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STATUS
DELLA RONDINE
Alcuni studi effettuati a livello europeo hanno messo in evidenza che
negli ultimi
30 anni le popolazioni di rondine hanno subito un preoccupante
declino, tanto da far considerare questa specie fra quelle in pericolo.
Le cause
più probabili della sua diminuzione sono da ricercare nei drastici
cambiamenti
che hanno interessato l'ambiente rurale in cui essa nidifica e in
particolare
nell'uso massiccio e indiscriminato di pesticidi, nella graduale
scomparsa dei
piccoli allevamenti di bestiame di tipo tradizionale e nella
trasformazione di gran
parte degli edifici comunemente frequentati da questo animale.
Sembra invece
trascurabile, sull'andamento demografico della specie,
l'impatto delle enormi carneficine a cui sono soggette le rondini in
alcuni Paesi
africani in cui svernano. In Niger e in Nigeria svariate migliaia di
individui
vengono catturate dagli indigeni che le asfissiano producendo dense nubi
di
fumo nei canneti dove trascorrono la notte. L'entità delle stragi è
desunta tra
l'altro dai tanti monili, osservati indosso ai locali, realizzati con
gli anelli di
alluminio utilizzati dagli inanellatori europei per marcare gli
esemplari. Per porre
fine, o almeno limitare,
queste annuali carneficine,
indotte dalle
estreme
condizioni di povertà e di fame in cui versano le popolazioni indigene,
alcune
organizzazioni europee hanno impiantato in quelle regioni allevamenti di
animali
domestici a scopo alimentare.
Numerose sono le
fonti
bibliografiche che offrono indicazioni
sulla
distribuzione e sulla diffusione della rondine in Italia e in Toscana in
tempi
storici. Dalla consultazione dei testi ornitologici del secolo scorso e
dalle diverse
avifaune locali che videro la luce a partire dai primi decenni
dell'Ottocento,
sappiamo che all'epoca la rondine era specie "comune e
abbondante" un po'
ovunque. E comunque impossibile tentare di stimare la sua abbondanza,
dato
che tutti gli studi del tempo erano solo di tipo qualitativo e qualsiasi
valutazione
quantitativa era fortemente arbitraria e quasi sempre dettata da
empiriche
osservazioni
quotidiane
dell'autore
in contesti
troppo
locali
per
ogni
generalizzazione.
Nei resoconti
dell'inchiesta ornitologica, organizzata dal Giglioli alla fine
del XIX secolo, le risposte relative alla domanda sul manifestarsi di
sensibili o
palesi aumenti o diminuzioni di specie nelle varie regioni, forniscono
alcuni
riferimenti a fluttuazioni numeriche che avevano interessato la rondine
in Italia.
Se si eccettua
l'osservazione di un corrispondente, che stimò la rondine
in aumento in un distretto del Piemonte, tutti gli altri indicarono una
diminuzione
della specie in varie parti d'Italia. Per quanto riguarda la Toscana,
abbiamo
informazioni solo per la Maremma e per la zona di Fucecchio. Se nel
primo caso
più che di diminuzione sembra che si trattasse di temporanee
fluttuazioni dovute
a fattori meteorologici, nell'altro responsabile era il forte prelievo
venatorio cui la
rondine era soggetta a quel tempo (GIGLIOLI, 1891; DAMIANI, 1892-93).
Per
rendersi conto della dimensione del problema della caccia agli
Irundinidi in
Toscana, è indicativo il fatto che già nel 1890 l'ornitologo G.
Arrighi Griffoli propose, in sede ufficiale, di proteggere rondini e
balestrucci vietandone ogni
forma di caccia (BARBAGLI, 1999).
Sebbene nel
Novecento la rarefazione della rondine si sia fatta più
incisiva e gli studiosi abbiano continuato a rilevarla (ARRIGONI DEGLI
ODDI, 1929;
CATERINI, 1956), le dimensioni del problema continuano a essere
sconosciute
per mancanza di studi che quantifichino il fenomeno. Le stime sull'entità
delle
popolazioni nidificanti nei vari paesi o regioni europei (TUCKER &
HEATH, 1994)
sono
puramente indicative perché molto approssimative e arbitrarie,
non
essendo supportate da ricerche in merito. In base a tali valutazioni,
oggi la
popolazione italiana viene quantificata in 500.000 - 1.000.000 coppie (TUCKER
&
HEATH, 1994), e quella toscana in 15.000 - 50.000 coppie (TELLINI
FLORENZANO
et alii, 1997).
Constatata la
carenza di dati riguardanti questo fenomeno in provincia di
Firenze, la nostra indagine biennale è stata finalizzata a chiarire il
reale status
della rondine in questo territorio, cercando di individuare i fattori
locali che hanno
avuto un'influenza negativa sulla nidificazione e sulla sopravvivenza di
questa
specie.
A tal fine si è
provveduto a raccogliere il maggior numero possibile di
informazioni sulla distribuzione e sulla consistenza numerica delle
popolazioni
presenti all'interno di due definite aree, opportunamente selezionate,
comprese
nel territorio provinciale fiorentino.
L'analisi del
territorio, eseguita attraverso la localizzazione e il controllo
capillare dei siti di nidificazione, ha consentito di offrire
indicazioni sull'entità
delle popolazioni presenti, sul loro stato e sulla loro distribuzione;
questo studio
ha inoltre posto le basi per una valutazione sulla produttività delle
singole
coppie.
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