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SURFCASTING- LEZIONE 3 (by Aber Rock)

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I TERMINALI: UNA SINTESI RAGIONATA DEI PRINCIPALI TIPI

Nella pesca dalla spiaggia si utilizzano principalmente quattro disegni di terminali: il long arm, lo short rovesciato, il paternoster e lo scorrevole, in grado di adattarsi a quasi tutte le situazioni di pesca, dalla ricerca sulla lunga distanza fino alla schiuma nel sottoriva durante le mareggiate. I due requisiti fondamentali di un terminale da surfcasting sono quelle di presentare l'esca nel modo più naturale, rendendoli il più possibile mobili e di limitare i grovigli dei braccioli: il punto è di trovare un compromesso adeguato tra questi due obiettivi opposti, e di proporzionare ciascun singolo componente alle condizioni di mare, di pascolo, di esca. Un terminale completo è costituito dal trave, dagli snodi, dai braccioli, dall'attacco per il piombo, e dalla zavorra. La lunghezza del tratto di lenza che va dalla punta della canna al piombo, trave compreso, viene indicata come "drop" e varia dagli ottanta centimetri a oltre due metri per il lancio pendolare. L'asola superiore che permette il raccordo con lo shock leader, anche a mezzo di dispositivi di sgancio rapido che consentono di sostituire velocemente il terminale, si indica spesso come capocorda. Per poter adeguatamente montare un bracciolo su di un trave o direttamente sullo shock leader si utilizza solitamente il classico e sempre efficace snodo nodino - perlina - girella - perlina - nodino, conosciuto anche come "join". Il bracciolo viene legato sull'asola della piccola girella, libera di girare su se stessa e intorno al trave tra le due perline bloccate in alto e in basso da semplici nodi dell'amo, in modo da poter scaricare le torsioni a cui viene sottoposto nel lancio o in pesca nella corrente. Sempre per limitare i grovigli si può realizzare un tratto di 30/40cm di treccina sul terminale ritorcendo il nylon su se stesso, e arrivati alla lunghezza desiderata chiuderla con un nodo semplice a due spire; in questo modo l'irrigidimento del bracciolo vicino allo snodo gli impedirà di aggrovigliarsi ad ogni lancio intorno al trave. Per realizzarla si prende un tratto di nylon poco più lungo del doppio della treccina che si intende realizzare, e tenendolo teso tra i pollici delle due mani, si inizia ad arrotolarlo in versi opposti finchè non si forma la prima asola e inizia poi a formarsi la treccina. E' necessario avere un po' di pazienza e fare esercizio per imparare a farlo velocemente, ma ne vale la pena, perché per quanto semplice è un sistema molto efficace per avere terminali sempre in pesca al meglio. Con snodo e treccina la tenuta al mare e l'efficacia della presentazione dell'esca sul bracciolo migliorano notevolmente: potremmo usare terminali più sottili e più lunghi anche con mare più formato.

Long arm: la lunghezza del trave va da 80cm fino a 2mt circa, ed il suodiametro sarà lo stesso o appena maggiore dello shock leader, proporzionato al piombo che si intende lanciare, solitamente intorno allo 0,40/0,50 per le canne telescopiche, un po' di più per bass e ripartite. L'attacco del piombo è fisso alla fine del trave, e solitamente si usa una girella con moschettone, preferibilmente di tipo "rolling" robusta di misura adeguata (4/10), e ad una distanza di 10/30cm dal piombo è posizionato lo snodo "join", sul quale verrà fissato il lungo ed unico bracciolo, lungo da 1,2 a 3mt. E' un terminale molto mobile, si riesce ad andare abbastanza lontano con esche piccole come arenicole e piccoli americani, rende al meglio con mare non troppo formato e con un pascolo formato da pochi e sospettosi pesci. Il bracciolo, per pesci come l'orata, il sarago o la mormora può essere di nylon dallo 0,16 allo 0,28, ovviamente a seconda del mare e delle dimensioni di pesci ed esche, mentre è bene salire al 35 almeno se si cercano grosse spigole e ancora più su se si cercano gronghi o razze di buona dimensione.

Paternoster: la lunghezza del trave, è compresa tra 1,2 e 2mt, ha due braccioli, più corti e meno mobili rispetto al long arm, dai 30cm al metro, ed è più versatile e incisivo con mare formato e mosso o in quei momenti in cui i pesci viaggiano in branchi più o meno compatti e si dimostrano più disposti all'abboccata. Come nel long arm il piombo è alla fine del trave agganciato su di una girella, mentre i braccioli sono posti a 10/20 cm dal piombo e dal capocorda superiore. Nell'agonismo, innescato con due arenicole è il calamento di crociera per la ricerca delle mormore e di numerosi altri pesci, ombrine e saraghi in testa. Va lontano, specie se i braccioli sono sottili e abbastanza corti e paga il fatto che la scia odorosa delle esche è più intensa, facilitando la ricerca al pesce. Su questo terminale non sono rare abboccate multiple, e ci consente di poter utilizzare contemporaneamente due esche destinate a pesci diversi: spesso in estate capita di innescare il bracciolo più vicino al piombo con l'arenicola e il più vicino al capocorda con un piccolo filettino di sardina abbinato ad un flotterino e palline di polistirolo, potendo così insidiare ombrine, mormore e pesci di fondo insieme a occhiate, sugarelli o leccie stella. E' di certo il calamento più indicato per pescare nella schiuma, e se ad esempio cerchiamo i saraghi anche in condizioni di turbolenza al limite i braccioli possono essere anche di soli 30cm di 0,35mm: addirittura ancora più corti se cerchiamo di incannare qualche muggine con la tremolina.

Short rovesciato: un terminale molto eclettico. Il disegno base prevede un bracciolo medio - corto, fino ad 1,2 metri (ma può essere in casi particolari più lungo) montato vicino al capocorda superiore su un trave con piombo fisso. E' un terminale che dà il meglio di se quando si vuole una presentazione mobile e non troppo schiacciata sul fondo. E' la soluzione più utilizzata quando c'è da pescare nel cavo dell'onda, nelle fasce d'acqua più superficiali oppure quando ogni metro strappato col lancio può essere prezioso. Infatti saraghi e spigolotte col mosso spesso vengono catturate proprio con questo calamento; per pesci di mezz'acqua e superficie come lecce stella, aguglie e occhiate sull'unico bracciolo viene inserito un flotter; ancora, su travi per il ground o il pendulum, o in tutte le occasioni in cui è necessaria la massima aerodinamicità viene l'amo innescato viene fissato al trave con un gancetto, o bait clip, che libererà il bracciolo appena arriva in acqua, limitando l'attrito in volo del calamento. Se possibile è anche un terminale più sensibile, perché la tocca su un bracciolo più distante dal piombo appare più nitida, permettendo di rilevare anche pesci di taglia minore. Il bracciolo può essere di qualunque diametro, ma va pur detto che spesso è con questo terminale che si cercano pesci di taglia maggiore, come il grongo nell'agonismo, la grossa orata sui canaloni più esterni della spiaggia, i saraghi o le spigole nei punti in cui c'è più corrente e schiuma. In questi casi un amo 2/0 su un trancio di sardina o un 2 su un grosso americano o bibi innescato intero non debbono spaventarci più di tanto; del resto anche una piccola arenicola o una tremolina su terminali dello 0,16 con flotterino possono dire la loro con stelle, boghe, tracine e piccoli pesci piatti.

Scorrevole: è il più classico dei terminali per la pesca a fondo, in pratica si infila sullo shock leader il piombo, un salvanodo in gomma e si lega una girella a battere in fondo e a quest'ultima il bracciolo, consentendo una notevole sensibilità all'abboccata, anche usando piombi di buon peso. Per decenni è stato praticamente l'unico terminale usato, insieme alla versione "genovese" che prevede un altro bracciolo fisso, posto in alto sullo shock leader a 80cm / 1mt dal piombo scorrevole. E' ancora molto usato, sebbene il suo utilizzo sia stato oggetto di numerose rivisitazioni, come i vari sistemi per aumentare la divergenza tra piombo e bracciolo, come il rosario, formato da un tratto di circa 10cm di perline alternate a pezzi di tubetto flessibile ma tenace che scorrono tra il piombo e la girella terminale, oppure con la pipetta divergente un tubo piegato ad angolo attraverso il quale scorre il trave, che permette l'intercambiabilità del piombo e la massima sensibilità.  Dà il meglio di sé in condizioni di poco mare, con la
necessità di visualizzare al meglio le tocche, quando si hanno pesci particolarmente restii a mangiare in altri modi, ad esempio con l'orata, e infine nel beach ledgering quando si pesca con 50gr o meno e la canna sempre in mano, pronta a rispondere al minimo cenno di presenza del pesce. Il terminale può variare dallo 0,14 fino ai diametri esagerati usati per pescare gronghi dalle rocce o dai porte o addirittura dal cavetto d'acciaio per la pesca del serra innescando il pesce vivo.


Ciao
Aber
Rock

le foto sono una cortesia del Surf Casting Site

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sei il pescatore nr. che e' entrato a dare un'occhiata a questa pagina dal 01/12/1999.