LA BELLA LUCINDA


1^ Quadro: la paperella è appena uscita dall'uovo, in cui è ancora parzialmente immersa. Non si accorge che un uomo la sta osservando. La scena si svolge in una radura, verso sera. Non appena messo il becco fuori dal guscio, Lucinda - questo è il nome della protagonista - con aria insofferente comincia a blaterare.


- Bhè, tutto qui? E la ftampa? Dove fono i flafh dei fotografi ad immortalare il mio ingreffo in quefta volgare epoca? E la banda?
Amo gli ottoni anche fe devo dire che i diamanti hanno pur fempre il loro fafcino per una vera fignora. Allora? Non c'è neffuno? Ma è fcandalofo! -
- NON TI SEMBRA DI ESAGERARE? SEI PUR SEMPRE UNA PAPERA, ANZI VISTE LE TUE DIMENSIONI, DIREI UNA PAPERELLA.
- Con chi ho l'onore di parlare? Non mi fembra che ci abbiano prefentato. Comunque, vifto che lei è l'unico effere fenziente - fi fa per dire - con il quale fono coftretta ad interloquire le dirò fubito che la fua prefenza mi...infaftidifce. La trovo, oltrechè naturalmente fgraziato nelle forme - ammeffo che un tale appellativo fi poffa dare alle fue fattezze da barbaro in aftinenza di faccheggio e, mi confenta, di fapone - la trovo, dicevo, anche ottufo nelle capacità intellettuali che fuppongo drafticamente alterate di fronte allo fpettacolo meravigliofo cui inopinatamente fi trova dinanzi e che quindi, graziofamente, le pedono.
- LE PERDONO COSA? PER ESSERE UNA PAPERA PARLI TROPPO IN FRETTA E IN UNA FORMA LEGGERMENTE SGRAMMATICATA -
- La difcuffione fta divenendo noiofa. Tengo a precifarle, mio fconofciuto interlocutore, che non fono io che parlo in fretta e lei che capifce in ritardo!
- D'ACCORDO. COMUNQUE, MIA DOLCE PAPERELLA, TI FACCIO NOTARE CHE SARA' BENE CHE TI SBRIGHI A LIBERARTI DEL GUSCIO IN CUI TI AGITI E CERCA DI TROVARTI UN RIFUGIO PER LA NOTTE... -
- Ancora quefto odiofo ufo della feconda perfona! Le ripeto, fignore, che non ha mai avuto il piacere d'incontrarla.
- CERTO! SEI USCITA DALL'UOVO ADESSO.
- Un particolare di fecondaria importanza. L'etichetta mio caro fignore, non è un optional legato al luogo o alle circoftanze. In quanto all'oggetto che lei identifica con il nome di "uovo", le faccio notare che è la mia "depandance", fobria, comoda e oferei dire leggermente leziofa, come fi addice ad una vera lady.
- PERCHE' PARLI COSI'?
- cofì come?
- CON LA F AL POSTO DELLA S
- Lei è pazzo! Dovevo renderme conto fubito. Povero infelice. Coftretto ad affiftere dalla prigione della propria follia e della propria bruttezza, al forgere di una fplendida creatura che mai potrai ffiorare. Coraggio! Ora comprendo il fuo intimo dramma e, buona come fono, le fono vicina nonoftante il fuo lezzo da acciuga in ipoffia. -
- LASCIAMO PERDERE. VEDI PIUTTOSTO DI SEGUIRMI.
- Mi perdoni, ffortunato effere. Chi dovrebbe feguire chi?
- TE DOVRESTI SEGUIRE ME, SAI PER VIA DELL'IMPRINTING.
- La fua follia è veramente invalidante. Non conofco - nonoftante abbia letto tutto Prouft mentre ero nella mia al-"cova" - quefta ufanza arcaica di chiara derivazione indoeuropea. Comunque, mio caro Signore, io non ho neffuna intenzione di feguirla in neffun luogo. Li conofco i tipi come lei. D'altronde molto fpeffo le turbe mentali fi prefentano anche con rifvolti feffuali, come diceva Freud...o era Jung? Begli uomini tutti e due in ogni cafo.
Capifco le fue alterate pulfioni, giovanotto, ma nonoftante comprenda la tempefta di paffioni che fi fta fcatenando nel fuo cuore di fuino fruftrato, debbo deluderla. Non ho neffuna, ripeto, neffuna intenzione di feguirla. Ben altro mi afpetta. Lei confervi nella fua vita danneggiata dalla ffortuna - oltrechè da una evidente obefità - il ricordo di quefto momento indimenticabile. Addio.
- MA DOVE VAI? SEI PAZZA! SEI IN PIENO BOSCO E STA CALANDO LA NOTTE.
- Le ordino di rimettermi immediatamente a terra, fciocco ammaffo di ciccia o dovrò ricorrere alla legge per la tutela delle opere d'arte! Infomma, mi lafci. Mi fta rovinando tutte le penne del mio leggiadro collo. Aiuto! Mi vuole ftrozzare per poi poffedermi! Necrofilo, barbaro, fcempiatore!
- SCEMPIATORE?
- Non vuole forfe fare fcempio di me? No?
- BHA! FAI COME VUOI, MA LA NOTTE PUO' ESSERE PERICOLOSA PER UNA PAPERELLA SOLA.
- Paternalifta fallocrate! Aiuto, compagne paperelle, foccorrete la voftra capo-paperella!
- BHE', SI E' FATTO TARDI, SE VUOI SEGUIMI ALTRIMENTI BUONA FORTUNA E NON DIRE CHE NON TI AVEVO AVVISATO.
- Deve aver letto la verfione hard di cappuccetto roffo. Pover'uomo. In fondo mi fa pena ma la Natura è faggia e gli ha conceffo di potermi ammirare per qualche iftante. Lo conforterà nel dolore! Bafta! Ho già fatto troppo. Piuttofto vediamo di darci una raffettata alle piume.
Guarda come mi ha arruffato quel bruto. Bhè, coraggio.
Ecco qua. Un filo di roffetto. Dove l'ho meffo? ah già, l'ho lafciato nel tuorlo.
Ecco... e il fiocchetto, guarda come me l'ha ciancicato.
- CIANCICATO? -
- Ancora lei. Oltre che pazzo e violento è anche guardone! Ora bafta, fe ne vada o chiamo le guardie!
- SEI PROPRIO SICURA? -
- Non fia lafcivo! Non ci potrà mai effere nulla tra di noi. La perdono e fe vada per la fua ftrada, gioiendo di avermi potuto vedere ancora per un poco. Ora la lafcio per non mettere alla prova ulteriormente la fua mente malata! Addio.



2^ Quadro: La protagonista si avvia sicura di sè nel folto del bosco, ormai avvolto nella notte. Durante il cammino borbotta tra sè.

- E' incredibile! Mi hanno lafciato fola. Ah ma fe ne accorgeranno, fquallidi bifolchi. Forfe penfavano che io poteffi attendere l'invio dei giornalifti in quella radura cofì miferevole! Che gente! Abituati - come fono - a fciocche ftarlette pigolanti che gioifcono per qualche trafiletto nella pagina dei necrologi, hanno dimenticato come ci fi comporta con un vero perfonaggio che per incifo è anche una gran bella paperella, fenza contare il fafcino che emano da ogni penna del mio foffice corpo. Ma fe ne pentiranno! Per il momento cerchiamo di orizzontarci e foprattutto cerchiamo di trovare qualcofa da mettere fotto il becco. Il cibo farà ficuramente miferevole e colmo di graffi in quefta regione, ma occorre farfi coraggio.
Animo, Lucinda! Ancora pochi palmi e ficuramente incontrerò qualcuno che poffa guadagnarfi un mio forrifo portandomi in un pofto civile! -

* Lucinda, sempre più nervosa, s'inoltra nel bosco e improvvisamente scorge delle luci in lontananza che le indicano la presenza di un villaggio. *

- Finalmente! La civiltà! La bellezza! Chisfà quale forprefa coglierà quefti pacifici bifolchi non appena mi vedranno apparire! Come dovrò comportarmi? Dovrò tenerli al loro pofto con la fierezza del mio fguardo o conceder loro di preftarmi il meglio che poffono offrirmi in cambio di uno fbattito di ciglia? Mi lafcerò guidare dal mio infallibile iftinto! Piuttofto vediamo fe fono a pofto. Ah, il pefante fardello della bellezza!
Bene! Il fiocchetto è a pofto, le pennette pettinate, mi fembra tutto a pofto. Ah, il pefante fardello della bellezza! Ma non l'avevo già detto? Dio, tutti quefti penfieri!
Hei, villani, governanti, pollame da giardino, guardie municipali, cronifti, militari, fono arrivata! La bella Lucinda è tra voi! Svegliatevi ftupidi affittavoli!

* Lo schiamazzo di Lucinda è accolto in rapida successione da:
1) finestre che si accendono una dopo l'altra.
2) latrati di cani
3) trambusto nelle case dovuto ai loro occupanti svegliati di sorpresa.
4) sirena del municipio che segnala lo stato di calamità.
In breve si raduna una folla di uomini e animali di fronte alla casa del sindaco, in attesa di ordini e notizie.

1 voce maschile: CHE SUCCEDE? DA CHE PARTE ARRIVANO? SONO CANNIBALI?
2 voce maschile: SUL CANOTTO C'E' SPAZIO PER LE MIE CAPRE, VOLEVO DIRE PER LE MIE FIGLIE?
1 voce femminile: MIO MARITO E' RIMASTO A GUARDARE IL SOUFFLE', POSSIAMO PASSARE A PRENDERLO QUANDO EVACUIAMO? ERA VENUTO COSI' BENE, IL SOUFFLE'.
2 voce femminile: MA I POMPIERI DOVE ALLOGGERANNO UNA VOLTA SPENTO L'INCENDIO? IO HO UNA STANZA LIBERA.
anche gli animali parlano tra loro, non comprendendo il motivo di tanto chiasso:


1 voce animale (cane): Quel deficente del mio padrone mi ha quasi strozzato con quel collare e poi che si correva?
2 voce animale (gallina): Non ero mai venuta in paese. Ho visto partire un sacco di amiche ma non mi hanno mai fatto avere loro notizie. E' proprio vero che quando uno sta bene si dimentica di tutti!
3 voce animale (gatto): la mia poltrona! Non intendo abbandonare la mia poltrona. Mi rivolgerò all'autorità competente in poltrone, naturalmente!

* Il sindaco si affaccia in mutandoni e papalina al balcone del Municipio e prende ad arringare la folla che chiede spiegazioni di tutto quel baccano *

- CONCITTADINI! ELETTORI! ELETTRICI! IL MOMENTO E' GRAVE. NON HO ANCORA NOTIZIE CERTE SUL LUTTUOSO EVENTO CHE SI E' ABBATTUTO SUL NOSTRO PAESE MA SAPPIATE FIN D'ORA CHE L'AUTORITA', CHE VOI AVETE COSI' SAGGIAMENTE SCELTO, E' STATA, E', E SARA' SEMPRE ACCANTO A VOI! CHE COSA E' SUCCESSO? -

* Dalla folla una voce risponde: *

- COME: COSA E' SUCCESSO? SIAMO NOI CHE VI CHIEDIAMO COSA E' SUCCESSO? -
Il sindaco: - IO NON LO SO! CREDEVO LO SAPESTE VOI. IL MIO PARTITO MI HA SEMPRE DETTO CHE IL POPOLO SA TUTTO PRIMA DEL POTERE POLITICO! NON E' COSI'?
Il popolo: - MA NOI NON SAPPIAMO NIENTE! -
Il sindaco: - PER QUESTO CI SONO IO! LA VOSTRA GUIDA, IL VOSTRO FARO NELLA TEMPESTA DEGLI EVENTI! ALLORA,DITEMI:COSA E' SUCCESSO?
- perdonate quefta doverofa intrufione nel voftro intereffantiffimo dibattito politico, ma forfe poffo fpiegarvi io il motivo dell'affembramento - non autorizzato - di quefta folla vociante, maleodorante e - confentitemi - eftremamente negligeè.
- CHI HA PARLATO? COSA SUCCEDE? CHE E' SUCCESSO PRIMA? STA SUCCDEDENDO QUALCOSA, LO SENTO GRAZIE AL MIO FORMIDABILE FIUTO POLITICO. STATE CALMI! STIAMO CALMI! DOVE SONO I MILITARI? TENETE FERME QUELLE BESTIE! NO, NON I MILITARI DICEVO I MAIALI. INSOMMA CHI HA PARLATO CON QUELL'ACCENTO TIPICO DEL NORD? -
- Se riefce a piegare il capo e fuperare l'ofcena montagna del fuo ventre da difpeptico, il fuo fguardo potrà fegnalare, dopo qualche ora, al fuo cervello da bufalo fonnacchiofo la mia prefenza. Sono la Bella Lucinda! E prima che lei fi fpertichi a rendermi i fuoi omaggi, mi trovo coftretta a deluderla. Non intendo rimanere a lungo in quefto fetido villaggio e quindi è inutile che infifta! -
Il findaco: - UNA PAPERA!! -
Il Popolo: - UNA PAPERA!! -
Gli altri animali: - UNA PAPERA!! -
- Devo conftatare che le mie prime impreffioni fulla rozzezza di

quefto luogo - che deve folo alla mia innata bontà, l'attribuzione del titolo di "villaggio" - erano efatte. Tuttavia lei "Fignor" findaco, in qualità di rapprefentante della fua primitiva tribù, ha il dovere di cercare di nafcondere il reale ftato di deficit mentale e culturale che è proprio dei fuoi fudditi! Io, "Fignor" findaco, non fono "una papera". Sono la Bella Lucinda, come ho già avuto modo di informarla. E adeffo mi accompagni ai miei alloggi, defidero rinfrefcarmi! -
- MA TU SEI UNA PAPERA. HAI LE ZAMPE DA PAPERA, LE PENNE DA PAPERA, IL BECCO DA PAPERA, LA VOCE DA PAPERA... -
- Prima che lei continui ad elencare i miei attributi fifici di fronte a tutti, la rendo edotto che non fono abituata ai complimenti da pappagallo -
- MA IO NON SONO UN PAPPAGALLO! SONO UN SINDACO. VOLEVO DIRE SONO IL SINDACO. -
- Non fi butti giù cofì. Avete tutti i voftri difetti. Comunque le perdono l'entufiafmo adolefcenziale - per quanto fuori tempo maffimo a giudicare dal fuo orribile afpetto - e le ripeto che vorrei effere accompagnata ai miei alloggi. -
- CERTO SIGNORA! ELETTORI, ELETTRICI! IL NOSTRO PAESE E' STATO PRESCELTO DALLA BEN NOTA MISS BELLA LUCINDA PER TRASCORRERVI LA NOTTE. SIATENE E SIAMENE FIERI! FATE CHE ELLA ABBIA LA MIGLIORE IMPRESSIONE DELLA NOSTRA PROVERBIALE OSPITALITA'! CHIAMATE IL CARABINIERE DI TURNO PERCHE' ACCOMPAGNI MISS BELLA LUCINDA AL SUO ALLOGGIO NELL'ALA - MI SCUSI MISS BELLA LUCINDA - EST DELLA SAGRESTIA DI DON ROTUNDO. -


Una voce dalla folla: - MA E' UNA PAPERA E GLI ANIMALI NON POSSONO ENTRARE IN UN LUOGO SACRO! -
Il findaco: - ARRESTATE QUEL BIGOTTO! LO PERDONI MISS BELLA LUCINDA, MA LA SUPERSTIZIONE E' UN'ERBA DIFFICILE DA ESTIRPARE COSI' ISOLATI COME NOI SIAMO DALLA GRANDE CITTA'. LA PREGO DI ACCETTARE LA NOSTRA POVERA MA SINCERA OSPITALITA' E QUANDO LE SARA' COMODO, VORREI CHE MI PARLASSE DELLE ULTIME TENDENZE SOCIALI NEI GRANDI CENTRI URBANI. -
- Vedremo. Allora io feguo quefta fpecie di tricheco fuori rotta? -
Il Sindaco: BUONA NOTTE MISS BELLA LUCINDA...
La folla: - MA E' UNA PAPERA! -
Il sindaco: SILENZIO! E TORNATE ALLE VOSTRE POVERE CASE. DOMANI SARA' UN GRAN GIORNO PER IL NOSTRO PAESE! DORMITE TRANQUILLI, L'AUTORITA' VEGLIA SEMPRE SU DI VOI! E NON TORNATE PRIMA DELLE 11. BUONANOTTE.
Lucinda segue il carabiniere corpulento verso la chiesa ove l'ha indirizzata il sindaco. *
Fiete fempre cofì rozzi in quefto paefe?
COME ROZ...
Certo capifco che non capita tutti i giorni di poter ammirare una prefenza inebriante come la mia. Però mi fembra che dovrefte avere una maggiore fleffibilità. Non trova?
TROV...
D'altrocanto è pur vero che i maff-media non raggiungono fempre tutti gli angoli del globo. Lei che ne penfa?
IO...
Comunque lei, in quanto rapprefentante delle forze armate, dovrebbe fapere quanto un'adeguata preparazione può fventare qualfiafi tipo di minaccia culturale dovuta all'ifolamento. Lei è un militare o un metropolitano?
IO...
Dov'è che ftiamo andando?
DAL...
Ma è un pofto pulito?
DICEV...
C'e' l'acqua calda? Ho bifogno di rinfrefcarmi.
CERT...
Mi fembra che il findaco abbia parlato di fagreftia. Lei che ne penfa della chiefa combattente?
IO...
Apprezzo la fua difcrezione. Tuttavia fecondo lei, il Concilio Vaticano II è ftato un elemento d'innovazione o un mafcheramento ideologico dalle bafi invalidate dagli affiomi di fondo?
IO...
Perchè parla a monofillabi?
COME A...
Mi fembra molto giovane per fare il militare.
IO...
Che ftrazio! Ma non fa parlare altro che di fè?

* i due giungono davanti alla porta della sagrestia. Il carabiniere bussa e la porta si apre. Il campanaro sordo si affaccia sulla soglia *


DON GASPARINO E' IN CASA?
OH GIOVANOTTO! COME MAI QUI E PERCHE' NON HAI BUSSATO?
MA IO HO BUSSATO.
NON DEVI ESSERE COSI' TIMIDO. SAI CHE QUESTA CASA E' SEMPRE APERTA. COSA HAI COMBINATO? AH, GIA' IO NON SONO IL PARROCO. COMUNQUE PERCHE' FAI QUEGLI STRANI MOVIMENTI CON LA BOCCA? TI SENTI MALE? DEVE ESSERE L'ARIA. ANCHE IO DA QUALCHE TEMPO NON SENTO BENE. FORSE DOVRESTI ANDARE DAL DOTTORE.
Fcufate fe mi intrometto nella voftra affafcinante difcuffione. Potrefte indicarmi i miei alloggi? Fono molto ftanca.
OH HAI UNA PAPERA CON TE! RAGAZZO MIO, PERCHE' NON TI TROVI UNA BRAVA FIGLIOLA? LO SAI CHE DON GASPERINO NON AMA QUESTE STRANEZZE. COMUNQUE TI CAPISCO. LA SOLITUDINE E' BRUTTA. MI RICORDO QUANDO AVEVO LA TUA ETA' E FACEVO IL PASTORE, TI POSSO ASSICURARE CHE NON E' LA STESSA COSA. COME DICE LA BIBBIA? E IL SIGNORE FECE LA DONNA PER TENERE COMPAGNIA ALL'UOMO! LASCIA PERDERE LE PAPERE! TORNA SULLA RETTA VIA E ABBI FEDE! BUONA NOTTE.

* Il campanaro chiude la porta e si avvia verso la scala, inciampando su Lucinda che, nel frattempo, e' entrata in sagrestia *
Ma che modi! Va bene che è anziano ma dovrebbe ftare più attento. Comunque per domani mattina vorrei la colazione al letto, poffibilmente con delle rofe sul vaffoio. Adoro le rofe.
Ah! Un'ultima cofa, buon uomo. Amerei che il direttore dell'albergo si faceffe trovare nella hall verfo mezzodì. Fe avrò bisogno di lei la chiamerò. Buona notte. E non fbirci dal buco della serratura!
E TU CHE CI FAI QUI? MA GUARDA QUELLO SCIOCCO GIOVANE, HA LASCIATO QUI LA PAPERA. FORSE E' UN SEGNO DIVINO. LA TENTAZIONE ABBANDONATA NELLA CASA DEL SIGNORE PERCHE' NON TURBI PIU' IL CUORE DELL'UOMO! COMUNQUE ORA DOVE LA METTO? DON GASPERINO E' ALLERGICO ALLE PAPERE. BHA, PER IL MOMENTO LA METTERO' IN BIBLIOTECA. BUONA, BUONA.
* Il campanaro afferra Lucinda per il collo e la trasporta verso il magazzino delle scope *
Hei! Ma cofa fa? Mi lafci fubito! Ma infomma è poffibile che debbo fempre incontrare dei bruti? Non fi vergogna alla fua età? Ah! Addirittura nel ripostiglio! Ma infomma, vecchio perverfo, cofa crede di fare? Non penfa a cosa dirà la gente? Non ha dei nipotini? Aiuto!
* Il sagrestano butta Lucinda nel ripostiglio e chiude la porta, borbottando tra sè *
DON GASPERINO INSISTE A CHIAMARLA BIBLIOTECA. A ME SEMBRA UN RIPOSTIGLIO DELLE SCOPE. COMUNQUE SONO TROPPO IGNORANTE PER GIUDICARE QUEL SANT'UOMO

* Lucinda si trova al buio *
Ma guarda tu! Chiffà dov'è andato quel vecchio porco. Ficuramente a trovare qualche ftrumento per chiffà quale perverso gioco. Devo ufcire da qui e denunciarlo. Chiffà quante altre paperelle ha infozzato il demonio lafcivo!
Cof'è quefto? Fembra un libro. Potrebbe effere anche una carta di credito o forfe un pianoforte. Devo trovare la luce. Ah, ecco l'interruttore.
* Lucinda schiaccia l'interruttore e immediatamente gli altoparlanti del campanile diffondono a tutto volume le note registrate delle campane *
Finalmente! Qualcuno fta avvertendo la cittadinanza dell'orrendo crimine che fi fta perpretando in quefto albergo. Fono qui! Paefani! Guardie! Militari! Protezione della giovane! Miniftero dei Beni Culturali! Fono qui. Liberatemi!
* Don Gasperino, svegliato di soprassalto dal rumore delle campane, si precipita verso le grida che sente provenire dal ripostiglio e apre la porta *
COSA STA SUCCEDENDO? CHI HA MESSO IN FUNZIONE LE CAMPANE? FORSE IL DEMONIO BURLONE? DEVO RILEGGERE GLI ESORCISMI. MAI CHE SI POSSA STARE TRANQUILLI UN ATTIMO. AH! L'ETERNA LOTTA TRA IL BENE E IL MALE...
* Lucinda salta in braccio al prete e con il becco a 2 cm. dal naso del sacerdote...
Un uomo di chiefa! un fegno! oh buon diacono, ti ringrazio del tuo intervento che ha impedito lo fcempio del mio corpo. Portami lontano da quefto luogo di nequizie. Infieme canteremo le lodi del creatore che ha creato tanta bellezza, cioè io. Dove fi va? Mi poffo fidare o anche tu fei uno di quei preti di cui ho fentito parlare fui giornali fcandaliftici? A propofito che ne penfi della chiefa combattente? Fei fpofato? Non ti fembra di ftringermi con ecceffiva intenfità?

ODDIO UNA PAPERA IN BIBLIOTECA! O E' IL RIPOSTIGLIO DELLE SCOPE? COMUNQUE SAREBBE SEMPRE UNA PAPERA NEL RIPOSTIGLIO DELLE SCOPE. MA, UN MOMENTO. TU PARLI! ODDIO UNA PAPERA CHE PARLA NEL RIPOSTIGLIO DELLE SCOPE!
AH! IL DEMONIO TRA LE SCOPE CHE PARLANO CON LE PAPERE!
AIUTO!
Ftia calmo, buon paftore! Io fono la Bella Lucinda...
VADE RETRO SATANA, VOLEVO DIRE PAPERA!
Capifco. Lei deve effere un prete tradizionalifta. I migliori, mi lafci dire. Fcommetto che parla anche il latino. Io adoro il latino. Cogito ergo fum.
* Don Gasperino, afferra Lucinda e la immerge nell'acqua santiera *
Hei! Fermo. Chi le ha detto che non fono battezzata, e comunque lei non può arrogarfi il diritto di decidere per me il fegno della mia fede. E poi quanto tempo è che non cambia queft'acqua? Mi vuole far prendere una malattia?
DEMONIO GRACIDANTE! NEANCHE LA SANTA ACQUA DELLA FEDE RIESCE A CACCIARTI. COSA VUOI DA ME?
Avevo già detto a quel laido vecchio che defideravo la colazione al letto, con un mazzo di rofe. Fa, è un mio piccolo vezzo.
HAI VOCE DI DONNA, INFERNALE MESSAGGERO! NON POTEVA ESSERE ALTRIMENTI!
Mi fembra di notare nelle fue parole un accenno di antifemminifmo. Fono d'accordo! E' ora di farla finita con tutte quefte eccentricità. Visto che ci fiamo, lei crede che potrei trovare nella fua libreria un qualche tefto che fpieghi chiaramente la pofizione ufficiale della chiefa sul ruolo della donna rifpetto ai facramenti? Non potremo federci e difcuterne di fronte ad una tazza di mughetto caldo. Oggi è un po' umido, non trova?
CERTO! ADORO IL MUGHETTO CALDO. PERMETTA CHE LA PRECEDA.
MA CHE DICO, IO, MINISTRO DI DIO, PRECEDERE UNA PAPERA? O VA BENE? SAREBBE PIU' GRAVE SE LA SEGUISSI. IN FONDO VENGO PRIMA IO E POI LEI. VA BENE, ANDIAMO.
Me lo diceva fempre mia forella. La chiefa è un'ancora di falvezza nel tormentato procedere del divenire umano. La feguo.
* i due si siedono nello studio del prete e si accingono a prendere la bevanda calda *
FORSE HO SBAGLIATO A GIUDICARLA. UNA PAPERELLA COME LEI, NON PUO' ESSERE UN TRAVESTIMENTO DEL DEMONIO. FORSE E' SOLO UNA PECORELLA SMARRITA, VOLEVO DIRE UNA PAPERELLA SMARRITA.
Lei mi confonde, Don...
GASPERINO. GAS PER I MIEI PARROCCHIANI.
Dicevo, Don Gaf, che fi vede fubito che lei è un uomo di cultura, Di quella cultura antica e - mi lafci dire - di quella più ficura. Io amo la tradizione, quando poggi fu basi falde come quella da lei cofì argutamente rapprefentata.
LA RINGRAZIO MISS LUCINDA
Mi chiami pure Luci, Don Gaf. Farà un onore per lei.
GRAZIE LUCI
Non fi potrebbero abbaffare quefte luci, Gaf. Mi ferifcono gli occhi.

PERDONAMI LUCI, ADESSO ABBASSO LE LUCI. OH! UN'ASSONANZA.
* Il prete tira fuori una fionda e colpisce, mandandolo in frantumi, la lampadina della stanza *
Ma che mira, Gaf. Lei colpifce fempre cofì?
E' UN VEZZO CHE HO MANTENUTO DAI TEMPI DELLA MIA GIOVENTU'. E POI A VOLTE SONO IO AD ESSERE COLPITO.
Lei mi confonde, Don Gaf. Fcusami. Ma non vorrei che dimenticaffimo gli oftacoli che fi frappongono tra noi. Non fciupiamo quefto momento cofì bello. Ti prego Gaf.
HAI RAGIONE LUCI. PERDONA LA MIA UMANA DEBOLEZZA. MA DIMMI COSA TI HA SPINTO IN QUESTO LUOGO, CHE SOLO ORA MI ACCORGO ESSERE STATO COSI' PRIVO DI BELLEZZA.
Gaf, Gaf...
* Entra il campanaro sordo *
DOV'E' LA FUGA DI GAS? DEVO APRIRE LE FINESTRE. HA! HA GIA' TROVATO LA PAPERA, DON GASPERINO. ERA DEL CARABINIERE, SA QUEL GIOVANOTTO CON LA FACCIA DA CAVALLO SCRUFOLOSO! BISOGNA TROVARGLI UNA BRAVA RAGAZZA. LEI CAPISCE, NON TUTTI SIAMO ELETTI COME LEI DON GASPERINO. ORA LE TOLGO LA PAPERA DALLA POLTRONA.
Di nuovo il bruto! Gaf bifogna fare in modo che quefto vecchiaccio non faccia altro male! Chiama il medico e digli di lafciarmi subito!
MA COSA FAI ARNALDO? LASCIA SUBITO MISS LUCINDA!
NON SI PREOCCUPI DON GASPERINO, LA RIMETTO IN BIBLIOTECA POI VADO A CHIAMARE IL CARABINIERE PERCHE' SE LA PORTI VIA E CHE FACCIA QUELLO CHE VUOLE. DOPOTUTTO NON SONO AFFARI NOSTRI. COMUNQUE DOVREMMO TROVARGLI UNA BRAVA RAGAZZA.
INSOMMA, ARNOLDO. LASCIA LA PAPERA.
* il prete toglie Lucinda dalle mani del campanaro sordo e lo caccia dalla stanza *
ANCHE LUI! INCREDIBILE! DEVONO ESSERE QUELLE RIVISTE. AH! MA IO NON INTENDO RESTARE IN QUESTA LUOGO SCONSACRATO, PIUTTOSTO TORNO A FARE IL CENTRALINISTA PRESSO L'ASSOCIAZIONE DEI CIECHI.
* la scena torna nella stanza dove si trovano Lucinda e il prete *

PERDONALO LUCI. E' UN POVERO SORDO. L'HO ASSUNTO PERCHE' ERA L'UNICO DISPOSTO A SENTIRE SE LE REGISTRAZIONI DELLE CAMPANE CHE IL VATICANO CI INVIA TUTTE LE SETTIMANE, SONO FEDELI ALL'ORIGINALE CHE SI TIENE A ROMA. MA DIMMI COSA POSSO FARE PER TE?
Non è nulla, non è nulla. Afcolta Gaf. Io, come tu avrai notato, non fono una paperella qualunque. Amo le cofe belle. A propofito, vorrefti toglierti le dita dal nafo? Grazie. Amo le cofe elette, la bellezza, la cultura. Purtroppo l'avverfo deftino mi ha portato in questa contrada dove di bello ci fei folo tu, Gaf e tu non fei per me.
LUCINDA...
Lafciami finire, ti prego Gaf. Non rendere la cofa più difficile. Fe tu non foffi ciò che fei, già avrei afcoltato il mio cuore di paperella. Ma non poffo chiedermi e chiederti di infrangere bel più elevata promeffa di quella che poffiamo fcambiarci.

Quindi, Gaf. Metano adorato, dimmi dove poffo trovare il villaggio degli intellettuali, di coloro che hanno fatto del fapere la loro unica ragione di vita. Ciò mi conforterà e mi renderà ragione dell'infelicità che ora fento fcorrere tra le mie piume - a proposito hai un pettine? No? Non ti trafcurare Gas. Fallo per me - e nel mio cuore. Addio Gaf. E' stato bello!
* Lucinda si alza e s'incammina verso la porta *
ASPETTA LUCI. CAPISCO E RISPETTO LA PROVA CHE ENTRAMBI DOBBIAMO AFFRONTARE MA SE TE VAI VIA PRIMA CHE IO POSSA RISPONDERTI COME POTRAI TROVARE CIO' CHE CERCHI?
Gà anche quefto è vero! Allora, Gaf, da che parte debbo andare?
ESCI DAL VILLAGGIO A NORD, SEGUI IL FIUME DELLA SAPIENZA E INCONTRERAI IL BOSCO DEL DUBBIO. LI' TROVERAI UN SENTIERO, IL SENTIERO DELL'INCOMPRENSIONE. SEGUILO E ARRIVERAI NELLA PIANURA DEL SONNO. DA LI' SARANNO 200 METRI A SINISTRA.
Grazie Gaf e, ti prego, non voltarti.
IN GENERE E' COLUI CHE PARTE CHE NON SI DEVE VOLTARE.
Non permettere al rancore di rovinare i bei momenti che abbiamo viffuto infieme. A propofito, il mughetto fapeva di ftantio. Quanto tempo era che l'avevi in difpenfa?
NON SO. L'HO USATO SOLO CON UN'ALTRA PAPERELLA, MI SEMBRA NEL '22.
Ah! Un altra paperella! E dunque abbiamo conofciuto altre paperelle e fcommetto che anche a loro hai detto le fteffe cofe che hai detto a me! Ti ringrazio Gaf mi rendi tutto più facile. Addio!