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La prima prova

La prima prova consisteva nel dividere un mucchio di semi in vari gruppi a seconda del tipo dei semi, e doveva fare tutto prima che Venere tornasse da una festa. Il mucchio di semi era immenso e c'erano semi di grano, ceci, fave, lenticchie, ecc... Psiche non ci provò nemmeno a separare i semi, perché era un'impresa impossibile. Una formica ebbe pietà di lei e andò a chiamare le sue compagne. Tutte le formiche andarono in aiuto di Psiche e in men che non si dica divisero tutti i semi. Venere tornò dalla festa e non credette ai suoi occhi.

 

 

La seconda prova

La seconda prova consisteva nel prelevare e portare a Venere un po' di lana di alcune pecorelle che pascolavano lì vicino ed avevano il vello d'oro. Psiche si stava precipitando verso le pecorelle, ma una canna che cresceva lì la fermò. La canna le disse che quelle pecorelle erano belve feroci che avrebbero dilaniato il suo corpo, allora le consigliò di aspettare la sera e di scuotere i cespugli lì vicino per poi prendere tutta la lana che vi è rimasta impigliata. Psiche stette a sentire la canna e così superò anche la seconda prova.

 

 

 

              La terza prova

Adesso Psiche sarebbe dovuta arrampicarsi su di un monte e avrebbe dovuto riempire con l'acqua di una fonte sacra che sgorgava sul monte un'ampolla. Psiche partì di corsa, ma sapeva che era un'impresa impossibile, perché le pareti erano troppo ripide per arrampicarvici. Mentre stava cominciando ad arrampicarsi, un'aquila reale le strappò l'ampolla di mano e gliela riportò colma d'acqua sacra. 

 

 

 

La quarta prova

Questa consisteva nel recarsi agli Inferi e chiedere a Proserpina di mettere in un vaso un po' della sua bellezza. Psiche non sapeva come fare per raggiungere gli Inferi, e stava pensando di suicidarsi, ma una torre le parlò e le disse che in una città vicina, c'era un cunicolo che portava agli Inferi, ma avrebbe dovuto portare con se due focacce mielate e avrebbe dovuto mettersi in bocca due monetine. Le disse ancora che lì avrebbe incontrato un asinaio zoppo con un asino zoppo che le avrebbe chiesto aiuto, ma lei avrebbe dovuto andare dritta senza fermarsi. Quindi arriverà allo Stige e incontrerà un vecchio di nome Acheronte a cui darà una delle due monetine per farsi accompagnare dall'altra parte del fiume. A metà dello Stige incontrerà un vecchio che le chiederà di farlo salire sulla barca, ma Psiche non deve dargli retta. Poi incontrerà Cerbero, un cane a tre teste, e a lui getterà una delle due focacce, ecc... Psiche riuscì a fare tutto bene e si fece consegnare il vaso con la bellezza di Proserpina. Aveva superato tutte e quattro le prove. Tutte quelle fatiche però l'avevano sciupata, e allora pensò di aprire il vaso per diventare + bella di prima. La torre però le aveva detto di non aprire mai quel vaso, altrimenti sarebbe morta. Venere sapeva che il vaso conteneva un veleno e contava su quel veleno per uccidere Psiche. Psiche non resistette alla tentazione e aprì il vaso, ma nel vaso non c'era nulla, a parte un sonno profondo che la fece stramazzare al suolo. Dal cielo giunse allora Amore, che era riuscito a fuggire dalla cella. Amore rinchiuse il sonno nel vaso e punse Psiche con una delle sue frecce affinché riaprisse gli occhi. Infine la portò in cielo da Zeus che fece bere alla fanciulla un bicchiere di ambrosia. Psiche divenne immortale e divenne la moglie di Amore. Ebbero una figlia che chiamarono Voluttà e vissero felici e contenti.

 

 

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