IL NUOVO,
UNICO COMANDAMENTO DI GESU'
Tissa Balasuriya
(teologo dello Sri Lanka)
Vi
do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato,
così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se avrete amore gli uni per gli altri.
(Gv 13,34-35)
Con queste due frasi, Gesù ci offre la sintesi e la sostanza del suo insegnamento e il criterio per riconoscere i suoi discepoli. Quest'unico comandamento costituisce la singolarità del messaggio di Gesù. Abbiamo riflettuto, nelle tre domeniche precedenti, su come questo messaggio sia stato distorto nei secoli successivi dalla dottrina sul peccato originale e sulla redenzione e come nella storia della Chiesa i cristiani abbiano dimenticato questo messaggio e l'abbiano interpretato come una ragione per conquistare altri popoli e indurli ad accettare la salvezza che si affermava provenisse dall'appartenenza alla Chiesa. Oggi rifletteremo sulle sfide lanciate ai Cristiani nei tempi attuali, specialmente nel contesto della globalizzazione capitalistica mondiale.
La contraddizione tra la globalizzazione e la
spiritualità di Gesù
Se riflettiamo sull'insegnamento di Gesù
e sulla vita della Chiesa delle origini, appare chiaramente che c'è una
contraddizione inconciliabile tra la spiritualità di Gesù (e della Chiesa
delle origini) e la globalizzazione neoliberista. I loro presupposti, valori,
modi e mezzi di operare, e le conseguenze sociali sono diametralmente opposte le
une alle altre.
Gesù Dio è amore Amore servizievole agli altri, rispetto per tutti liberazione dei prigionieri verità e onestà giustizia eguale dignità per tutti presupposto: gioia nell'amore, servizio condivisione della ricchezza, distacco cooperazione dignità e diritti della donna amore per i bambini salvaguardia della famiglia autentica libertà di coscienza terra e casa per tutti lavoro e salario equo per tutti la legge è per gli uomini compassione per i bisognosi salute, vita piena per tutti non violento, pacifico, misericordioso ama la natura, salvaguarda il creato. |
La globalizzazione neo-liberista Il denaro è il valore supremo Il profitto per se
stessi rispetto per i ricchi, i potenti riduzione in schiavitù dei poveri a causa del debito pubblico manipolazione delle menti con i media libero mercato al di sopra della giustizia emarginazione dei poveri i soldi, il mercato danno la felicità accumulo immorale del profitto competizione, sconfitta degli altri sfruttamento (anche sessuale) delle donne trascuratezza dei doveri verso i bambini rottura della famiglia libertà per le forze di mercato apartheid a livello mondiale, privazione di dimora disoccupazione, diseguaglianza abnorme la legge ed il sistema sono per il profitto esclusione dei bisognosi sistema killer e genocida promotore di armi, crimine e violenza distrugge l'ambiente e l'ecologia |
Se è vero che sono da apprezzare le buone
cose portate dalla trasformazione tecnologica della globalizzazione moderna,
dobbiamo anche vedere le conseguenze dell'ispirazione capitalistica di questi
processi, che provoca effetti indesiderabili.
I valori e i diritti propugnati da
Gesù sono messi in pericolo, specialmente per quanto riguarda i piccoli, dal
processo di globalizzazione capitalistica.
La situazione paradossale e triste è che mentre gli insegnamenti di Gesù sono
completamente diversi dai presupposti e dai valori della globalizzazione
capitalistica, sono principalmente popoli e Paesi che si proclamano cristiani
che hanno costruito questo sistema globale capitalistico iniquo e che ne
traggono beneficio.
Il sistema rispetta e lascia libertà alle Chiese nella
misura in cui queste non lo contestano seriamente. Come è stato possibile tutto
ciò?
La secolarizzazione progressiva dei popoli occidentali è forse dovuta
all'abisso esistente tra l'insegnamento di Gesù e la pratica delle Chiese
cristiane?
Cosa possiamo fare? La liturgia, che riunisce molti Cristiani nel mondo
intero ogni settimana, è un'opportunità eccellente ed unica per far prendere
coscienza ai fedeli di questi problemi. Nei secoli precedenti, la vita
spirituale cristiana era concepita in termini di preghiera e penitenza di natura
individuale.
Nelle circostanze attuali, è necessario dare alla preghiera, alla penitenza,
alla mortificazione e alla crescita spirituale una dimensione più chiaramente
sociale.
L'amore di Dio e la santità personale debbono essere capiti in rapporto al
servizio amoroso del prossimo che si trova in stato di bisogno ed è vittima
dell'ordine sociale.
A questo scopo, ci dovrebbe essere una valutazione comunitaria del
sistema sociale attuale: i suoi valori principali, le istituzioni, i processi e
le conseguenze per la vita della gente. Le parrocchie e altri gruppi cristiani
possono intraprendere gli studi e la riflessione necessari per vedere le
conseguenze positive e negative della globalizzazione capitalistica. Le
riflessioni di molte Conferenze Episcopali di Paesi africani, asiatici e
sudamericani mettono l'accento su questi problemi. Le Chiese dell'Occidente
stanno esse pure diventandone coscienti, in parte a motivo dell'impatto sulle
loro popolazioni che sono colpite dalla disoccupazione e dal divario crescente
tra ricchi e poveri anche nei loro Paesi.
Il significato e il messaggio di Pasqua può essere messo in relazione con
questa situazione locale e globale. Gesù ha insegnato un messaggio di verità,
di condivisione e di giustizia. Egli venne ucciso dai potenti del suo tempo, che
complottarono contro di lui perché li aveva apertamente condannati in quanto
guide cieche, ipocriti e sepolcri imbiancati.
A partire dall'analisi della situazione, gruppi di Cristiani possono optare in
favore della liberazione dei poveri ed emarginati, così che la missione di Gesù,
quale fu da lui annunciata in Lc 4,18, possa essere compiuta: "Mi ha
inviato per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per
rimettere in libertà gli oppressi".
Possiamo studiare le disparità enormi esistenti all'interno dei nostri
Paesi e tra i popoli della terra.
Le diseguaglianze stanno crescendo in quasi tutti gli aspetti della vita
sociale: redditi, ricchezza, servizi sanitari, possibilità di formazione, casa,
possibilità di occupazione, trasporti, influenza sociale e politica, accesso
alla cultura e ad attività ludiche.
Bisognerebbe anche riflettere sui problemi che riguardano le persone in campi
quali la povertà, la disoccupazione, la rottura della famiglia, lo sfruttamento
delle donne e dei bambini, il lavoro degli immigrati, la droga, l'indebitamento,
la violenza (la guerra che esiste in molti Paesi), il crimine, l'inquinamento
ambientale, l'esaurimento delle risorse naturali, ecc.
Sarebbe anche necessario esaminare gli agenti di questa globalizzazione,
come gli organismi transnazionali, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario
Internazionale, e l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Pur approfittando
degli aspetti positivi dei processi di modernizzazione, si dovrebbero elaborare
delle alternative a tutti i livelli per contrastare gli aspetti negativi
della globalizzazione capitalistica. Gli esercizi di pietà come la
preghiera, la penitenza, la mortificazione e la lotta contro il peccato e il
male possono essere diretti anche verso la battaglia contro Mammona, il
dio dominante del denaro. La lotta spirituale dovrebbe essere intesa anche come
diretta contro il desiderio di accumulo di ricchezza, il consumismo e
l'ostentazione, che fanno crescere le diseguaglianze, e contro l'abuso di potere
e la violenza. Al contrario, le comunità cristiane possono nutrire la
condivisione, costruendo reti alternative di vita semplice, di generazione di
posti di lavoro, di mercato equo, di cooperazione internazionale, di
salvaguardia dei diritti umani e della vita umana.
Avremmo qui una sfida moderna lanciata alle comunità cristiane. Ciò implica
che la formazione della leadership della Chiesa venga adeguata alle necessità.
Dovrebbe anche comportare un certo elemento di contestazione dei mali sociali
esistenti e di conseguenza attacchi contro tali leader da parte dei beneficiari
dell'ordine sociale ingiusto.
Anche Gesù ebbe a fronteggiare questa situazione di violenza, che lo condusse
alla morte di croce.
Questo però è il prezzo dell'amore verso il prossimo quando si sforza di
realizzare condizioni sociali più giuste.
Tale amore oblativo è il segno del discepolato di Gesù, come egli stesso
ricordò nel dare il suo comandamento nuovo.