Ci
si ritrova nel piazzale ex Zuffo alle 8 e, con due automobili si
parte alla volta di Cadine – Vezzano – Sarche, dove lasciamo una
macchina da usare per
il rientro. Ritornati fino a Vezzano si devia a sinistra verso
Covelo e Monte Terlago, dove, poco sopra al paese, si parcheggia
proprio dove si trova uno slargo con segnaletica a quota m 760 in
località Casale. Girando
a sinistra sul sentiero
627 si
incomincia il cammino e subito si incontra il bivio con il sentiero
606. Superatolo si scende leggermente transitando per il Maso
Ariol m. 654, 20’ e raggiungendo Covelo m. 585, 20’
(40’). Si transita per il paese e si raggiunge Ciago m 543,
20’ (1 ora); da qui si inizia a salire seguendo sempre il sentiero
ben segnalato di “San Vili”, raggiungendo il bivio con il 612 m
830, 45’ (1.45’) dove si gira a sinistra. Si prosegue su comodo
sentiero salendo progressivamente fino al maso Rualt m 1000,
1.10’ (2.55’), ora si prosegue su mulattiera ancora per poco in
salita per poi calare fino al Margone 30’ (3.25’), m 955.
Ora il “San Vili” scenderebbe fino alla provinciale che
bisognerebbe percorrere per oltre due chilometri, prima di
raggiungere Ranzo, il
che non è ottima cosa, quindi si decide di proseguire seguendo il
segnavia per Bael-Ranzo che, con una salita abbastanza
ripida, raggiunge il bivio Ranzo/M. Bael, nei pressi della Malga
Bael m 1000, dove ci fermiamo a mangiare, 45’ (4.10’). Le
condizioni atmosferiche non sono delle migliori, il sole non si
decide a fare capolino dalle grosse e nere nuvole, e incomincia a
cadere qualche goccia di pioggia mentre la temperatura si abbassa.
Si riprende quasi subito il cammino scendendo verso Ranzo
seguendo il senterio n. 602 e in 30’ (4.40’) su
comoda strada sterrata si raggiunge il paese. Si attraversa in
direzione Ovest l’abitato, seguendo i segnavia del “San Vili”,
fino a raggiungere l’antica chiesetta di San Vigilio, dove si
seguono a sinistra le indicazioni per la ferrata Pisetta. Si cala su
sentiero per poco tra bosco e quindi si sbuca su strada forestale.
Si continua a scendere fino a che, su una curva destrorsa, si
trovano le indicazioni per la ferrata. Si continua con qualche
saliscendi tra bosco e quindi si inizia a scendere decisamente fino
a superare un tratto di roccia scalinato aiutati da un cordino
metallico. Il pezzo esposto è breve ma richiede attenzione,
specialmente in presenza di acqua, ci si immerge nuovamente nel
bosco e con sentiero ripido e scivoloso si scende fino ad incrociare
il bivio che conduce all’attacco della ferrata, 1 ora (5.40’) m
395. Ormai si cominciano a vedere i tetti delle case delle Sarche e
la nostra camminata volge al termine, ancora qualche scivoltata e si
raggiunge il fondovalle nei pressi di un mastodontico leccio m 265,
20’ (6 ore).
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