ultimo aggiornamento    
novembre 2011    

 


SS 436> LA VARIANTE E’ NECESSARIA MA OCCORRE RIVEDERE IL TRACCIATO DI PROGETTO

A rischio la Fattoria di Castelmartini

Una soluzione progettuale inaccettabile per una strada necessaria: questo, in estrema sintesi, il nostro parere sul progetto di variante della SS 436 (Francesca nord), che sta per essere realizzata tra Monsummano Terme e Castelmartini.

Il tracciato di progetto infatti, non solo costituisce in tutto e per tutto una nuova opera (e non un adeguamento della già esistente Via del Fossetto, come sarebbe stato logico attendersi e come inizialmente previsto), ma all’altezza del bivio per il Porto dell’Uggia, punta diagonalmente verso Borgo Pazzèra, tagliando letteralmente in due la Tenuta Poggi Banchieri, ex Fattoria Medicea di Castelmartini.
Si stenta davvero a capire come ancora oggi, nel 2005, possa essere accaduto che dei progettisti qualificati, dei tecnici e degli amministratori abbiano concepito e/o avallato un progetto del genere, che va a sfregiare il più importante scorcio di paesaggio rurale della Valdinievole. Quella di Castelmartini infatti è la sola delle sette grandi fattorie rinascimentali costruite attorno al Padule di Fucecchio nel XVI secolo, che non ha subito la sorte del frazionamento, della trasformazione fondiaria e della speculazione edilizia.
La Fattoria di Castelmartini è la naturale porta d’accesso della Riserva del Padule di Fucecchio ed offre ancora una chiave di lettura della storia e delle radici delle comunità che si sono sviluppate ai margini della grande palude. Per le associazioni ambientaliste, ma crediamo per la sensibilità dalla maggior parte dei cittadini, è assolutamente inaccettabile andare ad intaccare così profondamente una risorsa di tale valore; lo è ancor di più se si considera il contesto socio-economico della Valdinievole, nel quale si punta molto ad un rilancio del settore turistico.
Non è nostra intenzione mettere in discussione la necessità di realizzare la variante, ma riteniamo sbagliate questa scelta progettuale, perché contraria allo spirito e al dettato della legge urbanistica della Toscana, che pone l’accento sulla necessità di ridurre al minimo il consumo di territorio e di salvaguardare il paesaggio. Ebbene rispetto a questi fondamentali elementi di valutazione, la relazione tecnica descrittiva del progetto non spende una sola parola!
Crediamo che la stessa approvazione dell’opera in sede di Conferenza dei Servizi non sia stata conseguente al superamento delle problematiche emerse; fra queste rileviamo la totale assenza di una valutazione sulla congruità progettuale con il collettore previsto nell’ambito del cosiddetto Progetto Tubone, che dovrebbe passare lungo la stessa fascia di territorio.
Inoltre non ci risulta sia stato completato il quadro delle verifiche che avrebbero dovuto precedere l’approvazione del progetto definitivo. Manca ad esempio la Valutazione d’Incidenza, obbligatoria per tutte le opere che possono avere un impatto sui Siti di Importanza Comunitaria, come il Padule di Fucecchio, che a tratti dista poche centinaia di metri dal tracciato previsto.
Ci auguriamo che l’Amministrazione Provinciale di Pistoia ed il Comune di Monsummano Terme vogliano riconsiderare il progetto, adottando le misure necessarie a minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico di un’opera che, per quanto necessaria, non può pregiudicare così profondamente il futuro della Valdinievole, un comprensorio già ampiamente penalizzato da scelte urbanistiche del passato.
Maria Rita Signorini
(vice presidente Italia Nostra – Sezione Toscana)
Fausto Ferruzza
(direttore Legambiente Toscana)
Elisa Falchini
(presidente WWF Italia – Sezione Toscana)

 
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