Da
Trento in autostrada si raggiunge il casello di Ora dove si esce. Si
prosegue verso la Val di Fiemme e Fassa fino a Campitello
dove si parcheggia all’inizio della Val Duron. Con il
servizio di taxi si raggiunge il rif. Micheluzzi a 1.260 m. e
da qui inizia il cammino a piedi sul sentiro n. 532 che
con una iniziale modesta salita segue l’amena conca della val
Duron, caratterizzata dall’armonico inserimento di baite masi e
fienili lungo tutto il suo sviluppo, fino allla Sella di Cresta
Nera, m. 2000, e quindi girando a sinistra al rifugio Tires
m. 2.440 2.30’. Dopo un rapido spuntino, si indossano le
imbragature e si sale fino al vicino attacco della Via ferrata “Maximilian”
(difficoltà media, ma con passaggi esposti che richiedonono
sicurezza, assenza di vertigini, tempo buono e attrezzatura).
Entrati nella forra e saliti fino al valico (veduta panoramica
dell’Alpe di Siusi) si prosegue sulla sinistra verso la cresta che
porta alla cima del Dente di Terrarossa m. 2.653. In
direzione Ovest passando sotto un portico di roccia, si scende sul
dorso della rupe e su questo si arriva al valico di Terrarossa dove
esiste la possibilità di interrompere il percorso e rientrare al
rifugio in caso di emergenza. Si continua a salire verso il lato Est
della massima elevazione dello Sciliar: la Cima di Terrarossa m.
2.655 dove termina la ferrata. Si scende in direzione Ovest fino
a raggiungere il sentiero n. 4 (Sciliar – Alpe di
Tires) che porta al punto di partenza 3.30’ (6).
La serata trascorre veloce al rifugio ed è subito ora di andare a
dormire (si fa per dire). All’indomani le condizioni meteo
sembrano peggiorate ma un forte vento freddo spazza le poche nuvole
e nel corso della mattinata ci regala un’altra splendida giornata
di sole. Si parte quindi alle 8 con il sentiero 554 in
direzione Catinaccio per la Via ferrata “Laurenzi” che
inizia appena prima del passo Molignon m. 2.600, sulla
sinistra, (percorso piuttosto difficile, esposto e vertiginoso con
alcuni passaggi non attrezzati). Il primo tratto porta verso la
cresta e da questa all’altopiano e alla cima Nord-Ovest del
Molignon m. 2778. Poi in direzione Est all’inizio vero e
proprio della ferrata si scende ripidamente e quindi in cresta si
arriva ad una forcella più grande con una discesa difficile per poi
risalire in cresta alla gobba del Molignon di mezzo m. 2.845.
Ora sul versante Sud si scende sempre più ripidamente fino
all’ultimo cordino che si trova praticamente su una parete
verticale di circa 40 m. Da qui su comodo ghiaione si raggiungono
rapidamente il lago e il rifugio Antermoia h. 4. Sosta pranzo
e quindi rientro alle macchine attraverso il passo di Dona e il
passo Ceregole con i sentieri 580 e 478 che riportano
in Val Duron nei pressi della malga Miravalle, dove si riprende il
sentiero n. 532 percorso il giorno precedente in direzione
opposta. Si giunge a Campitello verso le 17.30 dopo 3 ore di
discesa. (7). |