L'eccidio di Capistrello

Era fine maggio. Erano gli ultimi giorni della guerra, alcuni contadini, che intendevano mettere in salvo il proprio bestiame ed evitare che i tedeschi e i fascisti potessero perpetrare rappresaglie sulla popolazione per la loro resistenza, andarono a rifugiarsi in montagna.

Molti partirono all’improvviso, di notte, dopo aver dato un frettoloso abbraccio ai familiari; tutti pensavano di poter tornare presto, liberi, per ricostruire la città e lavorare i campi. Tutti avevano una grande speranza nel cuore, invece molti non tornarono, non rividero più i loro cari. Fu un giorno infausto, il giorno della SS. Trinità, il 4 giugno del 1944. La mattina, verso le sette, i contadini sulle montagne di Luco erano intenti a mungere le pecore, altri accudivano ad altre faccende, qualcuno di guardia era distratto.

All’improvviso una voce straniera disse qualcosa, tutti si voltarono e videro facce di stranieri e di traditori, tutti con l’arma puntata. Nessuno si poté muovere.

Gli armati ordinarono qualcosa, tutto a bassa voce, evidentemente avevano paura degli altri contadini sparsi per la boscaglia. La colonna si incamminò. Un tedesco ordinò a dei fascisti di prendere le bestie; questi, per la fretta e la paura ne presero solo una parte e seguirono la colonna. I contadini e i prigionieri incolonnati, con le mani alzate camminavano, sperando ognuno di trovare il posto più adatto per fuggire. Ma più avanti erano gli altri tedeschi e fascisti che rafforzavano la colonna di guardia. La ribellione e la fuga risultarono impossibili. I trentatré contadini e i prigionieri furono portati nella rimessa della stazione ferroviaria di Capistrello.

Tre tedeschi ebbero un breve colloquio ed uno di loro indicò una fossa di bomba antistante lo stabile, l’altro annuì. La terribile decisione era presa. I contadini vennero fatti uscire uno per volta. Venivano portati sull’orlo della fossa e due gendarmi, a breve distanza, sparavano alla nuca.

Cadde il primo, cadde il secondo, il terzo contadino tentò la fuga, scappò, a dieci metri lo raggiunse una scarica e rimase lì. Venne il quarto, poi il quinto, il sesto, …...

Passarono i giorni, furono pianti. Finché il giorno dell’arrivo degli alleati si scoprì la macabra sciagurata realtà.

 

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