa; Tu aiuto meraviglioso dei cristiani; Tu terribile come esercito ordinato a battaglia; Tu, che da sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo, nelle nostre angustie, nelle nostre lotte, nelle nostre strettezze difendici dal nemico, e, nell'ora della morte, accogli l'anima nostra in paradiso. Così sia.  
(S. Giovanni Bosco) [In Enchiridion indulgentiarum, 1952, oratio 414.
Indulgenza per una recitazione: 3 anni e/o indulgenza plenaria: se recitata quotidianamente per un mese]

Tutto quanto il nostro cristianesimo sbocca in un marianesimo.
(p. Bernardus)

Essa è nell'ordine dell'unione ipostatica affine a tutta la santissima Trinità... Essa possiede una potenza quasi incommensurabile... Il suo regno è grande quanto quello di suo Figlio e di Dio... Il regno di Maria è il regno di Dio.
(p. Bernardus, 263)

Possiamo comprendere - ma non approvare - che si tollerino certi abusi della devozione popolare per Maria. 
Non possiamo però né comprendere, né scusare che da parte di un'altissima carica si desideri e si propagandi nella maniera che abbiamo visto un culto come quello di Fatima. (...) Certamente i seguaci di Fatima non intendono, con il loro culto di Maria, danneggiare affatto la gloria di Dio e quella di Cristo; essi si difendono dall'accusa di peccare contro il primo comandamento. 
Ma non è impressionante proprio il fatto che non ci si renda conto di ciò che veramente si fa? 
(Walter Von Leowenich, luterano)

L'Agnello che è stato ucciso è degno di ricevere 
la potenza, la ricchezza, la sapienza e la forza, l'onore, la gloria e la lode.
 
(Ap. 5:12)

Maria è in verità degna di ricevere onore e potenza e gloria.
(Pio XII, 1946)

I cronisti di Fatima si sono certamente permessi considerevoli ritocchi alla storia di Fatima.
(Karl Rahner, teologo gesuita)

Il popolo, attratto dalla leggiadria dell'opera, 
considerò oggetto di culto colui che poco prima onorava come uomo
.
(
Sap. 14:20)

La devozione può accendersi a tal punto da diventare illusione. 
La storia delle religioni e quella della Chiesa danno al riguardo una casistica convincente.
(Walter Von Leowenich)

Leone XIII, il 20 settembre 1896, nell'enciclica Fidentem, proclama Maria "la mediatrice del Mediatore" (Ad Mediatorem mediatrix)

Benedetto XV affermò il 22 marzo 1918 che si potrebbe giustamente dire che Maria ha redento la razza umana con Cristo.

Pio XI definì lodevole la consuetudine di attribuire a Maria il titolo di "nostra corredentrice"

... pronunziamo, dichiaramo e definiamo essere dogma di Dio rivelato che l'Immacolata Madre di Dio sempre Vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica...
(Pio XII, bolla Munificentissimus Deus, 1° novembre 1950)

Alla luce del mistero della maternità spirituale di Maria, cerchiamo di comprendere il messaggio straordinario che cominciò a risuonare nel mondo, a partire da Fatima (...) 
La Chiesa ha sempre insegnato e continua a proclamare che la rivelazione di Dio ha avuto il suo compimento in Gesù Cristo che ne costituisce la pienezza, e che nessuna altra rivelazione pubblica deve attendersi prima della manifestazione gloriosa del Signore. 
La Chiesa apprezza e giudica le rivelazioni private in base al criterio della loro conformità con questa unica rivelazione pubblica. 
(Giovanni Paolo II, Dei Verbum, n.4) 

Non c'è distinzione: 
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio. 

(Rm. 3,23)

Com'è scritto:
Non c'è nessun giusto,
neppure uno.

(
Rm 3:10) 

Poiché la morte è la pena propria di quel peccato di origine che, secondo la formula dogmatica del 1854, Maria non ha contratto. Certi teologi, affermano perciò, con buona logica 'massimalista', che Maria fu esente dalla comune mortalità.
(Kari Børresen, teologa cattolica)

A quel modo che nessuno può accedere al sommo Padre se non attraverso il Figlio, così quasi nessuno può accedere al Cristo se non attraverso la madre.
(Leone XIII, enciclica Octobri mense, 1891)

Maria è la restauratrice del mondo perduto (reparatrix perditi orbis) e la dispensatrice di tutte le grazie che Gesù ci ha acquistato mediante la sua morte.
(Pio X, enciclica Ad diem, 1904)

Di fronte alle cosiddette "rivelazioni" o "apparizioni" l'atteggiamento più adulto della fede è proprio la diffidenza.
(Ezio Gazzotti, cattolico)

Che altro aggiungono le cosiddette rivelazioni al dato biblico? 
Che cosa c'era ancora da rivelare oltre al Cristo morto e risorto?
(Attilio Bianchi, Evangelizzare, periodico cattolico)

E' come se l'uomo sbigottito nevrotico andasse in cerca di sicurezze (...) si moltiplicano le visioni e le apparizioni, ci si rifugia nel sentimento. 
C'è quasi una reductio ad uterum, un ritorno alle dolci acque materne: ma così si utilizza la Madonna in modo consumistico, e basta. (...) 
La fede è un'altra cosa. 
La fede combacia con la tranquillità dello spirito. 
(Padre Turoldo, cattolico)

Nulla ha il diritto di esistere accanto a Lui, ma solo al di sotto di Lui.
Ciò che noi poniamo accanto a Lui è un idolo.
(Dietrich Bonhoeffer, luterano)

Il settarismo può celarsi sotto il travestimento d'una erronea e fervorosissima devozione.
(Burke)

Nelle icone orientali la Chiesa è rappresentata in Maria che ha gli occhi grandi e la bocca piccola. Tutto è stato detto da Dio. 
Non c'è nulla da aggiungere.
(Ezio Gazzotti, in Evangelizzare)

Ora la luce è apparsa. 
Il velo del tempio si è scisso. 
Non esiste più un Dio inaccessibile che si nega agli uomini (Mc 15,38). 
In Gesù crocefisso e risorto Dio dice tutto di sè, dona tutto (Rm 8,32). 
Apre il suo cuore. 
Ogni uomo ora può avere accesso a Dio tramite Cristo.
(Ezio Gazzotti, catt.)

Davanti a certe deformazioni della pietà mariana spesso si sente spesso dire con tono tollerante: "Purché preghino...".
O la tolleranza sui modi difende la sostanza della fede, o si finisce per chiamare tolleranza la connivenza con l'errore.
(Attilio Bianchi, in Evangelizzare, periodico cattolico)

Nelle apparizioni recenti Maria si presenta per lo più senza il "bambino". 
(...) Quel Figlio è la sua grandezza e la nostra salvezza. 
Perché ora si presenta senza? 
(...) A raccoglierli tutti [i messaggi della Madonna] si farebbe un volume molto più grosso della Bibbia. 
E questo è già strano per una donna che nel Vangelo parla pochissimo (non più di venti parole, "Magnificat" a parte).
(...) L'impressione che si prova, leggendo questi messaggi, è che dicano esattamente quello che i devoti desiderano sentirsi dire: che il mondo è veramente cattivo; che la Mamma del cielo li proteggerà a patto che mostrino la loro devozione con la consacrazione a lei, con la preghiera e la penitenza; che i malvagi saranno certamente smascherati... Tutte queste cose sono certamente buone, ma si deve proprio tirare in ballo anche il soprannaturale?
(...) Un Dio, quello delle rivelazioni che appare spesso non raggiungibile direttamente (ci vuole una mediazione); ha in mano i destini del mondo e lo governa con la legge della "giustizia" facendo del bene a chi si comporta correttamente e punendo con malattie e disgrazie chi fa il male; va placato e reso misericordioso con preghiere, digiuni e penitenze e con la devozione alla Madonna. 
La "grazia" deve essere pagata in qualche misura. 
Eppure "grazia" vuol dire "dono gratuito"!
(...) Le "opere buone" sono il prezzo da pagare e non la manifestazione della fecondità della Grazia ricevuta. A conferma di questo potremmo richiamare i caratteri afflittivi ricorrenti di questa salvezza: sacrificio, sofferenza, espiazione, punizione... 
Una visione pessimistica e negativa dell'uomo e della storia e un diffuso senso di paura che non trovano riscontro nella Rivelazione che ha fatto Gesù Cristo.
(...) Non mancano neppure affermazioni discutibili come questa, messe sulle labbra della Vergine: "A stento trattengo il braccio vendicatore di mio Figlio...". 
Ci si dimentica che Cristo è bontà infinita e non Maria. 
E' lui che ha detto di "essere venuto non per condannare, ma per salvare".
(...) C'è poi il problema dei "segreti" che Dio in Cristo non ci avrebbe rivelato, ma che avrebbe tenuto nascosti fino a oggi. 
Questi "segreti" rivelati ai veggenti sono necessari per la salvezza oppure no? Se lo sono, perché Dio non li ha rivelati a tutti prima? E se non sono necessari perché li rivela? 
E' strano anche che la Rivelazione non si sia mai impegnata a dirci qualcosa sul nostro futuro (Mt 24,36), mentre le "rivelazioni" gli danno tanto spazio.
(Giuseppe Moretti, "Tante rivelazioni. Ricchezza o confusione?", tratto da Evangelizzare, periodico cattolico)

Il Figlio di Dio l'ha preceduta in questo ignorare la data della fine del mondo (Mc 13,32). 
Nelle così chiamate "rivelazioni" è invece abbondante questo "materiale informativo" che, in realtà, allontana dal nucleo centrale della fede.
(Ezio Gazzotti, "Gesù, l'unica parola di Dio", tratto da Evangelizzare, periodico cattolico)

Queste madonne che si preoccupano e piangono sangue per l'avanzare del comunismo, non mi stanno simpatiche. Io conosco una certa Maria di Nazareth, madre di Gesù, che nel Vangelo di Luca dice: «Dio... ha dato prova della sua potenza, ha distrutto i superbi e i loro progetti. Ha rovesciato dal trono i potenti, ha rialzato da terra gli oppressi. Ha colmato i poveri di beni, ha rimandato i ricchi a mani vuote». Che profezie da realizzare...
(don Giuliano Cingolani, Macerata).

Educare all'ascolto, è riportare all'essenziale. 
E' avere la forza di opporsi al "si è sempre fatto così, si è sempre creduto così". 
Riportare l'immagine di Maria nel suo luogo di salvezza - che è un sì che nasce dall'ascolto -; riproporla nella sua risposta docile alla vocazione di Madre di Dio, e ridarle la grandezza vera che le compete. 
Oltre che finalmente liberarla da quei compiti di consolatrice di anime perse, alla fin fine lontane da Lei così prossima alla gloria del suo Figlio. 
Che altro primario compito ci si può dare, se non richiamare alle contraddizioni (quando non sono eresie) tra una Donna che vive nella pienezza della felicità e le immagini di Lei che si presenta angosciata per le sorti dell'uomo, intenta a fermare il braccio vendicatore di suo Figlio, ripetitiva fino alla nevrosi? 
Lei, la tutta santa, impiegata (non c'è termine più descrittivamente adatto) a contrastare le nevrosi degli uomini!
(Attilio Bianchi, da Evangelizzare, periodico cattolico)

Se nel secolo XIII san Tommaso d'Acquino negava l'Immacolata Concezione, non per questo lo escludiamo dalla comunione cattolica. 
Perché non possiamo ammettere nello spazio quel che ammettiamo nel tempo? (...) 
Perché, si potrebbe dire, la Chiesa si è pronunciata dopo. 
Ma, è proprio necessario che la Chiesa si pronunci in in modo così autoritario ed esclusivo?
(Louis Evely, da "Il Dio della mia vita")

Maria e il peccato originale: 
un problema controverso.

Il presupposto dell'idea dell'immacolata concezione è la dottrina agostiniana del peccato originale, trasmesso per generazione paterna. Ne risulta la contaminazione del feto, la infectio carnis, che tocca l'anima razionale al momento della sua infusione. Dato il ruolo dello Spirito santo nell'incarnazione, Cristo è immune da tale trasmissione. [...] I grandi scolastici ritengono che Maria sia incorsa nella infectio carnis, al momento in cui fu concepita in modo umanamente normale e che sia stata poi santificata da un intervento riparatore [...] con la totale soppressione in lei del peccato originale.
(Kari Børresen, teologa)


S. Agostino
, fondatore della dottrina ecclesiastica sul peccato originale, affermava che Maria è libera soltanto dal peccato attuale: 
«
Una sola creatura è nata innocente, Gesù: perché Egli solo fu concepito verginalmente e al di fuori del rapporto carnale. 
Sua madre non fu concepita verginalmente e quindi contrasse il peccato originale, ma ne fu mondata prima della nascita, affinché potesse essere verginale la nascita del figlio suo, Gesù
».
«
Quando troverai uno che non è nato da Adamo, avrai trovato uno nato senza colpa. Nessuno potrà mai togliere ai cristiani questa verità
» (Sermo 293, Nat. Giovanni Battista)
«
Maria morì a causa del peccato originale trasmesso da Adamo a tutti i suoi discendenti, e la carne che il nostro Signore prese da Maria, soffrì la morte per togliere il peccato » (Sermo III, sul Salmo 34)

Eusebio, grande storico della Chiesa antica, afferma: 
« Nessuno è esente dal marchio del peccato originale, neppure la Madre del Redentore del mondo » (Emiss. in orat.,2, de Nativ.)

S. Anselmo d'Aosta, il padre della scolastica, sostiene che «
Sebbene la concezione del Cristo sia immacolata, tuttavia la stessa Vergine, dalla quale nacque, fu concepita nella ingiustizia e nacque con il peccato originale » (Op. 92) 
Maria è stata concepita ed è nata nel peccato e, quindi, che non la si può ritenere immune neppure dal peccato personale.

Bernardo di Chiaravalle, ardente veneratore di Maria, si oppose alla teoria dell'immacolata concezione affermando che solo Cristo è stato concepito senza peccato. (Lettera 34 ai canonici di Lione)

S. Tommaso d'Aquino insegna che «
La beata Vergine Maria contrasse il peccato originale essendo stata concepita dalla unione dei suoi genitori ». (Summa Theol. pars III). « Maria non fu concepita senza peccato. L'immacolata concezione contrasta con due verità bibliche fondamentali:
a) Cristo è l'unico Salvatore di tutti. 
Se Maria fosse stata santificata prima dell'animazione (del corpo), non avrebbe mai contratto la macchia del peccato originale e, allora, non avrebbe avuto bisogno della redenzione e della salvezza che viene da Cristo;
b) la santificazione di Maria avvenne dopo l'infusione dell'anima nel corpo. 
Se l'anima della Beata Vergine non fosse mai stata contagiata dal peccato originale, Cristo perderebbe la dignità di essere Salvatore universale di tutti.
Perciò la purezza della Beata Vergine pur la più grande, ma al di sotto di quella di Cristo, che in qualità di Salvatore universale non aveva bisogno di essere salvato. 
Cristo non contrasse in alcun modo il peccato originale, ma fu Santo nella sua stessa concezione. Il Santo che nascerà da te.... Lc. 1:35. Al contrario, la Beata Vergine contrasse il peccato originale, ma ne fu mondata prima di uscire dal seno materno.
». 
Le sue teorie furono accolte dai domenicani e da S. Caterina da Siena. 

La teologia francescana, afferma che Maria non è stata liberata dal peccato originale in seguito, ma 
ne è stata preservata fin dal principio
Questa teoria fu seguita da S. Brigida e dall'università di Parigi.

 
Giovanni Damasceno dichiara che « Maria è stata concepita senza peccato ».

Innocenzo III, (1198-1216) dichiarò: «Eva fu generata senza peccato e partorì nel peccato; Maria fu generata nel peccato e partorì senza peccato ». (Sermo Ass.)

A partire dal XIII secolo, all'interno della Chiesa cattolica romana, si assiste, insomma, allo scontro di due scuole teologiche contrapposte sulla teoria dell'immacolata concezione di Maria: quella dei domenicani che, fondandosi sulla Bibbia e sui Padri della Chiesa, vi si opponevano  e quella dei francescani che, invece, la sostenevano.
Sisto IV, nel 1483, proibì che i sostenitori delle contrapposte dottrine si rivolgessero reciproche accuse di eresia, non essendosi la Chiesa ancora pronunciata in merito.

Alessandro VII,  nel 1661, riconobbe e definì la dottrina dell'Immaculata Conceptio.

La diatriba si concluse l'8 dicembre del 1854, in virtù dell'imposizione autoritaria da parte di Pio IX, il quale con la bolla Ineffabilis Deus, proclamò dogma della Chiesa la dottrina secondo cui: «
la Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio dell'onnipotente Iddio e in considerazione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano (intuitu meritorum Christi Jesu, Salvatoris humani generis), è stata preservata da ogni macchia del peccato originale. »
 (><> Francesco Carpi)

Quando Arséne Heitz disegnò dodici stelle sulla bandiera europea, gli Stati del "Consiglio" non erano dodici. Qualcuno lo fece notare, ma intervenne Paul M.G. Levy per spiegare che il numero dodici rappresenta un simbolo di pienezza. E, infatti, quando gli Stati membri dell'Europa finirono con superare il numero dodici, le autorità comunitarie stabilirono ufficialmente che il numero delle stelle della bandiera era da considerare irreversibile.
Ma c'è un altro particolare di rara bellezza: la bandiera azzurra con il cerchio di dodici stelle venne adottata ufficialmente l'8 dicembre 1955: un giorno mariano per eccellenza, cioè il giorno in cui i cristiani ricordano l'Immacolata Concezione di Maria.
Non è un segno? Non è un sorriso materno di Maria? 
Non è un messaggio d'affetto e di protezione?
Vi confesso candidamente che questa meravigliosa "interferenza mariana" nella storia europea mi lascia ben sperare per il futuro della nostra Europa: con Maria si può camminare sicuri!
(Mons. Angelo Canestri)

Desiderando redimere l'umanità, Dio ha posto il prezzo della redenzione nelle mani di Maria, affinché la possa dispensare a chi essa vuole.
Talvolta noi possiamo essere esauditi molto prima invocando l'intercessione di Maria che pregando Gesù, nostro Salvatore.
Se il mio Redentore mi respingesse a causa dei miei peccati, io mi getterei ai piedi di Sua madre, Maria, e rimarrei prostrato dinnanzi a lei, fintanto che lei ottenesse il mio perdono.
Tutto, persino Dio, ubbidisce ai comandi di Maria.
Suo Figlio, il Giudice del mondo, non può sottoporre alla condanna quei peccatori che lei difende.
Quando Dio è irato con un peccatore che Maria prende sotto sua protezione, lei trattiene suo figlio, affinché Egli non infligga il castigo, e salvi il peccatore.
Vergine sommamente santa, prendici sotto la tua protezione, perché senza di te noi non abbiamo altra speranza di salvezza.
Colui che viene protetto da Maria sarà salvato; colui che non è protetto da lei sarà perduto.
(Dalla "Gloria di Maria", opera di S. Alfonso Maria de' Liguori (1697-1787), canonizzato nel 1839 e dichiarato dottore della Chiesa da Pio IX nel 1871.)

[Riguardo alle 55 "apparizioni" mariane di Ida Peerdeman, "avvenute" dal 25.3.1945 al 31.5.1959...]
... Tutta la dottrina mariana è illuminata dal Magistero della Chiesa, secondo l'ispirazione dello Spirito Santo. Nel corso di duemila anni, quattro dogmi su Maria sono stati proclamati dalla Chiesa:

1. La Maternità divina – Durante il Concilio di Efeso del 431, il Papa Celestino I definisce e proclama la Maternità divina, perché Maria ha partorito il Figlio di Dio fatto uomo.
2. La Verginità perpetua di Maria – Al Concilio del Laterano del 649, il Papa Martino I proclama la Verginità perpetua di Maria.
3. L’Immacolata Concezione – Il Papa Pio IX, l'8 dicembre 1854, definisce il dogma dell'immacolata Concezione di Maria.
4. L’Assunzione della Vergine Maria – Il 1° novembre 1950, il Papa Pio XI definisce il dogma dell'Assunzione della Beata Vergine Maria.
5. Un ultimo Dogma mariano -
Dal mese di aprile del 1951, dopo aver fatto conoscere la Sua Preghiera e aver descritto la Propria Immagine che deve essere diffusa in tutto il mondo, la Signora di tutti i Popoli chiede alla veggente di Amsterdam che la Chiesa proclami un nuovo e ultimo dogma mariano:«Maria, Co-redentrice, Mediatrice e Avocata»:
- «I Miei piedi sono saldamente posati sul globo terrestre, perché il padre e il Figlio "VUOLE", in questi tempi, in questo mondo, inviarmi in qualità di co-redentrice, Mediatrice e Avvocata. Questo sarà l'oggetto del nuovo e ultimo dogma mariano. (...) Questa Immagine deve precedere. Questo dogma sarà molto controverso; ma sarà promulgato» (31 maggio 1951)
... Questo dogma ... segnerà un nuova era:
«Ho già detto che questo dogma susciterà delle opposizioni. Tuttavia, la Chiesa di Roma, che dovrà lottare molto per ciò, alla fine lo promulgherà. La Chiesa di Roma saprà far fronte alle resistenze. La Chiesa di Roma crescerà in forza e un potenza nella stessa misura in cui affronterà queste resistenze» (29 aprile 1951)
[La Signora di tutti i Popoli - Edizioni CO.DAME, Québec, Canada)

Cittadini di Efeso, 
tutti sanno che la nostra città custodisce 
il tempio della grande dea Artemide 
e che la sua statua è stata a noi donata dal cielo!
  
(At 19:35)

«CONSACRAZIONI» e «AFFIDAMENTI»
1942 ~
 Pio XII consacra il mondo al cuore immacolato della Madre di Dio.
1952 ~
Pio XII consacra i popoli della Russia al cuore immacolato di Maria.
1982 ~
Giovanni Paolo II, a Fatima, consacra il mondo alla Madonna.
1984 ~
Giovanni Paolo II ripete la consacrazione del mondo al cuore immacolato di Maria.
8 ottobre 2000 ~
Giovanni Paolo II, alla presenza di 1500 vescovi, pronuncia un nuovo atto di «affidamento» al cuore immacolato di Maria (n.d.r. non più di «consacrazione», che secondo il parere reso da alcuni teologi, sarebbe da riservarsi ai soli rapporti tra l'uomo e Dio):
« Siamo qui, davanti a te per affidare alla tua premura materna noi stessi, la Chiesa, il mondo intero. Implora per noi il Figlio tuo diletto, perché ci doni in abbondanza lo Spirito Santo, lo Spirito di verità che è sorgente di vita... A te, aurora della salvezza, consegniamo il nostro cammino nel nuovo Millennio, perché sotto la tua guida tutti gli uomini scoprano Cristo, luce del mondo e unico Salvatore, che regna col Padre e lo Spirito santo nei secoli dei secoli ».

THEOTÓKOS
Il titolo di Madre di Dio apparve in Egitto verso il III secolo. 
Il greco Theotòkos traspone, rettificandola molto profondamente, la formula copta «masnu-ti» (applicata a Iside), ma con un profondo cambiamento di senso: non più colei che genera la divinità, bensì colei che genera il Figlio di Dio, preesistente all'umanità, nella storia degli uomini. 
L'uno e l'altro termine significano letteralmente: «colei che partorisce Dio»: il soffisso «tokos», che è realistico, frequente nel linguaggio medico, ha lo stesso valore del nostro suffisso «para», che indica il partorire, come nei termini ovipara, vivipara, primipara, ecc.
René Laurantin, mariologo cattolico)


Maria fu dichiarata solennemente dall'autorità ecclesiastica Theotòkos (Efeso 431), Aei Parthénos (=Sempre vergine, Sinodo Laterano, 649), Esente dal peccato originale (dogma del 1854) e Assunta in cielo (dogma del 1950).
Pio XII, sempre nel 1954 con l'enciclica Ad Coeli Reginam, proclamò la festa del regno di Maria. 
Da allora, il 31 maggio, si celebra la festa di Maria "Regina del cielo e della terra". 
><> (Francesco Carpi)

La Theotòkos è santificata dallo Spirito e prefigura, come tipo, la santità della chiesa. 
Essa ha parte al peccato originale, però ne è purificata dallo Spirito, così come la chiesa è santa, pur essendo composta da peccatori. 
[...] Gli ortodossi orientali lodano la Theotòkos come vergine e madre immacolata (àspilos), senza però esentarla dogmaticamente dal peccato originale.
[...] La peccaminosità diventa inattiva, mentre il peccato originale resta con Maria in quanto essere umano. 
Come peccatrice pentita essa viene purificata per poter diventare la Madre di Dio, benché resti solidale con tutta l'umanità davanti a Dio, prefigurando il fatto che il Lògos divino prenderà su di sé il peccato del mondo, giacché «Dio lo ha fatto peccato» (2°Cor. 5,21), senza però che diventasse peccatore.
(Nikos Nissiotis, teologo ortodosso, professore alla facoltà teologica di Atene)

C’è posto per Maria nella liturgia riformata?
(E. Genre)

Quale posto spetta a Maria nella liturgia? Quello che le attribuisce l’evangelo: in mezzo alla comunità dei credenti. Maria è nella posizione della testimone dell’eccelsa grazia di Dio verso ogni sua creatura: Maria testimone, esempio di fede, colei che indica la via del discepolato, che sta dalla parte della Chiesa riunita per l’adorazione dell’unico Dio. Maria sorella nella fede, Maria che è con noi nella comunione dei santi: non una Maria che riceve la nostra preghiera, che intercede per noi, in quanto lei stessa si trova nella nostra stessa posizione di creatura, bisognosa di quella salvezza che, anche per lei, Madre del Salvatore, è unicamente nel Figlio. Dunque, c’è posto per Maria nella liturgia cristiana, un posto unico che il concilio di Efeso ha sancito con il termine di Theotókos, Madre di Dio: non ha mai fatto problema alla teologia protestante questa definizione perché è sempre stata situata nel suo contesto, vale a dire nell’ambito delle dispute cristologiche. La motivazione teologica che ha portato a questa formulazione concerneva la definizione della natura di Cristo e non Maria; l’intento non era quello di glorificare la Vergine Maria, ma di esprimere con un termine chiaro la reale divina umanità di Cristo. Per le Chiese riformate parlare di Maria in ambito liturgico significa sostanzialmente evocarne la figura di testimone e di sorella nella fede, al seguito delle scarne testimonianze bibliche: Maria madre di Gesù e testimone fra altri testimoni, con la peculiarità che gli evangeli le attribuiscono.

LA DEA MADRE NEL POLITEISMO E PAGANESIMO

IL CULTO DELLA DEA ARTEMIDE

La dea greca Artemide, esprime il carattere di donna che non sarà mai sposa. 
Si riteneva che assistesse gli uomini al momento della nascita   (protettrice dei parti) e li aiutasse a rinascere nella condizione di adulti.
I Romani assimilarono Artemide con la dea Diana.
Il suo culto era particolarmente sviluppato a Efeso, dove nel 431 venne tenuto un Concilio Ecumenico che si concluse con la proclamazione della legittimità del termine "Madre di Dio" (rectius  "Genitrice di Dio" [Theotòkos]) dato alla Madre di Gesù e con la condanna di Nestorio, patriarca di Costantinopoli, che si era schierato contro tale titolo, preferendogli quello di "Madre di Cristo". 
><> (Francesco Carpi )

Non è da ritenere un caso che il dogma di Maria genitrice di Dio (Theotòkos) sia stato proclamato ad Efeso (431 d.C.), nella città di Artemide, la grande dea madre. 
Ci si può chiedere se nel nesso sempre più stretto che nella tradizione cristiana è venuto stabilendosi tra tali attributi (vergine e madre di Dio) e la donna di Nazaret non si debba vedere l'affermarsi anche nella chiesa - come in altre religioni, ad es. l'egizia e la babilonese - di un originario bisogno dell'archetipo femminile.
(Maria Kassel, docente di pedagogia della religione nella facoltà di teologia cattolica dell'Università di Munster, Germania)

IL CULTO DELLA DEA DEMETRA

Il suo culto era particolarmente fiorente in Sicilia, in Tracia, ad Eleusi, a Creta e nel Peloponneso.
I romani l'adorarono con il nome di Cerere.
Demetra (dal greco:
De-meter = terra-madre), la terra madre, era come Zeus, figlia di Cronos, il tempo, e di Rea, madre degli dèi.
Secondo la leggenda, Demetra, a seguito di una relazione con un giovane cacciatore cretese, partorì un figlio, Pluto (la ricchezza).
La terra, per fargli da culla, si coprì di splendido grano.
In ricordo di questo avvenimento Demetra  venne adorata come la dea della fertilità e dell'agricolura.
La sua rappresentazione iconografica mostra sorprendenti analogie con le rappresentazioni mariane.

Non fate della Vergine una Dea!
(Nestorio, sec. V)

In nessun altro è la salvezza; 
perché non vi è sotto il cielo
nessun altro nome 
che sia stato dato agli uomini, 
per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati.

(At 4:12) 


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