Escursione effettuata il 14 le il 15 settembre 2002    >>>>>    Due giorni impegnativi con due percorsi attrezzati molto belli ma da percorrere con molta prudenza

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Riff. Tires - Antermoia

Ore cammino. Ore: 6+7

Dislivello da percorrere Disliv. m. 1.395+418

Sulla via attrezzata Laurenti - (15 settembre 2002)
  • Pernottamento in rifugio

Tragitto stradale

Trento – Ora – Predazzo – Campitello di Fassa

Condizioni meteo

Bel tempo con vento freddo il secondo giorno

Da Trento in autostrada si raggiunge il casello di Ora dove si esce. Si prosegue verso la Val di Fiemme e Fassa fino a Campitello dove si parcheggia all’inizio della Val Duron. Con il servizio di taxi si raggiunge il rif. Micheluzzi a 1.260 m. e da qui inizia il cammino a piedi sul sentiro n. 532  che con una iniziale modesta salita segue l’amena conca della val Duron, caratterizzata dall’armonico inserimento di baite masi e fienili lungo tutto il suo sviluppo, fino allla Sella di Cresta Nera, m. 2000, e quindi girando a sinistra al rifugio Tires m. 2.440 2.30’.  Dopo un rapido spuntino, si indossano le imbragature e si sale fino al vicino attacco della Via ferrata “Maximilian” (difficoltà media, ma con passaggi esposti che richiedonono sicurezza, assenza di vertigini, tempo buono e attrezzatura). Entrati nella forra e saliti fino al valico (veduta panoramica dell’Alpe di Siusi) si prosegue sulla sinistra verso la cresta che porta alla cima del Dente di Terrarossa m. 2.653. In direzione Ovest passando sotto un portico di roccia, si scende sul dorso della rupe e su questo si arriva al valico di Terrarossa dove esiste la possibilità di interrompere il percorso e rientrare al rifugio in caso di emergenza. Si continua a salire verso il lato Est della massima elevazione dello Sciliar: la Cima di Terrarossa m. 2.655 dove termina la ferrata. Si scende in direzione Ovest fino a raggiungere il sentiero n. 4  (Sciliar – Alpe di Tires) che porta al punto di partenza 3.30’ (6).
La serata trascorre veloce al rifugio ed è subito ora di andare a dormire (si fa per dire). All’indomani le condizioni meteo sembrano peggiorate ma un forte vento freddo spazza le poche nuvole e nel corso della mattinata ci regala un’altra splendida giornata di sole. Si parte quindi alle 8 con il sentiero 554 in direzione Catinaccio per la Via ferrata “Laurenzi” che inizia appena prima del passo Molignon m. 2.600, sulla sinistra, (percorso piuttosto difficile, esposto e vertiginoso con alcuni passaggi non attrezzati). Il primo tratto porta verso la cresta e da questa all’altopiano e alla cima Nord-Ovest del Molignon m. 2778. Poi in direzione Est all’inizio vero e proprio della ferrata si scende ripidamente e quindi in cresta si arriva ad una forcella più grande con una discesa difficile per poi risalire in cresta alla gobba del Molignon di mezzo m. 2.845. Ora sul versante Sud si scende sempre più ripidamente fino all’ultimo cordino che si trova praticamente su  una parete verticale di circa 40 m. Da qui su comodo ghiaione si raggiungono rapidamente il lago e il rifugio Antermoia h. 4. Sosta pranzo e quindi rientro alle macchine attraverso il passo di Dona e il passo Ceregole con i sentieri 580 e 478 che riportano in Val Duron nei pressi della malga Miravalle, dove si riprende il sentiero n. 532 percorso il giorno precedente in direzione opposta. Si giunge a Campitello verso le 17.30 dopo 3 ore di discesa. (7). 

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