LA FORMAZIONE PROFESSIONALE -

L'AGGIORNAMENTO - LA DANZA SPORTIVA NEL TERZO MILLENNIO

Ottobre-Novembre 1999

Se osservassimo in una qualsiasi sala da ballo l'espressivita' corporea dei presenti, ci accorgeremmo subito che essa testimonia il malessere psichico dell'UOMO dei giorni nostri.

Analizzando il ballo sociale negli ultimi decenni, vedremmo che i giovani, in special modo, hanno ballato da soli, su musiche in due tempi, in una sorta di spersonalizzazione e nella ripetizione permanente di uno stesso passo o di una piccola serie di passi.

Le danze di "coppia", infatti, avevano sofferto dei movimenti sociali a livello mondiale: movimento studentesco, affermazione omosessuale, femminismo.

Il femminismo, in particolare, aveva costruito un modello di giovane "unisex" che si muoveva nelle sale da ballo senza alcun contatto fra uomo e donna, mascherando il vissuto delle contraddizioni economiche, politiche e culturali proprie del suo Paese.

Anche se, come sempre accade, nelle scuole di Ballo si cerca di scindere la danza folklorica da quella accademica, per decenni il movimento danzato e' stato caratterizzato dalla improvvisazione, pur rispettando la molteplicita' degli apporti sociali, etnici e nazionali.

Il periodo critico e' parso superato quando e' esploso il fenomeno delle Danze Caraibiche (Salsa e Merengue) e poi del Tango Argentino, modificando il rapporto uomo-donna e si sono visti i ballerini finalmente "riallacciati".

Il Tango Argentino in particolare, risorto dalle ceneri, reintroducendo fortemente la differenziazione sessuale, rappresenta oggi una specie di laboratorio dove potersi confrontare e riavvicinarsi, e la sua esplosione e' un fenomeno eclatante del desiderio di contatto e di dialogo fra i due componenti la coppia.

L'antropologia della danza sociale, che esplora il fenomeno del ballo con gli strumenti della propria disciplina, e' stata obbligata ad interrogarsi sul senso del recupero del Tango Argentino. I ruoli "uomo-donna", analizzati e meglio delineati, hanno prodotto la pubblicazione di numerose opere e il fiorire, in molti Paesi, di dipartimenti di antropologia relativi a Musica e Danza oltre a "laboratori di ricerca", tesi di laurea, dottorati e diplomi di perfezionamento specifici su l'una o l'altra danza e sul Tango in particolare.

Nei precedenti numeri della rivista "Ballo in Due" abbiamo mostrato (lo speriamo vivamente) come l'Insegnamento del Ballo, contrariamente a quanto possono pensare i "non addetti ai lavori", e' cosa molto seria e che necessita di un notevole approfondimento culturale.

Coltivando la Danza Sportiva l'UOMO potra' essere aiutato a riappropriarsi con gioia del suo corpo in quanto la Danza rappresenta un linguaggio corporeo attraverso il quale l'essere umano esprime il suo mondo interiore ed entra in contatto con gli altri.

Con le Arti cosiddette "dinamiche" come la Musica e la Danza, si potra' agire sull'essere umano determinando esperienze sensoriali, emotive, mentali e sociali importantissime. Infatti in materia di Musica i fenomeni psichici ed intellettuali si mescolano a quelli della sensibilita' fisica e con l'associazione "suono - gesto" verranno suscitate reazioni di vario genere agendo sullo sviluppo emotivo, stimolando l'attivita' analitica e dilatando la conoscenza.

La Danza, essendo un formidabile mezzo di socializzazione e favorendo scambi interpersonali, aiutera' a superare problemi di inibizione molto forti e di inadeguatezza di se', specialmente in chi non ha mai praticato un'attivita' sportiva in genere. Ciascuno potra' danzare, esibirsi, esprimere se stesso, raccontare i propri drammi quotidiani nel contrappunto musica-danza, nella distribuzione spazio-tempo, nella tensione-distensione, nella contrazione-rilassamento che sono elementi costitutivi di questa disciplina sportiva, tant'e' che Danza (danse - dance - Tanz), la cui radice e' "tan", in sanscrito significa "tensione".

Essendo la Danza una delle piu' spontanee ed istintive maniere di fare Ritmo e' molto difficile pero' convincere chi si accosta a questa disciplina sportiva che senza il necessario impegno mentale e fisico si raggiungera' qualcosa di diverso dal "ballare".

Non e' sufficiente, come abbiamo visto, essere in grado di insegnare qualche passo o qualche figura relativa ad un ballo per autodefinirsi Insegnante, bensi' sara' necessario possedere una approfondita conoscenza di Musica, Grafia musicale, Ritmica e metrica, Didattica e metodologia, Tecnica del movimento e riscaldamento muscolare, Coreografi'a, Storia della Danza.

Specialmente per chi ha gia' iniziato un approccio all'insegnamento per ragioni contingenti, non sara' facile decidere di seguire corsi di aggiornamento culturale e professionale in genere.

Esistono ex-competitori che si autodefiniscono "Insegnanti per principianti" ed altri che si autodefiniscono "Insegnanti per corsi avanzati", oppure ballerini, piu' o meno giovani che - alla fine della loro attivita' agonistica, ma molto spesso "durante" la loro attivita' agonistica - svolgono anche funzioni di Insegnanti di Ballo.

Da quanto suesposto deriva la realta' di "coppie" di ballerini (Italiane) che dopo aver peregrinato per svariati anni da un insegnante all'altro senza alcun risultato concreto, finiscono con l'approdare in Inghilterra dove - "si dice" - ci sono i Veri Maestri di Ballo.

Non vogliamo qui neppure accennare alle implicazioni economiche che questo comporta, ad edificazione di questa nostra Italia "culla dell'Arte" !

E' per questa ragione che in seno all'Associazione Sportiva "LODI DANCE" e' funzionante fin dal 1992 un "Centro di Formazione Professionale" indirizzato alla preparazione didattica dei Maestri di Ballo.

Il Centro, ricco di sussidi didattici che ne costituiscono la parte integrante di sostegno alle lezioni, si propone vari obiettivi:

  1. l'aggiornamento dei Maestri che gia' esercitano la professione;
  2. restituire dignita' alla professione di Insegnante di Ballo seguendo un percorso culturale e didattico che e' alla base del piano di lavoro del Centro;
  3. sfatare il mito dell'Insegnante straniero rendendo il Maestro di Ballo Italiano indipendente da Nazioni che hanno monopolizzato la materia;
  4. non permettere che si dimentichi che la Danza da Noi nasce ed ha avuto epoche gloriose;
  5. dare ai corsisti le basi che renderanno possibile l'emergere di quelle doti di fantasia e creativita' che distinguono il popolo Italiano da qualunque altro popolo della terra.

Il Centro si propone di "formare" Maestri di Ballo che siano in possesso della cultura e preparazione necessarie, indispensabili al lavoro che devono svolgere.

Compito non certo facile e sicuramente di grande "buona volonta'", specialmente per chi ha gia' iniziato l'insegnamento, ma al quale non puo' sottrarsi il Maestro di Ballo che vuole essere al passo con la Danza Sportiva del Terzo millennio.

Gli Istruttori ed i responsabili tecnici del Centro sono Insegnanti di Ballo Professionisti, diplomati ed iscritti all'Albo Nazionale di Categoria.

L'obiettivo dell'Associazione e' quello di riunire gli appassionati della Danza e di promuovere questo tipo di attivita' sportiva nel rispetto delle Regole emanate dalle relative Federazioni Nazionali ed Internazionali sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico che per quello artistico ed organizzativo in genere.

La Danza - specchio dei tempi - in continua trasformazione, segue il flusso e riflusso delle mode e degli accadimenti sociali, imponendo al Maestro di Ballo il continuo Aggiornamento al fine di essere sempre pronto ad elaborare nuove didattiche e nuove coreografie, per poter soddisfare le richieste degli allievi coniugandole con le Regole della Danza Sportiva.

Egli dovra' usare il suo bagaglio culturale e saper discernere fra la moda del momento, la rielaborazione di una danza antica o l'evoluzione di un passo da utilizzare in una coreografia moderna.

Prof.ssa Elena Barbieri

Email: lodidance@tin.it

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