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SURFCASTING- LEZIONE 10 (by Graziano)

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IL SURFCASTING AGONISTICO (BY GRAZIANO)

Come vi avevo anticipato, per quanto mi riguarda, siamo arrivati alla fine
di questo “corso” che naturalmente ha avuto soltanto la pretesa di far
conoscere il surfcasting a chi prima non ne aveva conoscenza. E così, per
finire in bellezza vorrei parlare di un argomento che non riguarda la
tecnica, ma che può servire a chi, dotato di spirito agonistico, vuole
sapere cosa significa affrontare una gara. Non ho intenzione ne di
scoraggiare ne di abbindolare qualcuno, ma solo di spiegare come funziona l’
agonismo.
Cominciamo col dire che l’agonismo si divide in due parti principali, quello
f.i.p.s e quello dei trofei(comunque per la maggiorparte gare con
regolamento fips!)

Innanzitutto per partecipare all’agonismo bisogna essere inscritti ad uno
dei tantissimi club di pesca(che a sua volta deve essere associato in
federazione) che sono disseminati su tutto il territorio italiano. I club
più importanti prevedono una quota sociale per l’iscrizione(normalmente fra
le due e le trecento mila lire annue) che comprende il tesserino agonistico
e quasi sempre la tuta sociale. Quota associativa e materiale in dotazione
naturalmente variano da club a club e anche di molto!!! Inscriversi ad un
club però significa molto, ma molto di più. Si fa infatti conoscenza con
altri pescatori che hanno la stessa nostra passione, si va a pescare insieme
e si conoscono posti nuovi. Si ha così la possibilità di creare delle ottime
amicizie. Si viene a conoscenza di accorgimenti tecnici che miglioreranno
sicuramente le nostre capacità piscatorie, cosa difficile da ottenere se non
si frequenta il mondo dell’agonismo.

Immaginiamo ora di far parte di un club e di voler diventare Campione
Italiano di Surfcasting! o di voler entrare in Nazionale! Quale è la strada
da seguire?

Per prima cosa si deve partecipare al campionato provinciale. Le gare da
affrontare vanno da tre a cinque in un anno, secondo la provincia di
appartenenza, e si svolgono il Sabato normalmente dalle 17,00 alle 23,00. I
partecipanti vengono divisi dal sorteggio in settori da dieci concorrenti(i
componenti dei settori variano in ogni gara) che si sfideranno fra loro. A
fine gara viene stilata una classifica del settore in base al seguente
criterio: chi fra i dieci del settore ha pescato di più in termini di
peso(ogni specie di pesce ha una misura minima in cm da superare per essere
valido) viene dichiarato primo di settore e gli viene assegnata una
penalità. Il secondo avrà due penalità, e così via fino al decimo. Questo
accade se tutti e dieci hanno pescato(è molto difficile che succeda!!!). Se
invece tutto il settore è andato in “bianco”, ognuno avrà 5,5 penalità. Se
uno solo a pescato, lui avrà una penalità, tutti gli altri 6 penalità. Se
hanno pescato in due, gli altri avranno 6,5 penalità. E cosi via fino ad
arrivare ad aver 10 penalità se hanno preso tutti gli altri nove
concorrenti. Se uno o più concorrenti sono assenti avranno 11 penalità. Alla
fine del Campionato Provinciale, sarà stilata una classifica in base alla
somma delle penalità ricevute. Chi avrà meno penalità diventa Campione
Provinciale. A parità di penalità ha la posizione migliore chi ha più
pescato in grammi nella somma delle gare. Alcune province hanno in
regolamento la possibilità che ogni concorrente possa scartare la
prestazione peggiore, o la sua metà, ma il criterio di selezione non cambia.
Dalla classifica provinciale vengono presi i primi xxxx concorrenti(questo
numero è stabilito dalla federazione in base alla media dei partecipanti
alle gare selettive di ogni provincia). Questi concorrenti, secondo il nuovo
regolamento in vigore da quest’anno saranno direttamente ammessi alla finale
del Campionato Italiano, che ogni anno si svolge in un luogo diverso. Qui,
oltre ai concorrenti di tutte le provincie, sono ammessi a partecipare alla
gara, gli atleti che compongono la nazionale italiana di quell’anno + la
cosiddetta elite, per un totale di 180 concorrenti. L’elite, sono i primi 30
arrivati al campionato italiano del 2001(quest’anno ci sono ancora le regole
vecchie).
La gara di campionato italiano si svolge in tre manche(Giovedì, Venerdì e
Sabato in Ottobre) con lo stesso sistema di penalità che ho spiegato in
precedenza.

Ora vediamo come si arriverà in Nazionale: agli ordini del CT Rudy
Anselmo(almeno fino ad oggi) questi 30 concorrenti(elite) si sfideranno tra
loro e i primi tre andranno di diritto in nazionale, mentre gli altri tre
che compongono il team italiano saranno scelti fra i rimanenti 27
direttamente dal CT.

A questo punto chi arriva in Nazionale farà i Campionati Mondiali!!!

Naturalmente, accanto al campionato individuale c’è anche un campionato per
società. Si sfruttano i risultati dei provinciali individuali per
qualificare le squadre(i club) che parteciperanno alle due gare nord e
sud(tre manche consecutive), da cui usciranno le 20 società che si
confronteranno nell’elite(tre manche consecutive con somma giornaliera delle
penalità dei tre componenti della squadra) per stabilire quella che si
fregerà del titolo di campione d’Italia e quelle che si qualificheranno per
i campionati mondiali ed europei per società.

Credetemi, arrivare a disputare una finale, individuale o per società, è una
esperienza incredibile e indimenticabile si possono conoscere fior di
campioni, con la possibilità di scambiarsi preziose informazioni.

Chi non riesce poi ad arrivare a questi livelli ha comunque la possibilità
di confrontarsi agonisticamente con i “campioni” nei tantissimi trofei di
Surfcasting(ce ne è quasi uno a Sabato) che vengono organizzati dai vari
club in tutta Italia(e anche all’estero).
I trofei sono ciò di più bello che c’è nel surfcasting agonistico!! Ce ne
sono di importantissimi(Memorial Magrini(Sardegna), Coppa dei
Campioni(Tunisia), Città di Roma(Lazio), Canna d’Oro(Sardegna), Pellicano d’
Oro(Toscana), BeachMan Adriatico(Abruzzo), Trofeo Salento(Puglia), Città di
Barcellona(Sicilia), Città di Palermo(Sicilia), Festa del Mare(Liguria),
Città di Cecina(Toscana)……..) e di meno importanti. Tutti però sono
contraddistinti dal clima di amicizia che si instaura fra i concorrenti di
diverse regioni che per un giorno o due, si confrontano sulle più belle
spiagge italiane. A differenza delle gare provinciali(dove il premio per i
primi tre di settore è una medaglietta d’oro), nei trofei c’è un vero e
proprio montepremi messo a disposizione dagli sponsor della manifestazione.
Quasi sempre è materiale tecnico, altre volte soldi, altre ancora
televisori, gommoni, motorini, salami, prosciutti e altro….
Insomma chi vince qualche milioncino se lo porta a casa, insieme alla
soddisfazione di aver battuto tanti agguerriti concorrenti e amici che
probabilmente ritroverà l’anno successivo o in altre gare.
La maggior parte dei trofei si svolge in un sol giorno(Sabato) con la
divisione in settori da dieci e con la regola delle penalità, altri con la
somma del peso senza penalità di settore e altri ancora con la somma dei
centimetri dei pesci catturati.
Negli ultimi anni soprattutto in Sardegna si è diffusa la moda, sulla scia
della Canna d’Oro, dei trofei a campo libero. Si accoppiano due squadre di
concorrenti che scelgono il posto(rigorosamente sabbia) dove recarsi a pesca
su un tratto di costa di diversi kilometri scelto dall’organizzazione. In
questo modo si mette in risalto la capacità del garista di scegliere il
posto di pesca eliminando il fattore fortuna(sorteggio del posto), che
invece nelle gare a postazione fissa è sempre presente.

Vediamo ora come si svolge una gara di pesca, trofeo o campionato che sia.

Ci si inscrive(un trofeo costa sulle 80.000 lire compresa la cena del dopo
gara, una gara di campionato 20.000 o giù di lì), e poi se è una gara a
postazione fissa si aspetta l’estrazione(circa due ore prima dell’inizio)
del proprio posto gara(numero).
Si raggiunge la postazione, segnalata da un paletto col numero conficcato
sulla spiaggia(ce ne è uno ogni 20 metri), si monta la postazione(canne
serbidora, T e altro) e aspettando il segnale di inizio gara si da una
sbirciatina ai concorrenti del settore che saranno i nostri principali
avversari. Per esempio, se noi siamo il numero 36, il nostro settore è
composto dal concorrente 31 fino al 40 compreso. Loro saranno gli avversari
da battere!!!! Al segnale si comincia a pescare fino al segnale di fine
gara(tromba). Eventuali catture vanno dichiarate gridando “pesceeeeeee” al
concorrente vicino. Sarà compito poi del giudice di sponda(qualcuno del club
organizzatore) quello di verificare la misura minima del pesce e di annotare
la cattura sul nostro cartellino personale. A fine pescata, il giudice ci
farà firmare il cartellino(bisogna farlo anche se si è andati in bianco
altrimenti prendiamo 11 penalità) e ritirerà la busta del pescato.
Noi dopo aver ripulito la postazione(polistiroli, cartacce, fili e ami)
raggiungeremo il ritrovo, dove mentre si cena(chi vuole) si assiste alla
pesatura, alla esposizione delle classifiche (di settore, assoluta e per
società) e naturalmente alla premiazione.

Se invece la gara è a campo libero, c’è un orario di partenza e uno di
rientro(oltre c’è la squalifica). Ognuno dei concorrenti che vanno a pesca
insieme(per sorteggio) sarà giudice dell’altro. Naturalmente saranno loro a
portare il pescato al ritrovo.

Naturalmente in tutte le gare bisogna rispettare un regolamento fips, che
oltre alle misure minime di pesce e all’utilizzo di due canne, prevede il
minimo di 50 grammi di piombo, il massimo di 200 cm per la lunghezza del
terminale, il numero di tre ami massimo consentiti per canna e il divieto
assoluto di pendolare.

Io faccio agonismo da quasi 10 anni, non ero nessuno allora e non sono
nessuno adesso, però mi sono sempre divertito e mi sono fatto parecchie
amicizie in tutta Italia. Consiglio a tutti(tempo e famiglia permettendo) di
provare.

Ciao a tutti e grazie a chi mi ha seguito, io ce l’ho messa tutta!
Graziano

 

le foto sono una cortesia del Surf Casting Site

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