San Valentino... eh già... ormai, come tutte queste ricorrenze, è quasi solo
un'operazione commerciale... però è una data che mi piace... quando ero
ragazzino era il giorno in cui speravi succedesse qualcosa di un pò
speciale... non parlo di regali o chissà cosa di importante... non so... io
lo collego più ai piccoli gesti... una lettera nella buca della posta... un
pensiero gentile... magari una telefonata da quella che ti piace... ... qualche anno fa
la mio ragazza (una studentessa in medicina all'epoca ed ora laureata) per tutto il giorno aveva fatto finta di nulla... ed anche la
sera a casa sua... ogni scusa era buona per non venire a letto... così alla
fine, anche un pò scocciato, ho deciso di andarmene a dormire... appena
sollevato il lenzuolo ho visto che aveva riempito il letto di
cioccolatini!!!.

Ricordo questo giorno ogni anno per chè in questa data fatidica, ci siamo lasciati.

Credo che a volte le emozioni più grandi te li diano i dispiaceri di un amor perduto perchè stai sempre a fantasticare su come sarebbe andata a finire insieme a lei.

C'è una canzone che ascolto sempre molto volentieri perchè  racconta, incredibilmente nei minimi dettagli quello che ho vissuto insieme a lei in quegli anni burrascosi.

Se vuoi leggerla ti scrivo il testo.

 

COME PIOVEVA   (1918) Armando Gill

C'eravamo tanto amati
per un anno e forse più,
c'eravamo poi lasciati...
non ricordo come fu...
ma una sera c'incontrammo,
per fatal combinazion,
perché insieme riparammo,
per la pioggia, in un porton!
Elegante nel suo velo,
con un bianco cappellin,
dolci gli occhi suoi di cielo,
sempre mesto il suo visin...
Ed io pensavo ad un sogno lontano
a una stanzetta d'un ultimo piano,
quando d'inverno al mio cor si stringeva...
...Come pioveva ...come pioveva!
Come stai? Le chiesi a un tratto.
"Bene, grazie, disse, e tu?".
"Non c'e' male" e poi distratto:
"guarda che acqua viene giù!".
"Che m'importa se mi bagno?"
Tanto a casa debbo andare
"Ho l'ombrello, t'accompagno"
"Grazie, non ti disturbar..."
Passa a tempo una vettura
io la chiamo, le fa: "no"
dico: "Oh! Via, senza paura.
Su montiamo", e lei montò.
Così pian piano io le presi le man
mentre il pensiero vagava lontano...
Quando d'inverno al mio cor si stringeva...
...Come pioveva ...come pioveva!
Ma il ricordo del passato
fu per lei il più gran dolore,
perché al mondo aveva dato
la bellezza ed il candor...
così quando al suo portone
un sorriso mi abbozzò
nei begli occhi di passione
una lagrima spuntò...
Io non l'ho più riveduta
se e' felice chi lo sa!
Ma se ricca, o se perduta,
ella ognor rimpiangerà:
Quando una sera in un sogno lontano
nella vettura io le presi la mano
quando salvare ella ancor si poteva!...
...Come pioveva ...così piangeva!

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