Entrata e saluto

  1. La Scuola Hontai Yosin Ryu
  2. La Scuola Hontai Yoshin Ryu in Italia
  3. Storia del Ju Jitsu in Italia
  4. Le Tecniche di Settore del Metodo Bianchi

BREVE STORIA DEL JU JITSU

Durante il periodo Tokugawa (1603-1867), terminata l’era di guerre civili iniziate nell’Epoca Kamakura (1186-1338), il Giappone acquistò un nuovo assetto territoriale e politico; l’ordine fu mantenuto dagli Shogun, soprattutto a mezzo della polizia segreta; la pace e un nuovo influsso di teorie cinesi unite al tentativo di applicare il Confucianesimo come religione di Stato, costrinsero i Samurai, che come classe militare controllava la società feudale, a dedicarsi alla cultura; lo studio delle arti marziali ed in particolare del ju jutsu, divenne modo per allenare sia lo spirito che il corpo.
 
Le scuole di ju jutsu nate in quest’epoca furono numerose e, pur differenziandosi per le tecniche insegnate, ebbero punti in comune, come la reverenza per l’altare Shinto nel Dojo. Questo era il luogo dove avvenivano gli allenamenti e si apprendeva il rispetto il Bushido (codice morale del guerriero). Tra gli altri aspetti che accomunarono le diverse scuole di ju jitsu vi era la relazione tra servo e padrone che persisteva come forma di cortesia tra l'allievo e il maestro. Questi ed altri principi insiti nella pratica del ju jutsu, evidenziano la relazione esistente tra questa antica forma di combattimento e la cultura giapponese: il confronto diretto veniva evitato il più possibile come anche il contatto tra le parti contendenti; infatti, l’armonia era considerata di estrema importanza in ogni occasione, anche nelle negoziazioni d’affari: piuttosto che avere un sì o un no forzati, il giapponese impiegava un "awase" (stile di discussione, dal verbo awaseru = adattarsi a qualche cosa). In altre parole veniva applicata la strategia del JU, quindi di adattamento ad una situazione. Sia nel Dojo (palestra) che nella vita di tutti i giorni veniva usata l’armonia di una linea curva di movimento piuttosto la linea retta. La tattica usata nel ju jutsu era il movimento circolare, considerato non solo il più efficace ma esteticamente più piacevole.
 
In Giappone gli stili di ju jutsu sono accomunati dal principio che è racchiuso nel nome : JU = flessibilità, arrendevolezza, gentilezza, leggerezza; JITSU = arte.
 


Hontai Yoshin Ryu
SOKE TSUYOSHI MUNETOSHI INOUE

 

Il Soke Tsuyoshi Mumetoshi Inoue e il Maestro Kyoichi Inoue

Per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di allenarsi sotto la sua direzione, il Soke Inoue rappresenta quanto c’è di meglio della tradizione samurai, sia tecnicamente sia spiritualmente. Egli è Maestro in molte arti marziali: JU JUTSU, IAIDO, BO-JUTSU, HAMBO-JUTSU, e nell’uso del KOTACI (spada corta) e nel TANTO (pugnale). Inoltre è un esperto di JU-KENDO, combattimento con la baionetta giapponese; disciplina per la quale ha conquistato due volte il titolo di campione del Giappone.
 
Tsuyoshi Munetoshi INOUE 9° Dan di JU-JUTSU, 5° Dan di JUDO, 8° Dan di IAIDO è il 18° SOKE (caposcuola) dell’HONTAI YOSHIN RYU, è membro anziano del Nippon Kobudo Kyokai, che è la sezione di Kobudo del Nippon Budokan.
 
Ha lavorato e continua ancora a lavorare in tutto il mondo per insegnare e far conoscere la vera "VIA" del samurai e quindi del JU-JUTSU. Egli ha un seguito leale tra tutti coloro che credono e desiderano divulgare il JU-JUTSU nel rispetto dei valori morali e nel miglioramento continuo delle tecniche, poiché questi sono i mezzi per migliorare sé stessi.
 
Sul tatami, la sua presenza è uno stimolo a lavorare con calma, con estrema attenzione ai dettagli; egli infatti insegna che non è necessario imparare velocemente tante tecniche per progredire nello studio del JU-JUTSU, ma è assolutamente indispensabile curare la tecnica nei minimi dettagli. Solo quando ogni particolare della tecnica ci è veramente famigliare dovremo curarci di conoscerne una nuova.
 
Lo studio del JU-JUTSU non deve essere finalizzato ad acquisire la conoscenza di un grande numero di tecniche da utilizzare nei momenti di bisogno, ma deve essere utile alla propria crescita interiore; infatti la costanza e la cura che si impiegano nell’allenamento devono essere nostre compagne di vita.

Egli non tralascia mai di insegnare che il rispetto, l’umiltà, il coraggio e la determinazione sono qualità che vanno praticate sia all’interno del DOJO sia nella vita d’ogni giorno. Questi principi sono racchiusi nel codice samurai (il Bushido) che insegna:

Nella vita ci sono decine, centinaia di strade, prendi a camminare solamente sulla via della verità.
 
Questo per il SOKE INOUE è l’essenza della tradizione samurai.

 


 

Hontai Yoshin Ryu

 

Una delle scuole più antiche e importanti fin dalla sua nascita del Ju Jitsu fu l’HONTAI YOSHIN RYU. Questa scuola fu fondata nel 1600 da Oriemon Shigentoshi Takagi, secondogenito di Sazaemon Inatobi, depositario del clan di Osu-Shiraishi del Giappone del nord. Da giovane, il maestro Takagi, che era conosciuto come Umon, studiò e quindi insegnò l’arte della lancia appresa da Danemon Muto della scuola Kyochi Ryu.
 
Si dice che Umon vendicò la morte del padre e poi cambiò il suo nome in Oriemon Shingentoshi "Yoshin Ryu" Takagi, includendo nel nome e nello stile di combattimento la filosofia del salice che si piega alle avversità mentre di fronte alle stesse un albero rigido si spezza.
 
La premessa filosofica di questo stile di ju jutsu è espressa dal suo stesso nome:

HON

-

TAI

YO

-

SHIN

concreto
reale
vero

 

corpo  

salice

 

cuore
mente
spirito

In altri termini è necessario adattare sempre il nostro corpo ed il nostro cuore alle avversità della vita come il salice si adatta alle tempeste senza spezzarsi.
 
Ai nostri giorni la scuola HONTAI YOSHIN RYU in Giappone e nel resto del mondo è divulgata dal 18° SOKE (capo scuola) TSUYOSHI MUNETOSHI INOUE - 9° DAN, membro anziano del Nippon Kobudo Kyokai, che è la sezione di Kobudo del Nippon Budokan.
 
Egli è Maestro in molte arti marziali: JU JITSU, IAI, BO JITSU, HAMBO JITSU e nell’uso del KOTACI e nel TANTO. Inoltre è un esperto di JU KENDO, il combattimento con la baionetta.

 

 

 


La Scuola Hontai Yoshin Ryu in Italia

 

E’ dovuta al M° STELVIO SCIUTTO 6° DAN F.I.J.L.K.A.M. responsabile nazionale della commissione tecnica del settore JU-JITSU.
 
Il M° Stelvio Sciutto acquisì il primo Dan nel 1967 praticando il JU JITSU del metodo Bianchi, che in quel periodo era forse l’unico stile conosciuto in Italia.
 
Aprì la sua prima palestra nel 1972, con il nome Gruppo Divulgativo JU JITSU Sestri. P.; nello stesso anno iniziò corsi anche ad Ovada dando a questa società il nome di Gruppo Divulgativo JU JITSU Ovada. Questi due gruppi si fusero per dare vita ai Gruppi Divulgativi JU JITSU, oggi G.D.J. ITALIA. La voglia di migliorarsi e approfondire le sue conoscenze lo ha portato prima in Francia, poi in Inghilterra dove ha collaborato per dieci anni con la federazione di ju jutsu Inglese W.J.J.F.; contemporaneamente ha avuto la possibilità di praticare ju jutsu presso l’Hombu Dojo dell’Hontai Yoshin Ryu a Nishinomyia con il Soke Inoue.
 
Nel 1988 è stato invitato dal SOKE Inoue a rappresentare l’Hontai Yoshin Ryu a Nizza, in Francia, al 6° Festival Culterel Japonais con i maestri Kyoichi Inoue e Yoshiro Mitsuyasu. In quell’occasione vi è stata la cerimonia di investitura del grado di Shoden, grado antico che il SOKE assegna ai suoi allievi più meritevoli, facendoli poi partecipi di tecniche segrete della Scuola.
 
Primo occidentale ad avere ricevuto nel 1990, durante la visita in Italia del Soke Inoue, l’investitura del grado di CHUDEN (6° Dan) ulteriore testimonianza che il suo studio del ju jutsu non si è fermato.

 


BREVE STORIA DEL JU JITSU IN ITALIA (F.I.J.L.K.A.M.)

 

Il JU JITSU, importato in Italia dai marinai Pizzolla e Mascardelli nel 1908, fu organizzato in ente sportivo con la denominazione di "Federazione Italiana Lotta Giapponese JU JITSU JUDO" da Carlo Oletti, e come tale assorbito dagli organi federali di allora. Del ju jutsu non se ne sarebbe più parlato come disciplina sportiva a sé stante, se non ci fosse stato Gino Bianchi, il quale durante la sua permanenza giovanile in Giappone e in Cina, apprese i principi e le tradizioni del ju jutsu e lo divulgò poi dal 1946 in Italia come "Metodo Bianchi", contribuendo alla realizzazione di uno stile occidentale, dimostrando una capacità organizzativa e tecnica di alto valore. Il M° Bianchi morì nel 1964. Alla tenacia del suo allievo, il M° Orlandi, si deve attribuire la continuità dell’attività del ju jutsu come disciplina a sé stante.
 
Successivamente fu perfezionato il programma tecnico nel quale le azioni di studio di autodifesa, sino ad allora insegnate con criteri diversi, vennero raggruppate in cinque settori, venti tecniche per settore, in base allo studio di squilibri, proiezioni, leve, strangolamenti e globalità dell’azione.
 
Nel 1990 a queste tecniche si sono affiancati i Kata dell’Hontai Yoshin Ryu, come parte integrante del programma federale della F.I.L.P.J.K., oggi F.I.J.L.K.A.M.
 
I responsabili tecnici della Federazione sono oggi il M° Stelvio Sciutto per lo studio dei kata e dal M° Giancarlo Bagnulo per le tecniche di settore.

 


I Kata della Scuola HONTAI YOSHIN RYU

Come già detto per il judo, anche nel caso del ju jitsu il kata consiste nell’esecuzione di esercizi con movimenti preordinati. In qesto modo è stato possibile preservare e tramandare nel corso dei secoli la purezza delle tecniche di difesa e di attacco.
 
Le varie tecniche insegnate vengono suddivise all'interno dei kata secondo un preciso ordine logico.
 
Di seguito vengono riportati i kata di ju jitsu dell'Hontai Yoshin Ruy.

1. Gyaku no kata

studio delle tecniche di difesa a mani nude

2. Nage no kata

studio delle tecniche di difesa a mani nude

3. Oku no kata

studio delle tecniche di difesa a mani nude

4. Yoshin no kata

studio delle tecniche di difesa a mani nude

5. Omote no kata

studio delle tecniche di difesa a mani nude

6. Tanto dori no kata

studio delle tecniche di difesa da attacchi di pugnale

7. Hambo no kata

difesa con bastone corto su attacco di katana

8. Bo no kata

studio dei movimenti di difesa con bastone lungo

9. Kodachi no kata

difesa con wakishazhi contro attacco di katana

10. Cho bo kumitachi

difesa con il bo contro attacco di katana

11. Tachi dori

difesa a mani nude contro attacco di katana

12. Yoshin iai no kata</B< A>

studio delle forme di estrazione e attacco con la katana

13. Scuola Toyama ryu

studio delle forme di estrazione e attacco con la katana