Ci
troviamo con Carlo alle 8.30 al parcheggio ex Zuffo e partiamo alla
volta di Pergine e Levico. Raggiunto l’albergo alla Vedova, in
località Lochere, m 540, si parcheggia e ci si prepara alla
escursione con un corroborante caffè. Verso le 9 ci si avvia verso
il sentiero n. 233 percorrendo un tratto di strada asfaltata
prima di deviare a sinistra (indicazioni) ed inoltrarsi nella
stretta valle. Dopo una salita di pochi metri si scende verso il
greto del torrente e lo si attraversa una prima volta portandosi
sulla destra orografica e salendo costantemente tra rada
vegetazione.
In ambiente selvaggio e suggestivo si risalgono i ripidi fianchi
della Val Scura, a tratti aiutati da funi e scalette in ferro. La
neve ha da poco lasciato la valle, contribuendo ad ingrossare il
torrente che scorre impetuoso. Il periodo non è certo dei migliori
per effettuare questa escursione perché il percorso è abbastanza
slavato, a tratti franato e i massi, dove si deve attraversare il
torrente, sono ricoperti di ghiaccio. In condizioni normali questo
tracciato è alquanto impegnativo, consigliabile ad escursionisti
esperti, figuriamoci in queste condizioni. Comunque si superano
senza inconvenienti tutti i tratti più difficili e si continua
insinuandosi tra le pareti e salendo fino a sbucare (nei pressi di
una suggestiva cascata) sull’Altopiano di Lavarone. Prima di
raggiungere l’albergo Monte Rovere ci si ferma in località Busa
Segheta, m 1.255 dove diamo fondo ai viveri, visto che ormai
sono le 12.
Dopo una lunga sosta al sole si salgono i pochi metri che dividono
la Busa dall’albergo dove prendiamo un caffè. Si inizia quindi il
rientro seguendo la strada asfaltata verso Lavarone prendendo dopo
poco, a destra, la strada del “Menador” o della Pegolara. Ci
troviamo in località Piazzo Alto, dove inizia il sentiero 202,
il quale scende tagliando la strada che si snoda lungo lo scosceso
versante settentrionale del monte Pegolara. Godendo di una stupenda
veduta sulla Valsugana e sui laghi di Levico e Caldonazzo si scende
fino al bivio con il sentiero 226 per Caldonazzo. Continuando
a destra sulla strada e superate alcune gallerie, si taglia
per scorciatoie (ben segnalate) e rapidamente si perde quota
incrociando più volte la strada, fino a raggiungere nuovamente il
parcheggio dell’Albergo alla Vedova. La gita è appagante dal
punto di vista alpinistico, un po’ meno da quello panoramico. Ma
si addice perfettamente alla giornata di mestizia che sconvolge il
mondo per la morte di Papa Paolo II, avvenuta ieri 2 aprile 2005
alle ore 21.37. |