Home page del sitoNotizie "on line"Tutte le iniziative del movimento

Home page del sitoNotizie "on line"Tutte le iniziative del movimento

La Carovana

Copyright © 2001 - Contatta il webmaster di questo sito -

Shoah 27-1 per non dimenticare!

di Linda Distinto

Paul Celan, poeta tedesco d’origine ebraica scampato all’olocausto, scriveva che “all’interno dell’Arca della storia non sono accolte che le bocche, le voci che abbiano la forza di offrire i cammini individuali degli uomini alla memoria collettiva”. Quest’anno si è celebrata per la prima volta in Italia la giornata dedicata alla memoria delle vittime dell’olocausto. È stata scelta simbolicamente la data del 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Aushwitz da parte dell’armata rossa.
Le città italiane hanno “celebrato” il dovere della memoria con cortei, confronti, conferenze, mostre, rassegne cinematografiche, concerti di musica ebraica ed ogni tipo di manifestazione che potesse rispolverare gli archivi della storia nella ricerca di un dibattito attento sul tema dei “razzismi culturali” che, clamorosi o latenti, ancora disgregano la nostra società.
In particolare, significativa è stata l’inaugurazione a Roma di una nuova sala nel museo di Via Tasso, in ricordo delle vittime ebree della città: gesto carico di rivendicazione e di forte coscienza storica, sempre attenta al presente. Si pensi che proprio quel luogo poco più di un anno fa, ha subito un attentato di matrice nazifascista.
Il tentativo comune a tutte le manifestazioni è stato quello di ripercorrere quel tratto di storia attraverso i racconti, le voci delle vittime, di chi è stato “marchiato” dai perversi disegni di un assurdo totalitarismo o dal silenzio della “gente per berne”. Ricco di significato, a tal proposito, è stato anche il tanto atteso “Mea Culpa” recitato nel anno giubilare dal Vaticano per le proprie responsabilità e per i propri silenzi sulla shoah.
La tragedia immane dei campi di concentramento non ha colpito però solo chi aveva la “colpa” di appartenere ad una “razza inferiore”, ma, più in generale, gli scomodi: i deportati politici (distinti da un triangolo rosso), gli zingari, gli omosessuali, gli emarginati. Lo stesso Presidiante della Repubblica Ciampi ha ricordato nel suo messaggio alla comunità ebraica che la shoah è un monito contro ogni tipo di odio razziale, proprio a sottolineare che, ovunque s’insinua la violenza contro le diversità, c’è bisogno di attenzione.
Da più parti si è ribadito che la memoria non è un processo di passiva e sterile catalogazione di fatti rispetto ai quali provare solo fredda reverenza o, peggio, rassegnata accettazione. Soprattutto in epoca di spicciolo ed insensato revisionismo storico (quando ci si domanda se le pagine di storia dedicate all’olocausto e alla resistenza non siano troppe… per esempio). C’è bisogno di recuperare il coraggio e l’impegno di una memoria che ci renda vigili. Memoria è ascoltare le voci de “L’Arca della storia” e intanto essere attenti a quelle che intorno ci richiamano al presente.

 

 

Torna all'indice

 

 

 

 

 

La Carovana "on Line"