IL PROBLEMA CRONOLOGICO 
DELLA NASCITA DI GESÙ

~ LA STELLA DI BETHLEM ~

Non si conosce con esattezza la data di nascita di Gesù. 
Il monaco Dionigi il Piccolo, infatti, nel 533 d.C., nel fissare la data della Sua nascita nell'anno 754 di Roma, anziché nel 747-748, commise l'errore di posticipare di almeno 6 anni la data della Natività.
Tra i vari elementi cui si fa ricorso per la determinazione della reale data di nascita di Gesù, vanno annoverati i racconti evangelici che trattano della visita dei Magi e del sorgere della stella di Betlemme. 
Quest'ultima indicazione, in particolare, offre degli spunti cronologici che vale la pena di considerare.
Nel tentativo di individuare la data di apparizione della stella, occorre tener conto di quanto viene riferito a tal proposito nel Vangelo di Matteo al capitolo 2°:

Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti quì per onorarlo.(Mt 2, 2)
Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti venuti da lontano e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. (Mt 2,7)
(Erode) ricordando quel che si era fatto dire dai Magi ,
calcolò il tempo; e quindi fece uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni dai due anni in giù. (Mt 2, 16)

Stando al contesto evangelico, la stella potrebbe essere apparsa in Oriente poco meno di due anni prima del colloquio tra i Magi ed Erode. Quest'ultimo, infatti, nella designazione dell'età dei bambini da sopprimere, calcolò tale tempo sulla scorta delle indicazioni fornitegli dai Magi.
Tenuto, peraltro, conto della morte di Erode, avvenuta a Gerico nell'aprile del 4 a.C, e dell'intervallo temporale, ipotizzabile tra i 4 e i 6 mesi, intercorso tra l'arrivo dei Magi a Gerusalemme e la partenza del re per Gerico, l'incontro tra i Magi ed Erode potrebbe considerarsi avvenuto attorno all'ottobre del 5 a.C.
Alla stregua di tali elementi di carattere cronologico, potrebbe conseguentemente ammettersi che la stella sia apparsa in Oriente non più tardi dell'autunno del 7 a.C., e che in tale anno, quindi sia nato Gesù.
Dal punto di vista scientifico-astronomico, le ipotesi più accreditate circa l'individuazione della stella vista dai Magi sono quelle relative alla cometa di Halley, comparsa nel 12 a.C., e alla triplice congiunzione tra Saturno e Giove, avvenuta nel 7 a.C. Scartata la prima ipotesi, la quale, disattendendo le considerazioni cronologiche suesposte, condurrebbe alla determinazione di una data troppo remota nel tempo per la nascita di Gesù, si tratta di stabilire quali elementi di sostegno, sul piano storico e scientifico, possano riconoscersi alla seconda.
Sotto il profilo storico, si è avuto modo di accertare che i Magi o sapienti, erano esponenti di una casta politico-sacerdotale molto influente nell'impero persiano dei Parti. Al tempo della nascita di Gesù, si interessavano in particolar modo di astronomia e attendevano, come altri popoli orientali, la nascita del Dominatore del mondo, che avrebbe dovuto aver luogo a partire dall'anno 7 a.C.
Nel 1925, venne pubblicato il Calendario stellare di Sippar, una tavoletta in terracotta con scrittura in cuneiforme, proveniente, appunto, dall'antica città di Sippar, sull'Eufrate, dove aveva sede un'importante scuola di astrologia babilonese.
Dal Calendario risulta prevista, proprio per il 7 a.C., la triplice congiunzione nel segno dei Pesci, di Giove con Saturno, il 29 maggio, il 1° ottobre e il 5 dicembre.
Secondo la simbologia babilonese, Giove è il pianeta dei dominatori del mondo, Saturno il pianeta protettore di Israele, mentre la costellazione dei Pesci è il segno della fine dei tempi, dell'inizio, cioè, dell'era messianica.  
Nel 1603, Keplero ebbe modo di osservare da Praga la luminosissima congiunzione di Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci. Sulla base di calcoli matematici, egli stabilì che lo stesso fenomeno doveva essersi manifestato nel 7 a.C.
Due antichi commentari ebraici alla Scrittura (uno, quello di Abarbanel, scoperto dallo stesso Keplero, l'altro, risalente al medio evo, scoperto dal danese Munter), peraltro, testimoniano la costante credenza ebraica secondo cui il Messia sarebbe apparso quando, nella costellazione dei Pesci, Giove e Saturno avessero unito la loro luce.
Gli astronomi moderni hanno scientificamente confermato l'esattezza di tale evenienza, stabilendo che il fenomeno  - che di regola si verifica una sola volta ogni 794 anni - nel 7 a.C., ebbe a ripetersi per ben tre volte.
Nel 1902, infine, venne pubblicata la Tavola planetaria, un antico papiro egizio che riporta con esattezza i moti dei pianeti dal 17 a.C. al 10 d.C. Anche questa conferma che nel 7 a.C. ebbe luogo la luminosissima congiunzione Giove-Saturno, visibilissima in tutto il Mediterraneo.
Le rilevazioni del cielo effettuate con il computer per la data del 29 maggio del 7 a.C., confermano che la congiunzione Giove-Saturno era visibile da Babilonia, presumibile luogo di provenienza dei Magi, dalle ore 22.30 fino all'alba, nella parte di cielo rivolta ad Est, nella direzione, appunto, di Gerusalemme.
Per le altre due date del 1° ottobre e del 5 dicembre, il fenomeno risultava difficilmente percepibile a causa della luce solare (Giove e Saturno sorgevano all'orizzonte, rispettivamente, alle ore 15 e alle ore 10.45).

Il controllo di cui sopra è stato effettuato con il programma Starry Night, impostando la data del 29 maggio del 7 a.C., nonché la latitudine (33°, 20', 00'' N) e la longitudine (044°, 25', 00'' E) di Bagdad. Saturno e Giove appaiono in tale momento in congiunzione nella Costellazione dei Pesci. Quest'ultima circostanza appare, quanto meno, curiosa ove si pensi al significato che il simbolo del pesce assunse nei primi anni del cristianesimo (le lettere che compongono la parola greca « », che significa appunto pesce, formano l'acronimo che venne usato dai primi cristiani: Iesùs Kristòs Th Yiòs Sotèr = Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore).
Chiunque sia in possesso di un programma di astronomia potrà verificare la ricorrenza di tale evento.
Le suddette argomentazioni che cercano di dare una spiegazione naturale all'apparizione della stella, considerandola il risultato della luce congiunta dei due pianeti, appare insostenibile a quanti vedono nel fenomeno della stella un evento miracoloso. Seguendo un'ipotesi puramente naturalistica, si osserva, non riusciamo a darci ragione del fatto di come la stella, riapparsa ai Magi dopo l'arrivo a Gerusalemme, li abbia preceduti e si sia fermata sopra il luogo nel quale si trovava Gesù.
Che tale evento possa ricollegarsi alla nascita di Gesù, deve essere accolto, quindi, come il frutto di una semplice ipotesi.  
A suo sostegno valgono le credenze diffuse in Oriente che ricollegavano al manifestarsi di un simile evento, previsto e verificatosi, il momento della nascita del Dominatore del mondo, e il fatto che numerosissimi altri indizi, ricavati dal testo evangelico, riconducono ragionevolmente la nascita di Gesù alla stessa data del  6 o 7 a.C.


Libro dell'Ape di Salomone di Bassora,
[testo manicheo dell’ VIII secolo]

Profezia del profeta Zarathustra sul Messia.
Quando Zarathustra stava seduto alla sorgente di acqua Glosa di Horin, dov’era fabbricato un bagno degli antichi re, aprì la bocca e parlò ai suoi discepoli Gustasp, Sasan e mahman:
Voglio dire a voi, miei cari e figli, che ho nutriti della mia dottrina; udite, voglio rivelarvi uno straordinario segreto sul grande re, che nel futuro verrà nel mondo. Che nella fine del tempo e nella distruzione finale sarà concepito, sebbene nessun uomo gli si avvicini. Egli somiglierà ad un albero dai bei rami e fruttifero, stante in luogo arido, e gli abitanti del luogo gli impediranno la crescita e si sforzeranno di svellerlo dalla terra, ma non lo potranno.
Dipoi essi lo prenderanno e lo uccideranno sul legno, la terra e il cielo saranno in lutto a causa della sua uccisione e su di lui lamenteranno le famiglie dei popoli.
Egli comincerà a discendere nella profondità della terra e dalla profondità egli sarà innalzato verso l’alto. Quindi sarà veduto venire con l’esercito della luce e portato su candide nubi; perché egli è un fanciullo, che viene partorito per mezzo della parola, che dà nascita a tutte le nature.”
[...]
“Quando apparirà il principio della mia venuta grandi segni saranno visti in cielo e si vedrà una stella luminosa in mezzo al firmamento e la sua luce vincerà la luce del sole.
E ora, miei figlioli, voi siete il vivo seme, che è spuntato dal tesoro della luce e dello spirito ed è stato seminato nella regione della luce e dell’acqua; a voi si addice custodire e conservare queste cose, che vi ho detto; aspettate il termine fisso, perché voi sarete i primi a notare la venuta del gran re, che i prigionieri attendono per essere liberati.”
[...] “E ora, miei figlioli, custodite il segreto che vi ho rivelato; che sia scritto nei vostri cuori e conservato nel tesoro delle anime vostre.
E quando spunterà la stella, di cui ho parlato, siano da voi inviati messaggeri, che portino doni, ed essi lo devono adorare ed offrirglieli
.
E non lo disprezzate , perché egli non vi distrugga con la spada: perché egli è il re dei re e tutti ricevono da lui la corona. Io e lui siamo uno.”


 Ikthys                          busta.gif (4196 bytes)