ultimo aggiornamento    
novembre 2012    

 


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Antica casa colonica abbattuta

La delibera di Consiglio N°46 del 24 maggio 2005 della Variante al Piano Regolatore Generale Comunale per il completamento e la riqualificazione della zona industriale di Botteghe e messa in sicurezza e la risistemazione funzionale approvava il PRG e prevedeva per la vicina casa "Palavisini" (all'epoca di proprietA' di Pozzolini Giorgio) un piano di demolizione e ricostruzione con spostamento di pochi metri, poichE' la vicinanza con le casse arrecava un danno di valore, impedendo il solo recupero strutturale come sarebbe invece previsto dalla normativa per "edifici in zona agricola e per abitazione di rilevante valore" (come era inquadrata nel PRG la casa Palavisini).

L'amministrazione comunale nell'occasione aveva precisato che ci fosse "una ricostruzione precisa dell'edificio perché ha bellissime caratteristiche sulla facciata, la scala, ecc.; quindi una ricostruzione con i medesimi materiali, e infine che ci fosse lo stesso orientamento, ma in più che venga mantenuto l'assetto morfologico per cui non ci siano previsioni di variazione, muri di cinta, ecc. e che ci sia un mantenimento morfologico e ambientale identico" Oggi lungo la pista ciclabile vediamo un muro di cinta imponente che stravolge la percezione visiva dell'area, un cumulo di macerie per l'abbattimento totale della vecchia costruzione ormai pericolante e vasti smottamenti di terreno che circondano tutta l'area. Il cantiere approntato non sembra rispettare né la locazione né i volumi previsti dalla variante al PRG, ma sicuramente rispetta quanto previsto nella concessione edilizia rilasciata all'attuale proprietà Casa Bianca Srl. Ci chiediamo se la difesa del paesaggio e delle caratteristiche storiche delle case coloniche sia una priorità della nostra Amministrazione comunale e se sia possibile un passo indietro al consumo di suolo e allo stravolgimento paesaggistico, magari cominciando a non inchinarsi alla preminenza dell'espansione edilizia a tutti i costi in nome della crisi e della crescita economica e della possibilità di aumentare pochi posti di lavoro nel settore.

Michele Liguori
(consigliere Italia Nostra)

 
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