Religiosità e cristianesimo

 (Aldo Bergamaschi, frate francescano)

http://www.padrebergamaschi.com



In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Veniva nel mondo la luce vera quella che illumina ogni uomo, egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. [Giovanni (1,1-14)]

 Non farò l'analisi del passo che abbiamo letto, temo di parlare troppo al cervello e poco al cuore. Non è che parlare al cuore sia una grande virtù, ma teniamo i piedi per terra e vediamo il significato di questa festa. Da vari indizi ho capito che noi siamo delle persone religiose, non dei Cristiani, se non in minima misura. Parlo anche a me stesso, perché il percorso che analizzerò ha fatto parte della mia struttura mentale. Gli indizi riguardano la Confessione. Non rivelerò segreti confessionali, però devo fare l'analisi ovviamente come i medici, che senza giudicare i singoli malati, rivedono tutta la statistica per aggiornarsi sulla situazione generale della malattia. La mia è una analisi e una sintesi di un aspetto della vita cristiana, che per molti si risolve in un piccolo momento della sua vita religiosa, cioè confessarsi una volta all'anno o ogni qualche mese. Nessuno deve essere incolpato perché si confessa spesso o poco spesso, anzi, mi pare di avervi già detto che il meglio sarebbe che un cristiano si confessasse una volta sola nella vita e ciò è accaduto a S.Agostino, il quale ha peccato fino a trentacinque anni, poi si è convertito e non si è mai più confessato se non morente, unicamente per chiedere perdono delle eventuali inadempienze relative al suo ministero. Non dico confessatevi spesso, avrei il terrore di incentivarvi al male. Ci sono persone che si confessano una volta all'anno e sento che i loro peccati non sono diversi da quelli che vengono una volta alla settimana. E' quella struttura che io chiamo religiosa di cui voglio occuparmi.
In pratica sarebbe l'anamnesi della nostra malattia (la malattia sarebbe la religiosità) e quando dico religiosità mi riferisco anche alle altre religioni. Me la prendo con tutti noi nella misura in cui abbiamo ridotto il cristianesimo a religiosità.
Formalizziamo in modo schematico la confessione. L'elenco dei peccati è predeterminato, quando entra una persona in confessionale dopo il segno della croce, vorrei dire: si fermi, le dico io quali sono i suoi peccati (non vorrei che si dicesse che c'è un Padre Pio il quale sa già quali sono i peccati). Conoscendo la natura umana c'è già uno schematismo. Esempio: l'uomo ha bestemmiato (questa è caratteristica dell'uomo); per la donna invece è il nervosismo che rare volte termina anche per lei nella bestemmia. Come mai noi occidentali bestemmiamo? E' la concezione che abbiamo di Dio. I musulmani è difficile che bestemmino perché di Dio hanno una concezione crudele: Dio è lì con un bastone in mano e quindi ne hanno il terrore. Noi invece, ce la prendiamo sempre con il più forte, abbiamo la concezione padronale, anziché considerare Dio un padre ce la prendiamo con Lui, perché è il più forte di tutti nella nostra mentalità.
Poi i peccati ruotano attorno (date alle parole il loro significato oggettivo) al sesso, per chi è sposato, la tentazione alle altre donne, se non sposato la tentazione di andare con la prima che incontra.
Poi attorno al danaro, quando dico danaro intendo la sistemazione economica.
Poi i nostri peccati ruotano attorno al potere, come ruolo che uno svolge nella società.
E' raro si confessi la responsabilità di condotta verso gli operai; questo tipo di peccati non vengono mai confessati.
La giornata è composta di ventiquattro ore che diviso per tre dà otto. Otto ore a pensare al rapporto del settore del sesso, otto ore dedicate alla sistemazione economica, le ultime otto ore per il potere. Ci si guarda attorno: cosa farò, chi sarò nella carriera, ecc. Riportiamo il provino molto più vicino, prendiamo un'ora e la dividiamo in tre parti e neppure in questo breve tempo riusciamo a non pensare a questi tre settori.
Dopo avere ricevuto la confessione chiedo: siete convinti che ciò che avete fatto è male? Se uno è convinto che non ha fatto male, continuerà a farlo. Chiamo in soccorso Platone, il quale aveva detto: "Fino a che non si è convinti che una cosa è male, non la lasceremo mai e la convinzione deve derivare dal fatto che noi non crediamo negli Dei, mi sembra un paradosso che un uomo abbia l'ardire di fare delle cose proibite dagli Dei".
Alla mia domanda: lei crede in Gesù Cristo? (Ecco che ritorna il Natale). Questo Gesù, lo concepisci come un fondatore di religioni, oppure come il Dio fatto uomo? Cioè Dio-con-noi. Se è Dio-con-noi e ci dice che fare determinate cose è male, non sono parole di uomo, ma di Dio. Non è una obbedienza cieca o da schiavo ma scelta, e si ringrazia il Signore di avere dato l'indicazione giusta per quanto riguarda la nostra etica, e lo si fà perché è la volontà di Dio; è la strada della Verità .
Seconda domanda: vi confessate perché si dice che è male o perché siete convinti che è male? Dobbiamo riflettere perché siamo vissuti in questo errore. Commettere impurità non è male perché me lo dice la Chiesa, ma perché non può stare con Gesù Cristo con il quale debbo vivere attimo per attimo.
Alla terza domanda: e le sue preghiere? Meglio dire la sua vita spirituale come va? Io dico che le preghiere sono una piccola parte della vita spirituale, i musulmani pregano mille volte più di noi, eppure riescono a mettere d'accordo molte cose che contrastano con la preghiera. In altre parole: quali sono i tuoi rapporti con Gesù Cristo che è il punto centrale della nostra vita cristiana? Io mi sveglio e ringrazio il Signore per la notte trascorsa, scendo e faccio colazione insieme con Lui come in tutte le altre incombenze della giornata. Questo significa incrementare la vita spirituale e non le preghiere. Ecco come va intesa la preghiera. I primi cristiani rispondevano in prima persona, non erano degli schiavi di precettistiche, ma erano i creatori dell'etica. L'etica è una creazione del cristiano il quale ha trovato la verità in Cristo - "In principio era il Verbo..." - sa cosa deve fare, ed è dall'interno della sua fede che nasce la nuova etica. Erano "l'anima del mondo".
Un giorno viene a confessarsi una bambina sugli undici anni e mi dice: perché di fronte a tanti mali Gesù non interviene a sistemare le cose? Ho fatto capire alla bambina che la sua è una mentalità religiosa come quella degli ebrei, dei musulmani e tutte le altre religioni. Vorresti che Dio mandasse un diluvio per scacciare i cattivi (certo la bambina parlava con le parole udite in famiglia), vorresti che Dio intervenisse come in Egitto con le famose piaghe, molti di noi la pensano in questo modo. Ma lei stessa, pur essendo bambina, aveva confessato dei peccati, allora Gesù dovrebbe metterla con i cattivi.
Gèsù è Dio-con-noi per salvarci, ma non mediante l'uso della forza, questo avverrà al giudizio, ecco la pazienza di Dio nei confronti della nostra libertà. Il cristiano è colui che ha capito che sarà veramente libero quando scoprirà la verità "In principio era il Verbo...", non mediante l'uso della forza, ma mediante l'uso dell'amore. E' venuto per convertire gli uomini e i cristiani dovrebbero essere quella fetta di umanità che credendo in lui introducono nel mondo pensieri, atti di pace, di giustizia e così via.
Sul preambolo della costituzione europea - dicevo a un parlamentare - voi, se siete cristiani, dovreste suggerire come dovrebbe essere il futuro. Ma avete dei concetti sbagliati circa l'unità europea e circa l'unione mondiale a cui dovete mirare. Se volete la pace nel mondo, dovete introdurre il concetto di Stato Mondiale Unico, chiudendo l'epoca degli Stati Nazionali e insieme con loro l'epoca delle religioni.


      Ikthys