Un po' di storia...
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Renato Ponzoni con Seleine...
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L’allevamento della Ripuaria è nato all’inizio degli anni Settanta dall’amore per il dobermann di due giovani studenti universitari, Marina Di Cerbo e Antonio Di Somma.
Nel tempo, lo studio della razza e le esperienze, hanno supportato l’iniziale passione creando così una sempre maggiore competenza e conoscenza del dobermann. Questi presupposti hanno fatto sì che lo spirito amatoriale dell’allevamento divenisse una concreta professionalità.
Questa profonda passione e la voglia sempre maggiore di conoscenza hanno portato il Dott. Di Somma ai vertici dell’A.I.A.D. (associazione che tutela la razza in Italia) e a superare l’iter formativo in seguito al quale è divenuto uno dei più apprezzati giudici specialisti di questa meravigliosa razza. Anche la Dott.essa Marina Di Cerbo iniziò l’iter formativo per giudice di bellezza diventando giudice sezionale (allievo giudice).
L’allevamento della Ripuaria “ha preso sul serio il dobermann” anteponendo sempre la qualità alla quantità dei soggetti prodotti. Questa filosofia dell’allevamento ha sempre posto particolare attenzione al carattere dei propri soggetti ricordando che il vero dobermann non deve essere solo bello ma soprattutto utile al proprio padrone, nel senso che deve essere un compagno equilibrato, facilmente integrabile nel contesto sociale e sul campo di addestramento.
Nel 1985 da un'iniziale conoscenza nacque una profonda amicizia tra la famiglia Di Somma e Renato Ponzoni, il quale assetato di conoscenza della razza e fortemente affascinato dal mondo dell’addestramento sportivo, ben presto cominciò a mietere successi sui campi di gara anche attraverso il lavoro di preparazione di soggetti condotti dai loro proprietari. Oltre questo aspetto anche nel mondo delle esposizioni questa amichevole collaborazione nella scelta dei riproduttori ha portato a notevoli successi sia italiani che esteri.
Arriviamo ai giorni nostri. Dopo un periodo di stasi dovuto a scelte di vita, la Dott.essa Di Cerbo, Renato Ponzoni e la sua compagna Maria Bove decidono di rimettere in moto questa affascinante macchina che si chiama “RIPUARIA” per riportarla ai successi di qualche anno fa, sfruttando la profonda conoscenza della razza ed adoperando tutta l’umiltà che occorre allo scopo.
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