La Storia di Ailinn e Baile


Baile dell’ Ulaid era l’ innamorato prescelto da Ailinn, figlia di Lugaid.
Un giorno Baile ed Ailinn decisero di incontrarsi sulla riva del fiume Boann, per coronare il loro sogno d’amore.
Così Baile partì da Emain Macha, nel Nord, e giunse sul greto del fiume, ove si fermò per riposare,in attesa di Ailinn.
Mentre si abbandonava al sogno, vide giungere da Sud un orribile spettro, che procedeva come un falco precipitoso o come vento sulle onde del mare, fino a posarsi in picchiata proprio accanto a lui.
""Da dove provieni, spettro, e quali notizie rechi ? " chiese Baile.
"Provengo da Sud, e porto un’ unica notizia : la figlia di Lugaid, che aveva concesso il proprio cuore a Baile e stava giungendo per incontrarlo è stata uccisa da alcuni guerrieri..Era infatti stato annunciato da Druidi e veggenti che i due innamorati non si sarebbero incontrati in vita e che, uniti nella morte, non si sarebbero mai più separati…Questo tutto quello che ho da dire " ..pronunziate queste parole, lo spettro scomparve.
Intanto Baile, all’ udire della morte della dell’amata, era caduto al suolo privo di vita.
Così i suoi compagni gli scavarono la tomba, eressero un tumulo e celebrarono il culto dei morti.
Sul tumulo crebbe un albero di tasso, la cui chioma aveva l’ aspetto del viso di Baile.
Poi lo stesso spettro si diresse a Sud, dove si trovava Ailinn e piombò accanto a lei.
"" Da dove provieni..e che notizie rechi ?"" domandò la fanciulla.
""Giungo da Nord, e l’unica novità che posso narrare è di aver visto uomini intenti a cerimonie funebri, a scavare una tomba, ad innalzare una pietra e scrivervi il nome di Baile, il quale era in viaggio per raggiungere la donna amata :
Non era destino che si incontrassero e neppure che si amassero in vita.""
Terminato il terribile racconto, partì a precipizio mentre Ailinn cadeva al suolo col cuore spezzato dal dolore.
Così anche per lei venne scavata la tomba, innalzato il tumulo, apposta la pietra.
Sul tumulo nacque un melo, che crebbe rapidamente e le cui fronde avevano l’aspetto del viso di Ailinn.
Passati i sette anni di rito, i druidi tagliarono il tasso cresciuto sulla tomba di Baile, per ricavarne una tavoletta ove i poeti dell’ Ulaid scrissero versi mirabili d’amore.
Così come i poeti del Lagin fecero sulla tavoletta ricavata dal legno di melo cresciuto sulla tomba di Ailinn.
Giunse il giorno di Samhain, e tutti i poeti di Eriu si riunirono per i festeggiamenti indetti dal Re Cormac, recando seco le tavolette.
Il Re chiese di vederle e, non appena esse furono tra le sue mani,una di fronte all’altra, le due tavolette volarono ad incontrarsi, congiungendosi come l’edera che si avvolge attorno ad un ramo…e non fu più possibile disgiungerle..
Da quel giorno entrarono a far parte del tesoro di Tara, simbolo di un desiderio senza confini….

La morte di Conchobor


Questo ciclo viene cosi' chiamato perche' tratta delle imprese degli Eroi dell'Ulaid .
La prima serie di queste storie risale tra il III sec ac ed il IV dc. e ci svelano una societa' ancora totalmente avvinta dal meraviglioso e dal fantastico.
Il personaggio principale e' il Re Ulster Conchobor, accompagnato dai suoi guerrieri, tra i quali spicca Chu Chulainn.
Divino ed umano, in questa fase, sono ancora strettamente uniti.

Molti secoli fa, Gli Ulaid riuniti a Emain Macha, a seguito di una festa, si ubriacarono e cominciarono a litigare tra di loro.
I più accesi nella disputa erano ovviamente i guerrieri, tra i quali Conall, Cu Chullain e Loegaire.
Conall in particolare si vantava di essere il più forte, adducendo ad esempio l'impresa di aver conquistato la testa ed il cervello di Mes Gegra, come era usanza fare in quell'epoca coi nemici, e sfidando gli altri eroi ad eguagliarlo.
Il mattino dopo, tutti si dispersero in cerca di avventure. Nel frattempo Cet del Connacht, nemico di Conchobor, giungeva alla corte.
Mentre vagava per i recinti, vide i giullari del Re giocare a palla ed udì uno dei due dire all'altro che quella palla altro non era che il cervello di Mes Gegra. Allora Cet, ricordando che era stato predetto che lo stesso Mes Gegra avrebbe un giorno vendicato la propria uccisione, se ne appropriò, portandola da quel giorno appesa alla cintura ed esibendola in ogni battaglia contro gli Ulaid.
Durante una spedizione ad oriente , la retroguardia di Cet fu inseguita e raggiunta dagli uomini dell' Ulaid, e si scatenò una terribile battaglia, alla quale presero parte sia Cet che Conchobor.
L' esito pareva incerto, sino a quando, con astuzia, le donne dei Connachta cominciarono ad adulare Conchobor, invitandolo ad andare con loro, dal momento che mai prima d'ora avevano visto uomo più nobile, affascinante, saggio e bello.
Choncobor cadde nel tranello, e le seguì, allontanandosi dall'esercito.
Intrufolatosi tra le donne, Cet mise nella fionda la palla fatta col cervello di Mes Gegra, e colpì con essa la testa di Conchobor.
Il sovrano cadde a terra con la palla conficcata nel cranio, ma venne strappato alle mani dei nemici dai suoi uomini, sopraggiunti nel frattempo.
Mentre la battaglia continuava con sorti alterne, un medico fu portato da Cochobor, e diagnosticò che se la palla fosse stata rimossa, Re sarebbe morto.
Così si limitò a ricucire la ferita con un filo d' oro, dando al sovrano alcune regole ben precise: non avrebbe mai più dovuto cavalcare, incollerirsi,mangiare avidamente, amare con passione una donna.
Passarono così sette anni. Un giorno vi fu nel cielo e nella terra un gran scompiglio, e Conchobor chiamò il Druido per sapere cosa lo avesse causato. Il Druido narrò che in quegli istanti, molto lontano, veniva crocefisso il Figlio del Dio Vivente dei Cristiani, il quale era nato contemporaneamente a Conchobor stesso.
Udendo quelle parole il Re cominciò a credere ,cantò tutto il suo dolore e giurando che avrebbe vendicato la morte di Cristo, balzò in piedi, impugnò la spada e per la gran furia rase al suolo un bosco vicino, immaginando che al posto degli alberi vi fossero gli assassini di Gesù.
Ma in tanta furia, la palla fatta col cervello di Mes Gegra venne espulsa, trascinando con sé anche la vita di Conchobor.
I Gaeli narrano così che egli fu il primo pagano di Eriu ad accedere al Paradiso, portatovi dal Cristo stesso.