La
più grande civiltà della
preistoria sarda, quella nuragica, si sviluppò dall'età del
bronzo fino all'inizio dell'età del ferro, comprendendo quel lungo periodo
di tempo che va all'incirca dal 1600 a.C. alla definitiva
conquista della Sardegna da parte dei Romani (III a.C.).
Il nome di
civiltà nuragica ha
origine dalle sue tipiche costruzioni megalitiche, i
nuraghi, sparsi un po' ovunque nellisola, ma in quantità
maggiore nelle zone centro - occidentali.
Essi sono a pianta circolare, a
torri tronco - coniche, costruiti con blocchi di pietra non
sempre squadrati e di dimensioni decrescenti verso l'alto, che
si reggono senza bisogno di malta, grazie alla forza di gravità
esercitata dal loro stesso peso.
La costruzione e l'architettura
dei nuraghi ha subito nel corso dei secoli singolari trasformazioni.
Dopo circa un migliaio di anni,
grazie al consolidamento della stessa società nuragica, le
costruzioni subiscono delle modifiche: escono allo scoperto, in
posizione sempre elevata, diventano maestose, si fortificano e
raccolgono intorno i villaggi.
I monumenti funerari nell'età
nuragica sono rappresentati da singolari sepolture megalitiche dette
dalla tradizione popolare "Tombe dei Giganti" che per dimensione e forma
esprimono quel carattere di grandiosità propria a tutta l'architettura
nuragica.
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