Dopo
essere passati a prendere Mirta si parte per Taio dove ci troviamo
con Marco, Bruna
e Carlo. Si continua poi per Cavareno e Fondo dove
parcheggiamo nei pressi delle scuole m. 987. Verso le 10 si
inizia il cammino sulla strada statale 238 per il Passo Palade che
si percorre per
200 metri circa, fino a trovare sulla sinistra le indicazioni
per il sentiero n. 522 m. 1000. Procedendo in piano si
arriva in vista della sottostante zona artigianale di Fondo e quindi
si gira a destra trovando le indicazioni per il sentiero del Mondino
che cala in val Combra. Ad un certo punto si può scorgere sulla
parete verticale di fronte la scala in ferro che aiuta a superare il
tratto più impegnativo del percorso.
Si
scende ancora fino a raggiungere il torrente Novella (attenzione
tratto scivoloso) e si segue il torrente verso Nord per un
chilometro circa dove si trovano i resti di una centrale
idroelettrica, m. 830, 45’. Attraversato un ponte ci si
porta sull’altra riva del torrente e si prosegue nella direzione
opposta per circa 20’. Qui si inizia a salire e dopo un
breve tratto su detriti ci si alza sul fianco della parete e con
l’aiuto di cordini e una scala metallica si supera comodamente il
tratto più esposto, 15’. Ancora pochi
metri su cengia e si rientra nel bosco per poi sbucare in prossimità
di un maso all’inizio del paese di Dovena m 1013, 25’. Si
attraversa il paese e si scende con stradina asfaltata fra le
coltivazioni di meli con vista su Castelfondo fino a raggiungere una
area di sosta con capitello a lato della strada provinciale 25’.
Qui ci si ferma per mangiare e riposare al caldo sole
autunnale.
Ripreso
il cammino si scende seguendo la strada passando in prossimità
dell’antico Ponte del Diavolo che supera la forra profonda 80
metri, 10’. Quando la strada riprende a salire si lascia
l’asfalto prendendo a sinistra in salita, prima tra bosco e poi
tra frutteti, fino a sbucare in prossimità di un tornante e in
vista dell’abitato di Fondo m. 930 circa, 20’. Ora non
rimane che attraversare il paese e raggiungere il parcheggio 20’
per concludere così una bella escursione sul sentiero intitolato al
custode della centrale (Raimondino) che dal paese di Dovena si
recava tutti i giorni al lavoro percorrendo il tratto di sentiero da
lui ideato.
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