10 COSE CHE IMPEDISCONO LA DEVOZIONE

Come ci sono cose che sono di aiuto alla devozione, così ce ne sono altre che la ostacolano.

Di esse, la prima è costituita dai peccati, non solo da quelli mortali, bensì anche da quelli veniali poiché, anche se non tolgono la carità, ne’ tolgono il fervore, che è quasi lo stesso della devozione, per cui è bene evitarli con ogni cura, anche se non per il male che ci fanno, per il grande bene da cui ci allontanano.

Ci è di ostacolo anche, quando è eccessivo, il rimorso di coscienza che procede dai peccati stessi, perché rende l'anima inquieta e prostrata, perturbata e fiacca per ogni buon esercizio.

Sono anche di ostacolo gli scrupoli suscitati dalla stessa causa, perché sono come spine e non lasciano riposare, né trovare conforto in Dio né godere dell'autentica pace.

Sono anche di ostacolo ogni amarezza, ogni malumore, ogni tristezza disordinata del cuore, che impediscono di compiacersi della gioia e della dolcezza, della buona coscienza e della serenità spirituale.

Sono altresì di ostacolo le eccessive preoccupazioni che sono come le zanzare egiziane che inquietano l'anima e non le consentono di dormire il sonno spirituale che si dorme durante la preghiera, ma anzi la turbano e la distraggono.

Sono di ostacolo le eccessive occupazioni che riempiono il tempo e affogano lo spirito, senza lasciare la possibilità di giungere a Dio.

Sono di ostacolo i piaceri e i diletti dei sensi quando sono smodati, poiché, come dice san Bernardo (Serm. 5 in Natali Dom.), chi si da troppo ai piaceri del mondo non è degno di quelli dello Spirito Santo.

È di ostacolo il piacere di mangiar troppo, soprattutto i lunghi conviti, che sono una pessima preparazione alle attività spirituali e alle sacre veglie, perché col corpo appesantito e sazio di cibo, l'animo si trova mal disposto a volare verso l'alto.

È di ostacolo il vizio della curiosità, così dei sensi come dell'intelletto, cioè il voler udire e vedere molte cose e desiderare cose linde, curiose, ben elaborate perché tutto ciò porta via tempo, imbroglia i sensi, inquieta l'anima e la disperde in molte parti, ostacolando la devozione.

È infine di ostacolo l'interruzione di tutti questi santi esercizi, a meno che non ci sia una qualche pietosa e giusta necessità, perché, come dice un padre della Chiesa, lo spirito di devozione è molto fragile e quando se ne è andato o non torna o ritorna con grande difficoltà. E per questo, come gli alberi, i corpi umani vogliono i loro normali mezzi di sostentamento e, se questi mancano, si indeboliscono e vengono meno, così fa la devozione, quando le viene meno il sostentamento dell'attenzione.

Tutto questo si è detto per sommi capi per tenere meglio a mente quanto si è affermato, ma ciascuno potrà accorgersi di ciò personalmente con l'esercizio e la lunga esperienza.