titolo1.jpg (8513 byte)

IT.HOBBY.PESCARE - Le maree

fish02.gif (331 byte)Home page




Si definiscono maree quelle oscillazioni periodiche del livello dei mari che sono principalmente dovute all’azione gravitazionale del Sole e della Luna, le quali, interagendo con proporzioni diverse, danno luogo, ogni 12 ore e 26 minuti, ad una fase di marea calante, detta anche bassa, ed una fase montante, detta alta.

Le maree non hanno la stessa incidenza in tutti i luoghi del pianeta e man mano che ci avviciniamo all’equatore il suo effetto tende a scemare. Se nel mediterraneo italiano abbiamo escursioni medie nell’ordine dei 40 o 50 centimetri, in alcune località del nord Europa si raggiungono i 6 o 7 metri. Periodicamente si hanno delle fasi di marea più accentuate del normale, sia nella fase di bassa che in quella alta, chiamate maree Sigiziali; dette maree si verificano quando Sole e Luna si trovano allineate con la Terra e corrispondono ai fenomeni di Luna piena e Luna nuova. Per contro si avranno fasi di marea con un’escursione inferiore al normale, chiamate maree delle Quadrature; ciò si verifica quando la Luna forma un angolo retto rispetto al sole e corrispondono ai fenomeni del primo e dell’ultimo quarto. Tutte le escursioni delle maree sono influenzate anche dalla pressione atmosferica e dal vento che possono essere di aiuto alla marea stessa anticipandone le fasi o di ostacolo, annullandone gli effetti.
Si provi ad immaginare una marea montante di luna piena accompagnata da mare in scaduta: gli effetti sull’ecosistema costiero dovrebbero essere notevoli. Per contro una fase calante della quadratura, accompagnata da vento di terra, tenderebbe ad appiattire oltre misura il mare ed a tenere lontana dalla riva anche la successiva fase montante.
Ciò che in questo momento ci interessa sottolineare delle maree è che le loro fasi, anche se di modesta entità, creano dei movimenti di corrente marina, ossigenano le acque e strappano dai fondali microrganismi che permettono il nutrimento dei pesci più piccoli e possono innescare la catena alimentare con la presenza dei predatori.
I venti, come abbiamo visto in precedenza, in forma leggera, possono contribuire agli effetti della marea e, comunque, da soli sono in grado di creare movimenti della superficie marina, cioè vere e proprie correnti che, pur essendo di modesta entità in rapporto alla forza del mare, sono in grado di creare quel giusto movimento delle acque sottocosta. In forma più corposa e sostenuta i venti creano dei movimenti tali della superficie marina che danno luogo alle mareggiate.
E' certamente superfluo ricordare che durante una mareggiata venga amplificato fino agli estremi lo sconvolgimento dell’ecosistema costiero.
Quando il mare inizia la sua fase di scaduta, cioè un’attenuazione del moto ondoso, si ha una fase di pesca estremamente produttiva poiché lo sconvolgimento del fondale e la sua momentanea ricchezza di risorse alimentari richiama il cosiddetto pesce-foraggio, normalmente grufolatori che, a loro volta, richiamano i pesci predatori. Il moto ondoso ancora attivo permette di mantenere in sospensione le risorse organiche di cui si cibano i grufolatori e contribuisce a farli permanere sottocosta. Le acque intorbidite dal moto ondoso, inoltre, consentono ai predatori di sfruttare anche un mimetismo naturale nello sferrare i loro attacchi.
Il livello di torbidità delle acque è, in effetti, un fattore non secondario in qualsiasi azione di pesca ed è strettamente correlato con la luminosità del cielo. Entrambi i fattori possono giocare a nostro favore durante la pesca. Per valutarne fino in fondo l’importanza sarà il caso di rispolverare le nostre conoscenze circa la biologia dei pesci ed in particolare il capitolo dedicato alla vista. Nell’occhio umano la pupilla ha un funzionamento uguale a quello del diaframma di una macchina fotografica; al variare dell’intensità luminosa varia l’apertura dell’iride regolando l’intensità della luce che permette di disegnare l’immagine di ciò che ci circonda. Nei pesci, mancando l’iride, non sono possibili regolazioni della luminosità e per questo motivo essi vedono meglio con le luci basse e diffuse dell’alba o del tramonto anziché con quelle intense ed incidenti delle ore centrali della giornata. La sovraesposizione dell’occhio del pesce, nei momenti di luce più intensa, causerebbe un’immagine con scarsa definizione, dai contorni bruciati ed indefiniti. Ciò spiegherebbe anche il perché degli attacchi ad artificiali di scarso effetto realistico. Una situazione temporanea, ma che permette un notevole abbassamento dell’intensità della luce è senza dubbio qualsiasi condizione di nuvolosità che consenta di avere il cielo coperto, ma anche la mareggiata che intorbidisce le acque del sottocosta, oppure l’acquazzone che trasporta il terriccio in acqua o, meglio ancora, la foce di un fiume o lo sbocco di una laguna dopo un fortunale. Il deflusso d’acqua in uscita, oltre a creare un movimento di corrente, intorbidisce lo sbocco a mare e crea le condizioni ottimali per l’innesco della catena alimentare.
Ultimo fattore, ma non per importanza, è la pressione atmosferica. Nella personale esperienza di molti pescatori, l’avvicinamento di una perturbazione o di un fronte di bassa pressione è spesso accompagnato da un palese aumento dell’attività predatoria del pesce. Sembrerebbe quasi che all’aumento dell’elettricità statica nell’aria e di conseguenza negli strati superficiali dell’acqua, corrisponda una sorta di frenesia alimentare (o irascibilità da difesa del territorio) da parte dei predatori. Sebbene non esistano teorie scientifiche a suffragio di queste affermazioni, non dobbiamo dimenticare che un grosso studio di carattere empirico è stato svolto dall’architettura biologica sulle influenze di campi magnetici ed elettricità statica nei comportamenti umani, da cui, probabilmente, non sono esenti nemmeno i pesci, anzi vi è ragione di credere che il sistema percettivo dei pesci ne risenta in misura maggiore.


LINK:
  • Le tavole delle maree (http://www.medflyfish.com/tidoc.html)


  • fish02.gif (331 byte)Home page

    scrivi
    e_mail_anim.gif (17194 byte)
    it.hobby.pescare@virgilio.it