Si
raggiunge, attraverso le valli di Fiemme e Fassa, il paese di Pera
di Fassa dove sostano i pullmini che fanno servizio navetta per il
rifugio Gardeccia m 1.949. Verso le 10.30, con un cielo che
non promette niente di buono, si inizia il cammino partendo dal
rifugio e seguendo il sentiero n. 550 che si alza
gradatamente sul versante orientale del Catinaccio fino a
raggiungere il bivio con il sentiero 541 a quota m 2.416
(1 ora). Nel frattempo incomincia a piovere leggermente, quel
tanto che basta per farci indossare le fastidiose mantelline. Si
prosegue diritti in direzione del Passo delle Coronelle m 2.630
alzandosi più decisamente fino a scavalcare quasi d’improvviso il
passo e scendere per ripido canalone ghiaioso il versante
altoatesino. Con attenzione al fondo reso viscido dalla pioggia, si
procede lentamente fino a raggiungere il bivio con i sentieri 542
e 549 che si trovano poco sopra il rifugio Fronza. Domani
risaliremo fino a qui per prendere il sentiero 542 in direzione del
passo Santner, ora si scende per facili roccette, aiutati da un
cordino metallico e in breve si raggiunge l’accogliente Rosengardenhütte
m 2.339, 1.10’ (2.10’) . Tutto sommato è andata bene, la
pioggia non è stata molta, tant’è che gli abiti sono quasi
asciutti. Giusto il tempo per prendere possesso delle stanze e
cambiarci che le condizioni meteo peggiorano. Per tutta la serata e
buona parte della nottata una insistente pioggia è continuata
incessante a cadere. Si trascorre così il resto della giornata
chiusi nel rifugio giocando a carte in attesa della cena e sperando
in un miglioramento. E per questa volta si spera bene, già alle 5
del mattino il cielo presenta delle ampie schiarite e dopo colazione
il tempo è decisamente bello e favorevole per intraprendere il
percorso programmato. Verso le 8 si parte risalendo il breve tratto
di roccette fino al bivio con il sentiero 542 che si prende
svoltando a sinistra in direzione Nord e proseguendo quasi in piano
fino sotto la Cresta di Davoi. Qui inizia il tratto
attrezzato, quindi si indossano gli imbraghi per raggiungere, con
l’aiuto di ganci, corde e scalette metalliche, il rifugio Santner
m 2.741. Il percorso, classificato facile, è comunque appagante
e piacevole. Lo scenario che si presenta una volta raggiunto il
rifugio, in vista della Torri del Vaiolet, è stupendo e
premia le fatiche della salita. La giornata è abbastanza limpida e
si ha tutto il tempo per riposare e osservare con il binocolo le
numerose cordate che arrampicano sulle Torri. Si scende quindi al
rifugio Re Alberto m 2.621, e al rifugio Vaiolet m 2.243
dove ci si ferma per mangiare in un prato nei pressi del rifugio.
Qui l’ambiente è totalmente cambiato, biciclette e automezzi sono
una nota stonata che assieme al caos
quasi cittadino non rendono certamente l’idea di quello che
dovrebbe essere l’ambiente montano. Persino le “grole” si sono
assuefatte a questo carnascalesco andirivieni e si avvicinano fin
quasi a mangiarti il panino dalle mani. Rifocillati si riprende la
discesa su strada sterrata che in breve cala al rifugio Gardeccia
dove si arriva giusto in tempo per salire sul pullmino che ci
riporterà alla macchina nel fondovalle. Questa escursione ha visto
la partecipazione straordinaria dei giovani Andrea ed Elisa, che
avevano deciso di trascorrere il fine settimana in montagna. In
particolare per Elisa era la prima volta che si cimentava in un
percorso attrezzato, dimostrando sicurezza e familiarità
inaspettate. Speriamo
che questa sia stata, per loro, un'occasione per avvicinarsi alla
Montagna e continuare, in futuro, ad apprezzarne le inesauribili e
stupende emozioni che essa assicura. |