PREGI E LIMITI DELLA FOTOCAMERA DIGITALE (COMPATTA)          articolo del 2000

  1. La fotografia digitale ha ultimamente raggiunto un grado tecnologico talmente elevato che ormai in termini di definizione non ha nulla da invidiare alla tradizionale fotografia chimica (anche se per adesso ciò è vero solo per la fotografia "terrestre") .Sono finiti i tempi delle prime immagini fotografiche digitali in cui era visibile la caratteristica "quadrettatura"data dalle poche centinaia di migliaia di pixel presenti sul sensore. Attualmente si viaggia sui milioni di pixel,anche con apparecchi relativamente economici e tutto ciò ha migliorato il risultato finale,inoltre l'elettronica ha fornito a tali apparecchi un controllo pressochè totale dell'esposizione nelle più diverse condizioni di luce,senza trascurare le innumerevoli varianti applicabili in modalità manuale.In questo capitolo descriverò ciò che ho sperimentato con la mia fotocamera digitale che è una OLYMPUS CAMEDIA C-3000 ZOOM ,dotata di un sensore da 3.3 milioni di pixel,ma le stesse caratteristiche sono presenti su fotocamere digitali di altre marche ma di stesso livello. Naturalmente si darà un occhio di riguardo al lato astronomico del suo uso e delle esperienze relative.

  1. Iniziamo con i pregi:la cosa fondamentale è quella di evitare le attese per lo sviluppo e stampa delle nostre immagini;la possibilità di visionare all'istante la ripresa appena effettuata tramite il monitor e decidere se è il caso di effettuare una nuova ripresa del soggetto (questo punto è discutibile);invio delle immagini direttamente al computer,per l'eventuale elaborazione grafica,senza il passaggio attraverso lo scanner;agevole archiviazione su supporti dall'ingombro minimo di grande quantità di immagini (perfetti i CD  e DVD masterizzati);se siamo in vacanza,possiamo vedere le nostre foto sul tv dell'albergo anche senza avere il computer con noi;possiamo registrare le immagini su nastro VHS;notevole numero di immagini eseguibili a bassa risoluzione e con schede opzionali anche ad alta risoluzione;bisogna menzionare tra i pregi anche un notevole risparmio economico in quanto,se inizialmente vi è stato un costo abbastanza elevato per l'acquisto della fotocamera digitale,in seguito stampando le foto con la stampante di casa (su carta fotografica) anche nel formato A4,il risparmio comincerà a farsi sentire e in special modo se si utilizza la fotocamera digitale per la realizzazione di immagini per il web;la sofisticata elettronica di cui è dotata la fotocamera,farà si che ogni foto (terrestre),risulti esposta correttamente e l'ottica zoom di buona qualità,fornisce un'ampia scelta di scala-immagine ed inquadratura.

  2. Passiamo invece ai difetti,se così si possono definire,della fotografia digitale. La cosa che più colpisce è la "fame di energia"che la fotocamera possiede infatti,se montiamo un set di 4 pile stilo nuove e volessimo familiarizzare con i comandi disponibili effettuando delle prove,tali pile saranno già scariche ancor prima di averne imparato l'uso! Inoltre,le pile devono essere di qualità, perchè se fossero di marche economiche,non avrebbero probabilmente neppure l'energia sufficiente a far accendere l'apparecchio. Rimedio:questo problema è ovviabile utilizzando le indispensabili pile ricaricabili anche se al Nikel-Cadmio (con il relativo spiacevole effetto-memoria),meglio senz'altro sono quelle al NiMh prive di tale difetto ma più costose. Un'altra soluzione per l'uso casalingo è quello di acquistare un alimentatore dedicato che possiamo collegare alla rete a 220V. così potremo fare tutte le necessarie prove che vogliamo. Per l'uso della fotocamera digitale fuori casa si può anche utilizzare una batteria esterna a 6V. (od un set di pile ricaricabili di capacità superiore al formato "stilo"). La cosa che consuma una notevole quantità di energia è il monitor,che agli inizi si usa in modo quasi continuo,in seguito con la pratica si userà sempre di meno con beneficio in autonomia. In campo astronomico si notano purtroppo due grosse limitazioni,la prima è data dal fatto che non si può lavorare solo con il corpo macchina asportando l'obiettivo,cosa che costringe ad usare il metodo afocale per le foto al telescopio,la seconda è che non è presente la posa "B" ed il tempo di posa più lungo arriva soltanto a 16 secondi (va già bene al confronto con altri modelli simili ma dai tempi più corti!).Alcune fotocamere digitali di fascia eccelsa (reflex) non possiedono queste due limitazioni,ma il loro costo è per adesso a dir poco osceno. Trucchetto:in foto notturne,utilizzando il tempo di posa di 16 secondi si noteranno sull'immagine una miriade di puntini chiari (rumore) causati dall'agitazione termica degli elettroni nel sensore in quanto quest'ultimo, non è raffreddato;per ovviare all'inconveniente si può usare la stessa tecnica che si usa con le riprese astronomiche CCD e cioè si deve eseguire una seconda foto con la stessa posa iniziale ma questa volta "tappando" l'obiettivo,poi al computer con un programma di grafica idoneo,si sottrarrà questa immagine nera (Dark-Frame),che contiene solo il "rumore",alla precedente e si vedrà il notevole miglioramento dato dall'eliminazione dei puntini spurii. Trucchetto n. 2: se la posa è limitata a 16 secondi si può pensare di sommare(o mediare)al computer un certo numero di immagini dello stesso soggetto eseguite con tale posa e tolti i disturbi come spiegato in precedenza e mettendole a registro per una perfetta sovrapposizione con i soliti programmi di grafica(tipo Photoshop),il risultato sarà migliore della singola posa. Per adesso ho sperimentato questa tecnica solo con panorami notturni "terrestri" ed i risultati sono incoraggianti,spero presto di provare al telescopio con le nebulose più luminose.

LE PRIME IMMAGINI ASTRONOMICHE ESEGUITE CON FOTOCAMERA DIGITALE (COMPATTA)

 

AGGIORNAMENTO 2004:E' doveroso questo aggiornamento visto che in pochi anni le cose sono cambiate drasticamente. Al momento sono presenti sul mercato diverse fotocamere digitali di tipo reflex,dalle prestazioni molto interessanti in campo astronomico e dal prezzo abbastanza ragionevole (anche al di sotto dei 1000 euro). Oltretutto riguardo le lunghe pose,effettuano da sole la sottrazione del dark-frame,via software,possiedono la posa "B" e la propria caratteristica delle reflex,di poter finalmente togliere l'obiettivo ed usare solamente il corpo macchina come meglio si crede. Su internet sono presenti molte immagini meravigliose di nebulose,dalle delicate sfumature di colore,che sembrano ottenute con la vecchia e cara pellicola. Certamente la bellezza di queste immagini è frutto della somma di alcuni frames e di una accurata elaborazione,però è già evidente che il futuro della fotografia astronomica,anche a grande campo,è racchiuso in questo genere di apparecchi.  Quando avrò modo di utilizzare una fotocamera digitale di questo tipo aggiornerò questa pagina.

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  2. AGGIORNAMENTO 2005:       LA REFLEX DIGITALE CANON  EOS 20 D

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  4. Finalmente ho potuto acquistare la tanto sospirata Canon 20D con la quale mi sono affrettato ad eseguire alcune immagini degli oggetti più noti del cielo. Ho collegato il corpo macchina della reflex digitale al fuoco diretto della Baker-Schmidt da 200mm. di diametro e 400mm. di fuoco,quindi ad f/2,ed il risultato mi pare sia molto incoraggiante ed ecco alcuni esempi:

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  6. IMMAGINI RIPRESE CON CANON 20D E BAKER-SCHMIDT  Diam.200mm. focale 400mm

  7. Per ogni immagine somma di 2 pose da 2 minuti ciascuna

Nebulosa oscura B33 Testa di cavallo

    Spada di Orione con     nebulosa M42

         Cometa Machholz

M.42 C8  XLT  F.equiv. 710mm.6 pose da 2 minuti (dalla città)

La cosa che stupisce di più usando questo tipo di digicamere è la facilità con cui si ottiene una foto astronomica decente e la profondità in magnitudine raggiunta con tempi relativamente brevi. Ad esempio, con 2  minuti di posa si può arrivare agevolmente alla magnitudine 16 ed anche più!. Con il sistema CCD, per ottenere un'immagine a colori è necessario usare la tecnica della tricromia,o meglio,della quadricromia per cui di ogni foto occorre riprendere almeno 3 immagini nel colore rosso, 3  nel colore verde e 3 nel blu ed in più una lunga posa in luce bianca per la luminanza.

 

 

  1.   AGGIORNAMENTO  2006:

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  3. SOSTITUZIONE DEL FILTRO IR-CUT SUL SENSORE CON FILTRO BAADER PER PASSAGGIO H-ALPHA

L'operazione di sostituzione del filtro originale ir-cut Canon che si trova sul sensore,si rende necessaria in quanto le frequenze attorno a quella dell' h-alpha (una stretta banda del rosso) sono drasticamente "tagliate" e sono proprio le frequenze che più interessano per la ripresa di dettagli nelle nebulose. La ditta Baader ha messo in commercio un filtro idoneo da sostituire con l'originale. L'immagine così ottenuta è più "rossa" registrando particolari della nebulosa altrimenti invisibili. Le immagini che seguono,eseguite con gli stessi tempi di posa e stessa qualità del cielo,rendono evidente il vantaggio della sostituzione del filtro.

Filtro originale Canon           2x2 min.

Filtro Baader  245 9211   2x2 min.

 

 

 

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