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La prospettiva

L'Ente Nazionale di Unificazione fornisce le indicazioni necessarie per il disegno in prospettiva nelle tabelle UNI 7349

1.01
Q quadro prospettico
T piano terra
LT linea di terra: inserzione del quadro prospettico con il piano di terra
LO linea orizzontale: linea tracciata sul quadro prospettico Q parallela alla linea di terra LT passante per PP
PV punto di vista: centro di proiezione in cui s'immagina collocato l'occhio dell'osservatore
PS punto di stazione: intersezione con il piano di terra che rappresenta il piano orizzontale
PP punto principale: piede della perpendicolare al quadro prospettico Q condotta da PV
pp proiezione del punto principale
Fn punto di fuga
h altezza di osservazione (altezza d'orizzonte)
d distanza dal punto PV al punto più vicino all'oggetto o dal parallelepipedo che lo contiene
angolo del cono visivo: apertura del cono con vertice in PV che contiene interamente l'oggetto da rappresentare.
NOTA

Si consiglia di mantenere l'angolo a prossimo ai 35° (cioè vicino a quello medio caratteristico dell'occhio umano), in tal modo ci si cautela dalle rappresentazioni aberrate.

Secondo la normativa vigente, nei disegni tecnici si possono impiegare i seguenti tipi di prospettiva:

  • razionale

  • accidentale

  • frontale

  • Prospettiva razionale

    1.02

    Secondo questo tipo di prospettiva vengono utilizzati tre punti di fuga, denotando da questo fatto come questo tipo di rappresentazione sia sconsigliata per la sua complessità.

    Prospettiva accidentale

    1.03

    Viene anche detta prospettiva accademica e si basa su due punti di fuga (si tratta del metodo più utilizzato).

    Prospettiva frontale

    1.04

    Secondo questo metodo sulla linea dell'orizzonte permane un solo punto di fuga (in realtà sono due, ma il secondo risulta posto all'infinito).

    1.05

    Per gli organi meccanici in pratica è utilizzata unicamente la prospettiva accidentale, mediante la quale si ottiene una proiezione centrale.

    Metodi di rappresentazione

    Per eseguire il disegno in prospettiva di un oggetto avente tre dimensioni è necessario predisporre una figura preparatoria: una vista dall'alto e una vista frontale o laterale, in modo da controllare la giusta collocazione del PV in relazione al valore dell'angolo a, sia sul piano orizzontale che su quello verticale.
    A questo punto si determinano i due punti di fuga F1 e F2 conducendo da PS le parallele agli spigoli orizzontali dell'oggetto sino ad intersecare in f1 e f2 la traccia del quadro prospettico (con le lettere maiuscole si indicano i punti dell'oggetto in rappresentazione prospettica, con lettere minuscole i punti individuati nella figura preparatoria vista dall'alto)

    Durante l'individuazione dei punti caratteristici della rappresentazione prospettica dell'oggetto si deve sempre tenere presente che:

  • gli spigoli verticali rimangono verticali, ma ridotti di misura se non giacenti nel quadro prospettico;

  • gli spigoli orizzontali dell'oggetto nell'immagine prospettica concorrono al rispettivo punto di fuga;

  • gli spigoli dell'oggetto, se perpendicolari al quadro, risultano praticamente concorrenti in PP;
  • gli spigoli dell'oggetto, se paralleli al quadro, rimangono tali nell'immagine prospettica, ma ridotti di misura se non giacenti nel quadro prospettico;
  • le tracce dei raggi visivi che, nella vista dall'alto, collegano PS con i punti caratteristici dell'oggetto ne determinano l'immagine prospettica per intersezioni con il quadro.
  • L'immagine prospettica di una circonferenza (orizzontale o verticale che sia) si ottiene inscrivendo la circonferenza in un quadrato ausiliario e rintracciando le proiezioni prospettiche di otto punti (estremi di due diametri ortogonali e intersezioni del cerchio con le diagonali del quadrato). Grazie a questi otto punti è possibile tracciare delle curve raccordate.

    1.06

    In entrambi i casi si fa riferimento a una circonferenza tracciata in proiezione ortogonale o sulla linea di terra LT oppure su uno spigolo verticale del quadrato ausiliare.
    Nel disegno prospettico di organi meccanici è molto utile l'impiego dei punti misuratori (o di misura) Mn che si ottengono dai punti mn della figura preparatoria (vista dall'alto), ricavati ribaltando sulla traccia del quadro prospettico Q il punto PS dai punti di fuga f1 e f2; diviene così possibile determinare la lunghezza che a loro compete direttamente sulle linee della prospettiva concorrenti nei punti di fuga.

    1.07

    Risulta pratico anche disporre di una seconda proiezione ortogonale (vista frontale) adagiata sulla linea di terra LT, in modo da poter agevolmente ottenere le altezze (asse z) dell'oggetto.

    NOTA

    Nella rappresentazione prospettica degli organi meccanici solitamente si utilizzano altezze d'orizzonte (distanza tra PV e PS) notevoli, in modo da fornire una vista "aerea" dell'oggetto.

    Risulta pratico anche disporre di una seconda proiezione ortogonale (vista frontale) adagiata sulla linea di terra LT, in modo da poter agevolmente ottenere le altezze (asse z) dell'oggetto.


    WebMaster: Andrea Saviano