NON LE CHIESE MA VOI, 
POVERI E ASSETATI DI GIUSTIZIA 
SIETE LA LUCE DEL MONDO

Lidia Maggi
(In Adista del 28.1.2002)

  Voi, poveri, mansueti, misericordiosi, operatori di pace, assetati di giustizia, perseguitati... siete voi il sale della terra e la luce del mondo. 
Vi è difficile credere che valete qualcosa. Il mondo vi reputa spazzatura. Siete così pochi ormai... La Chiesa vi tratta spesso con sufficienza, anzi, ha preso il vostro posto, ritenendosi lei stessa faro che illumina il mondo. E lei che pretende di dare direzione e senso con la sua luce. 
Hanno chiamato queste parole “discorso ecclesiale”, rivolto ai discepoli e ovviamente alla chiesa; ma io vi dico: non è così. Non lasciatevi portare via la vostra dignità. 
È a voi che dono la mia eredità più preziosa: la speranza del regno. Non perdete il senso della vostra resistenza, della vostra indignazione... 
Voi siete il sale della terra e la luce del mondo. E a voi che affido questi attributi divini. 
Diranno di me che sono la luce del mondo, e della Torah che è il sale della terra; io da parte mia sono ben felice di cedere a voi questo tesoro. Ne avete bisogno per combattere la più dura delle battaglie: l’omologazione. 
Avete una ragione nell’esistere e nel resistere: non siate solo vittime, non lasciatevi assistere, istituzionalizzare. La Chiesa ha bisogno di voi, della vostra voce profetica, per essere di continuo richiamata ad una fede povera, non violenta. 
Povera Chiesa, è stata sedotta dal potere, dalle luci artificiali, dalla necessità di protagonismo; ricerca conferme, si pone come baluardo della morale, svende per quattro denari il mio evangelo. Ma non potrà certo essere sale in questo modo. Sale che scioglie la neve ed impedisce di scivolare sul ghiaccio di una fede surgelata; sale che brucia e disinfetta le ferite di una fede infetta; sale che dà allegria e sapore nella sua semplicità e discrezione, ravvivando una fede triste, grigia. Sale aperto alle contaminazioni, ai miscugli, sale che non ha la pretesa di essere piatto singolo, ma semplice ingrediente della storia. 
Sale che preserva, conserva la memoria di una fede davvero evangelica. 
Voi, strani beati, maledetti dal mondo, ai margini delle Chiese, siete voi il sale della terra... e della Chiesa. 
Voi siete anche luce. Vorrebbero non vedere le contraddizioni del loro modo di vivere. Voi emanate una luce implacabile che prima ancora di rischiarare denuncia le tenebre di una Chiesa troppo conforme al mondo. 
Sono proprio le vostre vite faticose a svelare l’egoismo di tanti cristiani, a mettere in luce un cristianesimo troppo comodo. 
Come farò a richiamare la mia Chiesa all’essenzialità se non posso contare sulla vostra luce? 
Ma voi date fastidio con la vostra radicalità, con la vostra sofferenza. Disturbate le loro celebrazioni, inquinate il loro buonismo, questionate le loro convinzioni. 
Se fate luce, vi mettono sotto un secchio, dove non darete troppo fastidio. 
Tollerano la vostra presenza solo per darvi l’elemosina e sentirsi buoni. 
Beati voi quando la Chiesa vi insulterà e mentendo dirà ogni sorta di male contro di voi. 
Lo stesso ha fatto con i profeti e pure con me.

  Ikthys