Escursione effettuata lunedì, martedì e mercoledì 14-15-16 luglio 2003 con Remo, Luisa, Laura, Giovanna e Giuseppe    >>>>>    Tre giorni molto belli e appaganti che permettono di percorrere quasi tutte le Bocchette del Brenta

Altre escursioni nel Gruppo  Brenta

Bocchette

Ore cammino. Ore: 4.35'+5.55+6

Dislivello da percorrere Disliv. m. 1.542

Foto di rito con Il Campanil Basso  sullo sfondo - (16 luglio 2003)
  • Pernottamento ai riff. Tuckett e Alimonta

Tragitto stradale

Trento – Sarche – Tione – Madonna di Campiglio – Vallesinella – P. Carlo Magno

Condizioni meteo

Bel tempo in quota, con qualche annuvolamento serale. 

Primo giorno. - Partenza da Trento alle ore 7 con due autovetture. Si raggiunge Madonna di Campiglio e Vallesinella dove si lascia parcheggiata una macchina da usare per il rientro. Si ritorna a Campiglio e si prosegue per Passo Carlo Magno dove si lascia la seconda macchina e, in funivia, si sale al rif. Stoppani al Grostè m. 2.490. Dalla stazione a monte della funivia, si segue il segnavia 305, che sale con il sentiero Benini fino a quota 2.562. Si prosegue alzandosi per ghiaioni sotto il versante Nord-Est di Cima Grostè quindi per roccette ci si sposta sul versante Est dove si imbocca una comoda cengia che taglia la cima del Grostè per poi aggirare la notevole mole della vetta puntando verso Sud. Oltrepassata una conca di ghiaione si continua quasi in piano fino alla Bocchetta dei Camosci, quindi si prosegue su una comoda cengia detritica e si segue un canale poco difficile che porta alla Bocchetta Alta dei Camosci. m. 2.859. Ora una cengia attrezzata, a mezza altezza della parete Est di Cima Falkner, sale, oltrepassando lo spigolo della cima, al punto più alto del sentiero Benini a quota m. 2910 (targa). Da qui ci si concede una breve divagazione salendo alla Cima Falkner m. 2999 ore 2.15’, cima più alta del Gruppo del Grostè, che si effettua in circa 30’. Ritornati sul sentiero Benini si seguono le attrezzature che fra salti di roccia scendono rapidamente in fondo ad un vallone sul versante Sud-Orientale della Cima Falkner. Si risale di poco per raggiungere il panoramico balcone della Bocca Alta di Vallesinella m. 2.845 e la Vedretta Superiore di Vallesinella 1.20’ (3.35’) da dove si inizia finalmente a scendere. Dopo poco si raggiunge il bivio con il sentiero Dellagiacoma n. 315 (sosta pranzo). Si sceglie di percorrere questo sentiero che scende più rapidamente al rifugio Tuckett m. 2.272  ore 1 (4.35’) dove si trascorre il resto della giornata e la nottata.scala metallica sulla via delle Bocchette

Secondo giorno - Sveglia, colazione e partenza per il rifugio Alimonta. Si raggiunge la Bocca del Tuckett m. 2.648 con il sentiero 303, 1 ora, quindi si riprende a destra il sentiero 305 delle Bocchette Alte interrotto il giorno precedente, dove una targa intitola ad Enrico Pedrotti un primo tratto del sentiero. Altri tratti sono dedicati a soci benemeriti della SAT.  Si sale con scale e cordini toccando la Spalla Nord e la Spalla Sud di Cima Brenta. Il sentiero attrezzato prosegue verso uno dei punti più spettacolari: la cresta che congiunge Cima Brenta con lo Spallone dei Massodi. Con qualche passaggio impegnativo ci si dirige verso la Bocchetta Alta del Massòdì e con una lunga scala si sale allo Spallone del Massòdi m. 2.999. Da qui si segue il sentiero attrezzato con facili scalette che in direzione Sud aggira la dorsale del monte passando sul lato Ovest dello stesso e permette di avvistare dall’alto la Bocchetta Bassa del Massodì. L’intaglio è particolarmente stretto e presenta sui due lati canali nevosi ghiacciati. Calati alla forcella si trova il bivio per la ferrata Oliva Detassis 4 (5). Si cala con questo sentiero attrezzato n. 396 e con una lunga serie di scale verticali molto esposte si scende fino alla Base dello Spallone del Massòdi 40’ (5.40’). Qui ci si ferma parecchio tempo per godersi il caldo sole e rinfrescarsi. La giornata è stupenda e a malavoglia si riprende il sentiero n. 323 che in 15’ aggirando la base N/O dei Gemelli  risale leggermente fino a raggiungere il rifugio Alimonta m. 2.591 5.55’.

Terzo giorno - Sveglia, colazione e partenza per l’ultima “fatica”. Con il sentiero 323, si raggiunge la base delle pareti di Cima Molveno 40’,dirimpetto alle nevi della vicina Vedretta degli Sfulmini che precede di poco la Bocca degli Armi, dove ci si inserisce nuovamente sul percorso delle Bocchette Centrali con il sentiero 305. Qui hanno inizio le attrezzature che permettono di salire su un bastione addossato alla Torre di Brenta. Al termine delle scale si imbocca una caratteristica cengia orizzontale che taglia la parete Est di Cima Brenta. Questo tratto è dedicato a Bartolomeo Figari. Si oltrepassa quindi il canale sottostante la Bocchetta Alta degli Sfulmini per continuare con il tratto dedicato a Carla de Stanchina Benini che con Il rifugio Pedrotti e la Bocca di Brenta esposta cengia permette di attraversare il versante orientale degli Sfulmini. Con il successivo Sentiero Castelli si transita alla base del Campanil Alto per valicare la Bocchetta della Sentinella nei pressi della quale si gode della più splendica vista del Campanil Basso. Si scende quindi per rocce gradinate alla Bocchetta del Campanil Basso m. 2.630. Per il Sentiero Gottstein si percorre il versante Nord della Cima Brenta Alta fino ad arrivare a percorrere l’ultimo tratto di cenge che, ottimamente attrezzate, superano lo spigolo di Cima Brenta Alta e con due ponticelli in legno, raggiunge la parete Sud-Ovest, dove, nei pressi di una fontanella (tubicino nella roccia), si scende con una scala sul nevaio sottostante della Bocca di Brenta m. 2.552 (bivio 318) 2.20’ (3). Risalita per poco la bocca si scende al rifugio Pedrotti m. 2.486 dove si effettua una sosta per rifocillarsi. Ormai i tre giorni di Bocchette volgono al termine. Il bilancio, tutto sommato, è positivo, tutto è andato per il verso giusto e le condizioni atmosferiche sono state ottimali. La soddisfazione è tanta, tale che non ci fa avvertire l’affaticamento che, bene o male, si è accumulato durante i tre giorni di cammino. Si comincia a pensare al rientro a casa e allora ci si incammina verso la Bocca di Brenta percorrendo a ritroso il sentiero 318 per  poi scendere al rif. Brentei m. 2.182, quindi al rif. Casinei m. 1.825. Qui si decide di seguire il sentiero 317b che, con un giro leggermente più ampio ma più appagante, passando per le Cascate Alte, raggiunge Vallesinella dove, al parcheggio, si trova la macchina per il rientro 3 (6).

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