Immagine del Forte . |
Quello che ne rimane oggi, la torre e residui di mura |
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Rocca Guelfonia o Matagrifone era un antichissimo castello del quale è ignoto l'anno della sua costruzione, si ritiene forse risalente di poco posteriore alla cacciata dei greci da Messina.
Il fortte è stato restaurato nel XI° sec. dal Conte RUGGERO il Normanno.
Lo abitarono i Rè Aragonesi e dopo da Ferdinando il Cattolico.
Assediato ed espugnato diverse volte nelle varie guerre che insanguinarono Messina, durante la rivoluzione del 1848 i Messinesi riuscirono a scacciare le truppe borboniche ed armato con grossi cannoni a combattere l'artiglieria della Cittadella.
La fortezza culminava in un robusto e munito torrione alto 96 m., che i Messinesi tennero stretamente nella guerra del Vespro e di cui si servirono anche nell'epica lotta contro gli spagnoli nel 1674 e successivamente nel 1848-1860 contro i borbonici.
Nel 1908 prima del disastroso terremoto era adibita a carcere giudiziario; ma il terremoto però la rese improticabile con la rovina delle grosse muraglie e le loro profonde lesioni.
L'area passò di proprietà della Curia Arcivescovile e dall'Arcivescovo PAINO è stata destinata all'erezione del tempio votivo dedicato a Cristo Rè. La rocca aragonese è stata repristinata e sulla quale oggi si trova collocata la più grande campana d'Italia consacrata l'11 Agosto 1935 dalla benedizione dell'Arcivescovo PAINO.