Chi sono gli Elfi

Gli elfi di solito sono leggermente più bassi e gracili degli uomini.
Hanno tratti sottili e delicati e voce melodiosa. Nonostante l’apparenza fragile, sono una razza dotata di forza e agilita’. Spesso vivono anche più di milleduecento anni, ma molto prima di allora sentono il bisogno di andarsene dalle citta’ degli uomini. Non si sa dove vadano, non fanno che seguire un impulso irresistibile. Sovente sono considerati frivoli e distaccati, ma non lo sono, anche se la loro personalità spesso non viene capita dagli umani.
Si divertono danzando, scherzando giocando e cantando a meno che non siano costretti a fare altro
Non amano le navi ne le miniere, ma preferiscono far crescere piante ed animali e osservare il cielo.
Hanno un grande senso della parita’ nei confronti di amici e alleati, anche se a volte possono essere altezzosi ed arroganti. Non si fanno molti amici, ma non dimenticano mai quelli che hanno; nemmeno i nemici pero’. Preferiscono stare alla larga dagli umani, non gradiscono i nani e detestano i maligni abitanti dei boschi.
Sono bravi in tutto ciò che fanno, dalle canzoni alle poesie. Coraggiosi, ma mai incoscienti. Mangiano poco, bevono vino e idromele, di rado pero’ si eccedono nel bere. Amano possedere gioielli artistici, pur non essendo interessati ad accumulare denaro. Sono affascinati dalla magia e dalle armi. Questi vizi sono i loro unici punti deboli.
Gli elfi credono sia utile conoscere il linguaggio di molte creature della foresta, buone o cattive che siano.
Iluvatar li fece nascere sotto le Stelle, e tra tutte le cose, è proprio la luce delle Stelle quella che essi amano di più. Gli Elfi erano immortali e vivevano a lungo quanto la Terra, senza conoscere malattia e pestilenze, ma i loro corpi avevano la stessa sostanza della Terra, e come essa erano passibili di distruzione. Alti quanto gli Uomini, gli Elfi ne erano però più forti di cuore e di membra, e il volgere degli anni e delle Ere portava loro non già vecchiaia, ma altra bellezza e saggezza. Potevano essere uccisi dalle armi o dal dolore, ma la loro non era che una morte apparente, perche la loro vita continuava nelle Aule di Mandos, in Valinor, da dove col tempo possono tornare.Gli Elfi avevano occhi risplendenti della luce delle Stelle che videro alla nascita, capelli d'oro, d'argento o neri quanto l'ambra nera; emanavano luce, e il suono delle loro voci era puro, dolce e vario come l'acqua di fonte.La storia di questo popolo, benedetto da Iluvatar ma, perche immortale, destinato alla malinconia e alla tristezza, è narrata con particolare affetto da Tolkien nei suoi libri.La fine della Terza Era del mondo segnò la fine della permanenza degli Elfi nella Terra di Mezzo, e nella Quarta Era, quella del Dominio degli Uomini, l'ultimo Elfo salpò con l'ultima nave per le Aule di Mandos.

 

Gli Elfi nel Medioevo


Le creature più quotidiane, terribili e affascinanti della vita nel medioevo sono proprio gli Elfi.
Con il termine Elfi intendo ciò che nella mitologia sono: Folletti, Fate, Nani, Gnomi, e compagnia bella. Sono creature molto diverse come aspetto e comportamento, ma hanno molto in comune.
Ho detto come la vita veniva influenzata da Magia e Natura.
Gli Elfi sono le creature che le incarnano entrambe e questo le portava ad essere al centro di paure, speranze, fantasie e storie di ogni genere.
Chiunque vivesse fuori da una città o si trovasse a viaggiare per boschi doveva fare i conti con loro.
Ma cos’erano per la gente comune ?
Gli Elfi erano abitanti dei boschi, dei fiumi, dei laghi e delle caverne. Creature schive che non volevano aver troppo a che fare con l’uomo (e viceversa). Creature selvagge che custodivano i luoghi più segreti della Natura agli occhi dei mortali.
Erano ritenuti immortali e capaci di magie di ogni tipo.
Per esempio potevano diventare invisibili o mutarsi in ogni animale.
Gli elfi esistono da sempre, per quello che si sa.
Per celti e vichinghi erano vicini agli dei, esseri di puro spirito che andavano e venivano a piacimento dal regno dei morti (celti), esseri di terre al di fuori di quelle mortali (vichinghi).
Per altre culture erano spiriti immortali della Natura, a volte veri e propri elementali.
Non voglio discuterne ora, ma è interessante notare come in ogni cultura esistano esseri legati alla Natura e con poteri magici o legati allo spirito.
Ciò che va detto, però, è che nelle religioni prima del cristianesimo (in particolare i riti legati alla Natura come quelli dei druidi) gli elfi erano spesso il tramite, i messaggeri o i consiglieri nella sfera spirituale.
Venivano ricercati e rispettati proprio per il loro legame con ciò che è spirituale e ciò che è naturale, a volte ritenute creature divine.
Erano, in genere, benevole verso gli uomini giusti.

Proprio perché parte integrante delle vecchie culture e religioni, nel medioevo si assiste ad una vera e propria demonizzazione di queste creature da parte della Chiesa.
I rapimenti di bambini e fanciulle in fiore da parte degli elfi iniziano, guarda caso, proprio nel medioevo.
L’unico modo sicuro per evitare che un neonato fosse rapito o sostituito da un elfo era di battezzarlo.
La croce diventa un arma contro gli elfi, come per vampiri e demoni.
Oltre a queste storie terrificanti, gli elfi diventano autori di scherzi e malefatte di ogni tipo.
Per esempio: si rovescia il secchio del latte mentre il contadino non guarda, chi è stato ? Chi si è bevuto il mosto in fermentazione del vinaio ? Chi ha fatto scappare i cavalli dalle stalle e li ha spronati fino a farli sfiancare ? E via dicendo…
Erano definite, tra i tanti modi di dire, creature del Caos (termine con cui spesso si indica il lato selvatico e mutevole della Natura e l’imprevedibilità della Magia) e per questo temevano il freddo metallo, frutto del lavoro cosciente e ordinato dell’uomo o il sale, che serviva a preservare gli alimenti e quindi contrario alle trasformazioni di queste creature.
Tutte queste storie trasformarono il timore reverenziale verso queste creature in paura e convinsero la maggior parte degli uomini a combatterli e rinnegarli usando la fede come arma.
Strappare la popolazione alle vecchie credenze in questo modo, aumentava il potere politico della Chiesa, già forte del potere sui sovrani.
Ma, anche con tutti questi sforzi, le antiche leggende rimangono…
Rimangono le storie di uomini e donne che, affascinati da queste creature, li cercano e ne parlano fino a perdere il senno o di bardi che li descrivono nel loro splendore, incantando chi ascolta con le loro storie di amore e le loro imprese.
Pensate, per esempio, che diversi brani di musica celtica (irlandese o scozzese antica, per esempio) si dice siano stati uditi nei boschi e poi riprodotti su arpe o flauti degli uomini. Una di queste canzoni, per esempio, è “Fairy love song” (Irlanda) ed è indubbiamente una delle più incantevoli che abbia mai sentito.
Questo misto di fascino e timore verso gli Elfi era radicato nella gente.
Gli Elfi diventano, insieme a Draghi e compagnia, oggetto di studio e di caccia da parte degli uomini.
Passando, grazie ai notevoli sforzi delle civiltà “acculturate”, da esseri divini ad animali selvaggi e magici, gli elfi compaiono nei testi dell’epoca come i bestiari o i mostruari, redatti da studiosi e medici di fama.
Inoltre si diffondono dicerie secondo le quali chi cattura un elfo potrà realizzare tre desideri o che seguendo l’arcobaleno è possibile trovare la pentola d’oro custodita da uno gnomo… Cose che avrebbero fatto inorridire o gridare al sacrilegio qualsiasi altra civiltà.
Quindi, nel medioevo, gli elfi diventano contemporaneamente creature malvagie da eliminare ed esseri incantevoli degni di poesie e canzoni, capaci di concedere favori e guarigioni ai giusti, ma pronti a distruggere se irritati o rapire bambini per i loro strani scopi.
Creature da ingraziarsi con offerte e da nominare con cautela…

(Kionathas)