La Traina

(by Anchise)

 

Le prede

 

Prede della traina con il vivo sono soprattutto le ricciole di taglia medio-grande, i dentici, le cernie, le lecce (stella ed amia) e tutti gli altri grandi predatori che frequentano il sottocosta e le secche.

La tecnica da utilizzare dovrà variare in relazione alla specie più presente nel momento in cui si pesca. In zone non conosciute potete, prima di iniziare la battuta, dare un'occhiata al pesce locale sui banchi del mercato e, se vedete qualche denticione .... La stagione migliore per questa pesca va da metà agosto a novembre.

C'è da considerare però che le grandi ricciole sono praticamente sempre presenti in alcune zone (sulle secche al largo, ad esempio) e che i dentici o le palamite si pescano anche da maggio in poi.

 

 Le zone

 

Innanzitutto, come dicevo, le secche (piccole o grandi poco importa) al largo, poi tutte le zone in cui, pur rimanendo sottocosta, la batimetrica degrada molto rapidamente. Per i dentici sono ottimi spot anche le praterie di poseidonia dove c'è un misto di alghe sabbia e scogli isolati. Le cernie si pescano invece proprio in mezzo alle pietre per cui tenteremo (con grande rischio di incaglio o rottura) di far passare la nostra esca tra le tane delle franate o alla base delle grandi formazioni rocciose a "lastroni". In alcuni casi non è infrequente catturarle anche sulla poseidonia e ciò significa che le tane pur essendo invisibili .. evidentemente ci sono! Regola generale per la cernia (..ma, lo dico, .. smentita dalla mia cattura più bella che è avvenuta alle tre del pomeriggio!) si pesca solo nelle prime ore del giorno.

 

Profondità di pesca.

 

Dentici: trainare il più possibile vicino al fondo su fondali variabili tra i 15 ed i 40 metri.

Ricciole: La regola generale è che la ricciola si pesca trainando a due terzi della profondità del fondale. Regola validissima ma che è stata smentita in più di un'occasione... ed infatti capita non per caso che si va a dentici e ci si ritrova con una specie di locomotiva attaccata ad una otto libbre :-)) . Da ciò ho personalmente dedotto che quando le catture sono inspiegabilmente assenti .. una puntata più verso il fondo può riservare molte belle sorprese. Ho tentato di ritrovare una regola generale alternativa a quella precedentemente esposta e che si basa sulla mia esperienza di subacqueo. Ve la dico ma prendetela per quello che vale.. è solo una mia idea: la profondità di pesca va posta in relazione al termoclinio (la zona di incontro tra le acque fredde di profondità e le acque calde superficiali). Questo può collocarsi a pochi metri dalla supeficie o a grandi profondità a seconda delle correnti, del vento e dell'orografia della zona. Individuarlo, salvo il caso di un'immersione, non è facile. Mi dicono che alcuni ecoscandagli, al massimo della sensibilità, possono dare una profondità errata .. che indica appunto questa zona. Comunque ho potuto constatare che più il termoclinio è in alto più in alto stanno le ricciole, e viceversa. Stesse considerazioni per i dentici.. che in alcune giornate o in certe zone (e non inspiegabilmente) si prendono solo a quaranta e più metri.

La leccia, si muove quasi sempre in superficie per cui andrà insidiata quasi a galla.

 

 

  CONTINUA

 

 

 

 

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