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TOIANO DELLE BROTA > VITA O MORTE?
Romito borgo
selvaggio
Il borgo di Toiano adagiato sul crinale di
una collina tra San Miniato e Volterra domina la campagna pisana.
Tutto labitato si sviluppa lungo ununica strada che,
sul lato sinistro, conserva ancora un vecchio marciapiede fatto
di lastroni di pietra. Sulla destra, invece, a nascondere ogni
cosa ci hanno pensato le erbacce, che da decenni crescono indisturbate,
così come i cespugli di rovi, i quali hanno completamente
sepolto lantica aia del borgo.
Quando Matilde di Canossa, duchessa
di Lorena, scelse questo angolo di Toscana come meta privilegiata
per il suo riposo, lantico paese etrusco non doveva essere
molto diverso da come si presenta oggi. Da allora sono trascorsi
1000 anni, ma il quieto paesaggio collinare è stato segnato
dalla Storia solo in modo lieve e quasi elegante: con ville nobiliari,
come quelle dei Medici e degli Scotti, con pievi, castelli, chiese
e monasteri. Oggi però Toiano è ormai abbandonato,
fatta eccezione per un paio di abitazioni riaperte ogni tanto
dai pochi proprietari, soprattutto durante la stagione estiva.
Eppure, in passato, deve essere stato uno dei centri più
popolati della zona: a metà del secolo scorso aveva oltre
500 abitanti, mentre il censimento del 1920 ne contava 700. Lo
stato di abbandono in cui oggi si trova Toiano, però, non
riesce ad annullarne lantico fascino, dovuto soprattutto
alla splendida posizione: proprio sulla cresta di uno dei colli
più alti della zona (276 metri), il borgo offre una vista
panoramica suggestiva di tutta la provincia pisana, e nelle giornate
terse si riesce addirittura a scorgere la linea delle torri di
Volterra. Il declino, lento ma inesorabile, è cominciato
negli anni Sessanta, quando lindustria ha vinto sullagricoltura
attirando verso valle (a Pontedera in particolare, sede degli
stabilimenti della Piaggio, e a Santa Croce SullArno, patria
delle concerie) un numero sempre più alto di persone. La
situazione di abbandono ha spinto lamministrazione comunale
a segnalare allAutorità di bacino larea di
Toiano, che è stata iscritta a zona rischio frana, questo
per poter accedere a fondi indispensabili, per esempio, per il
mantenimento delle strade che a causa della mancanza di canalizzazione
deperiscono anno per anno. Le perizie geologiche dicono che il
paese è costruito su uno zoccolo di tufo e che serve un
intervento di risanamento dellarea circostante. Ma la mancanza
di acqua e questa situazione di stallo hanno frenato i proprietari,
che hanno sì manutenzionato le case per anni, ma poi si
sono arresi e hanno iniziato a svendere le proprietà. Malgrado
parte dei tetti sono crollati i muri perimetrali sono ancora in
piedi e recuperabili. Per quanto ancora? Alla fine del secolo
scorso il paese è stato messo totalmente in vendita in
quanto quasi tutti gli edifici sono di ununica proprietà,
gestita dalla Intoruitalia s.r.l. di Como, decisa a ridare vita
al paesino con un attento lavoro di recupero, ma questa azione
di salvataggio non è servita a rivitalizzare il piccolo
borgo pisano.
Italia Nostra, per saperne di più, ha incontrato lunico
cittadino del paese, Giovanni Cerasoli, il quale ha avuto il coraggio
di acquistare una casa e trasferirci la residenza. Giovanni in
questi anni si sta battendo con tutte le sue forze per proteggere
limmagine e la vita di un paese che ha perso la sua identità.
Egli ha fondato anche un comitato a cui hanno aderito gli ultimi
tredici proprietari e la società Intour, con lobiettivo
di sensibilizzare lopinione pubblica affinché Toiano
non perda la sua storia e recuperi la sua antica vitalità.
Sebbene il comune di Palaia, sotto la pressione dei cittadini,
abbia salvaguardato il territorio da una sconsiderato sfruttamento,
impedendo la realizzazione di concerie e di una discarica, puntando
in un futuro sviluppo del turismo, ha sofferto per anni lo spopolamento
e quindi limpoverimento. Il nuovo sindaco sembra ben disposto
ed ha promesso di promuovere una nuova fase di studio atta a definire
un piano di risanamento ed uscire da questa situazione di stallo.
Intanto il comitato si sta muovendo per ripristinare il vecchio
sistema idrico delle cisterne che recuperavano lacqua piovana,
dato che il paese è completamente privo di un rete idrica
e ciò impedisce anche ai pochi proprietari di poter eseguire
le opere di rifacimento. Il desiderio comune è quello di
dare al vecchio borgo il ruolo di promotore culturale.
Dunque, cè da una parte la volontà delle istituzioni
a voler svalutare il luogo, arginando il problema del recupero
con una campagna pubblicitaria antieconomica che scoraggia eventuali
possibili acquirenti e minaccia lintegrità storica
e paesaggistica del luogo. Dallaltra parte, invece, cè
chi, come Giovanni, tenta di riscoprire quel valore aggiunto che
offre un luogo antico come Toiano, dove la spettacolarità
di imponenti calanchi perimetrali ricchi di fossili marini e conchiglie,
ne fanno un posto unico e in cui storia e natura sono in perfetta
simbiosi. La sfida appare complessa e legata agli equilibri politici,
si tratta di agire per assicurare a Toiano un futuro possibile.
Il tempo è tiranno. Prima che il sito archeologico perda
il suo volto etrusco, Italia Nostra Medio Valdarno in ragione
dellelevato valore paesaggistico-ambientale, nonché
storico-culturale - sosterrà lazione di Giovanni,
lottando per la conservazione del tessuto urbano, il recupero
e il restauro del patrimonio edilizio tali da garantire un futuro
sostenibile ad un paese che merita la vita, non la morte.
Antonio Pisano
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