"F5."
"Acqua! B2."
"Colpito! Hai affondato la mia corazzata!"

Nella battaglia navale, per identificare la posizione delle unità della nostra flotta, usiamo una griglia di caselle. Ogni riga è indicata da un numero, ogni colonna da una lettera, e così si può determinare in modo chiaro e non ambiguo dove stiamo sparando. Questa è già una forma di sistema di riferimento, e F5 e B2 sono esempi di vettori. Il primo significa "sei caselle a destra dell'asse verticale, cinque in alto dall'asse orizzontale", e si potrebbe scrivere anche (6,5). Il secondo (2,2), con il significato di "due caselle verso destra e due verso l'alto".

Il sistema di riferimento usato nello studio della Cinematica è molto simile: due assi ortogonali, un'unità di misura e un'origine a partire dalla quale si inizia a contare. Le distanze da ciascuno dei due assi di un punto nel piano costituiscono così le sue coordinate rispetto a ciascun asse. L'insieme delle tre coordinate è chiamato vettore.
Nel nostro mondo reale però conosciamo TRE dimensioni, così per descrivere situazioni reali si useranno tre assi di riferimento ortogonali, e tre coordinate per identificare un punto.

Ora sappiamo come rappresentare la posizione del nostro corpo nello spazio.
Ma a noi interessa osservare il suo moto. Quindi, se il corpo si muove, in momenti successivi avrà una posizione differente.

Ci possiamo chiedere: COME cambia la posizione del corpo nel tempo? Esiste una legge che lega lo scorrere del tempo al variare della posizione?

Dobbiamo introdurre una nuova grandezza: la VELOCITÀ.