Pensieri e Rivelazioni di Gesù a S. F. Kowalska

- L'immagine. - Una sera, trovandomi nella mia cella, vidi il Signore Gesù in abito bianco. Teneva una mano alzata come se benedicesse, mentre con l'altra toccava sul petto la sua veste. Dalla veste leggermente aperta, uscivano due grandi raggi: uno era rosso, l'altro chiaro. In silenzio, tenevo gli occhi fissi sul Signore. Ero presa dal timore, ma al tempo stesso m'invadeva una gioia indescrivibile. Passò un istante. Gesù parlò:
"Dipingi un'immagine sul modello di come tu mi vedi. Scrivici sotto: Gesù, confido in te! Desidero che questo quadro venga venerato dapprima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l'anima, la quale venererà quest'immagine, non perirà. Le prometto la vittoria sui nemici fin da questa terra, ma specialmente nell'ora della morte. Io la difenderò come mia gloria".
 

- Sono il Signore. - Scrivi le mie parole, figlia mia, parla al mondo della mia misericordia. Tutta l'umanità ricorra ad essa. Scrivi che, prima di venire come giudice giusto, spalanco le porte della mia misericordia: chi non vuole passare per esse, dovrà passare attraverso la porta della mia giustizia. Grande gioia mi procurano le anime che fanno appello alla mia misericordia; concedo loro grazie che superano i loro stessi desideri. Non posso punire nemmeno il più grande peccatore quando ricorre al mio perdono, ma lo giustifico grazie alla mia misericordia ch'è infinita e che a voi rimane incomprensibile. Sono il Signore per essenza e non conosco né costrizioni, né bisogni: se dono la vita alle creature, ciò proviene unicamente dall'immensità della mia misericordia. Tutto ciò che io compio per la vita delle anime è impregnato di misericordia.

- L'occhio su due abissi. - Gesù ha svelato a me la mia miseria, comprendo da essa la grandezza della sua misericordia. Nella mia vita, guarderò con un occhio all'abisso di miseria che sono io e con l'altro all'abisso della sua misericordia. O Gesù mio, perfino quando sembrerà che mi rifiuti e non mi ascolti, so che non deluderai le mie speranze.

- Diritto alla misericordia. - Oggi Gesù mi rivolse la parola: "Segretaria della mia misericordia, scrivi che in ogni anima io compio un'opera di pura bontà. Quanto più uno è grande peccatore, tanto maggior diritto egli ha alla mia misericordia, se ricorre ad essa. Sopra ogni opera delle mie mani è stabilita la mia misericordia. Chi le si affida non andrà perduto, perché tutti i suoi interessi sono miei e i suoi nemici s'infrangeranno ai miei piedi".

- Il tempo della misericordia. - Una volta in cui chiesi a Gesù come potesse tollerare, senza punirli, lo sterminato numero di peccati e i crimini che vengono commessi sulla terra, mi rispose: "Per punirli ho l'eternità; adesso prolungo il tempo della mia misericordia. Desidero colmare di grazie tutte le anime; sono esse, semmai, che non le vogliono ricevere. Trovano tempo per tutto, solamente non ne trovano per me. Infelici quelle che non vorranno riconoscere che questo è il tempo in cui vengo loro incontro".

- Nell'ora estrema della morte. - La misericordia di Dio raggiunge molte volte il peccatore nell'ora estrema in un modo singolare e misterioso. Esteriormente si direbbe che ormai tutto sia perduto, ma non è così. L'anima, illuminata dal raggio di una potente ultima grazia, nel momento conclusivo può rivolgersi a Dio con tanta forza d'amore che, in un attimo, riceve da lui il perdono delle colpe e il condono delle pene. Esternamente però, non vediamo nessun segno di pentimento, né di contrizione, perché il morente non reagisce più visibilmente. Quanto la misericordia di Dio è inscrutabile! Ma, orrore! Vi sono ancne delle anime che, volontariamente e coscientemente, respingono perfino l'estrema grazia con disprezzo!
Sia detto, dunque, che anche in piena agonia, la divina misericordia depone nell'intimo dell'anima questo momento di chiarezza, mediante il quale l'anima, se vuole, trova la possibilità di ritornare a lui. Accade tuttavia che vi siano anime di un tale interiore incallimento, da scegliere consapevolmente l'inferno, rendendo vane non solo le preghiere innalzate a Dio per esse, ma vanificando perfino gli sforzi medesimi di Dio.

- Il cuore squarciato. - Oggi il Signore mi disse: "Squarciai il mio cuore come sorgente di misericordia, affinché tutte le anime vi attingano la vita. S'accostino, dunque, tutti con fiducia illimitata a questo oceano di pura bontà. I peccatori ne conseguiranno la giustificazione e i giusti saranno confermati nel bene. Nell'ora della morte, colmerò con la mia divina pace l'anima che avrà collocato la sua fiducia nella mia pura bontà. Ai sacerdoti che annunceranno la mia misericordia, concederò una forza singolare e darò efficacia alle loro parole, commovendo i cuori di coloro ai quali essi si rivolgeranno".

- Il grido di Faustina Kowalska. - Anime umane, dove vi rifugerete nel giorno dell'ira del Signore? Venite ora alla fonte della sua misericordia!

- Santità, giustizia, misericordia. - Dio mi concesse molta luce, affinché conoscessi i suoi attributi.
Il primo attributo, ch'egli mi rivelò fu la sua santità. Essa è tanto grande che al suo cospetto si velano il volto gli angeli del cielo immergendosi in un'incessante adorazione: Santo, Santo, Santo! La santità di Dio si viene diffondendo sulla Chiesa e su ogni anima vivente in gradi diversi. Vi sono anime totalmente immerse nella divinità e ve ne sono altre che la sfiorano appena.
La seconda conoscenza concessami da Dio fu quella della sua giustizia. La giustizia di Dio raggiunge l'essenza profonda delle cose. Dinnanzi a lei, tutto si presenta nella sua nuda verità e niente è in grado di opporle resistenza.
Terzo attributo, che fu oggetto per me di riflessione, sono l'amore e la misericordia insieme. Compresi ch'entrambi formano il maggiore attributo di Dio. È grazie ad esso che si uniscono tra loro il creatore e la creatura. Nell'incarnazione del Figlio di Dio e nella sua opera di redenzione, riconosco l'amore supremo e l'abisso della misericordia. Esistono misteri di misericordia che l'intelligenza umana non potrà mai penetrare fino in fondo sulla terra: a svelarceli sarà l'eternità. Grazie, Signore.

- Con il pennello e coi colori. - Riferii la visione avuta al confessore. Mi rispose: "Tutto questo riguarda la tua anima. Dipingi l'immagine di Dio dentro di te". Però, mentre abbandonavo il confessionale, udii la voce che già conoscevo:
"La mia immagine si trova già dentro di te. Desidero si stabilisca una festa consacrata alla mia misericordia e che il quadro, dipinto con il pennello e i colori, venga solennemente benedetto. La festa della mia misericordia cadrà nella domenica che segue la Pasqua. Desidero che i sacerdoti annuncino la mia misericordia verso le anime cadute nel peccato. Non abbia paura il peccatore di avvicinarsi a me. Le fiamme della misericordia mi divorano e voglio riversarle sugli uomini".

- Il segno. - Quando spiegai ai superiori ciò che Dio mi aveva chiesto, risposero che Gesù doveva farsi riconoscere con qualche segno. Allorché domandai a Gesù un segno come prova che testimoniasse che quelle richieste venivano da lui, udii interiormente questa voce: "Chiarirò tutto ai tuoi superiori mediante le grazie che accorderò attraverso quest'immagine". Più tardi, avendo tentato di fuggire tali ispirazioni, Gesù mi disse che nel giorno del giudizio mi avrebbe chiesto conto di un gran numero di anime.

- Raggi sul mondo. - Rientravo dal giardino con le alunne per la cena, dieci minuti prima delle sei. Ed ecco Gesù, sopra la cappella, in quello stesso aspetto con cui vuole venir dipinto sull'immagine. I due raggi provenienti dal suo petto coprivano la cappella con la vicina infermeria. Di lì a poco, osservai come i due raggi s'aprissero per cingere tutta la città. Poi, lentamente si diffusero sempre più lontano e coprirono il mondo con la loro luce. La visione durò pochi minuti e poi scomparve.

- Il recipiente. - Era passato qualche tempo. Gesù mi disse: "Lo sguardo che vi rivolgo dall'immagine è quello stesso con cui io vi guardavo dalla croce. Con quest'immagine, offro all'umanità il recipiente mediante il quale possa attingere grazie alla sorgente della mia misericordia. Il recipiente è esattamente questo quadro con la sua scritta: Gesù, confido in te!".

- Due raggi. - Il mio confessore mi comandò di domandare a Gesù il significato dei due raggi che si vedono uscire dal suo petto nel quadro raffigurante la divina misericordia. Gesù rispose:
"I due raggi raffigurano il sangue e l'acqua. Il raggio chiaro è l'acqua che giustifica le anime. Il raggio rosso è il sangue che delle anime è la vita. Questi raggi scaturirono entrambi dall'intimo della mia misericordia quando, sulla croce, il mio cuore venne spalancato dalla lancia. Essi difendono le anime dallo sdegno del Padre mio. Beato colui che in essi cercherà riparo, perché Dio non lo colpirà con la giustizia".

- O sangue e acqua. - Gesù mi disse: "Desidero che tu conosca l'intensità della mia misericordia, di cui arde verso le anime il mio cuore. Quando, per qualche peccatore, reciterai con fede e contrizione la preghiera che sto per insegnarti, a quel peccatore darò la grazia della conversione. Ecco la breve preghiera che ti chiedo:
O sangue e acqua, che scaturisti dal cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te!".

- I raggi dal cuore. - Tenevo gli occhi sulla figura del Sacro Cuore. All'improvviso, ne vidi uscire quegli stessi raggi che sono dipinti sull'immagine del Redentore misericordioso a indicare il sangue e l'acqua. Compresi quanto sia grande e ardente la misericordia del Signore. Gesù mi parlò con inesprimibile dolcezza: "Bambina mia, insisti con i sacerdoti su questa mia inscrutabile misericordia. Le fiamme divampano in me e intendo riversarle sulle anime, ma queste spesso si rifiutano d'affidarsi alla mia misericordia".

- I raggi dell'Ostia. - Il Santissimo Sacramento era solennemente esposto sull'altare. All'improvviso, dall'Ostia vidi uscire due raggi uguali a quelli che si trovavano dipinti sull'immagine. Suore e allieve stavano inginocchiate in adorazione. I due raggi si riflettevano su ciascuna, ma non su tutte in modo uguale: sopra alcune, essi si delineavano appena. Domandai a Gesù che si degnasse di riscaldare con la sua misericordia le anime tiepide, fredde e indifferenti. Sotto l'azione di quei raggi, so che cuori anche di ghiaccio si possono infiammare e possono sgretolarsi come polvere anche se fossero di sasso.

- I raggi del crocefisso. - Venerdì Santo. Sono le tre del pomeriggio e ascolto dalla bocca di Gesù queste parole: "Desidero che l'immagine della mia misericordia riceva un culto universale". D'un tratto, vidi Gesù in croce: dal suo petto uscivano i medesimi due raggi che si trovavano sul quadro.

- I tesori delle grazie. - Rividi Gesù issato sulla croce. Dalla ferita del suo cuore, uscivano unitamente allo splendore dei due raggi, cascate di perle preziose e di diamanti. Molte anime raccoglievano quei doni. Le più vicine a lui ne raccoglievano in sovrabbondanza non solo per se stesse, ma anche per gli altri. Gesù mi disse: "Questi sono i tesori delle grazie che riverso sulle anime. Non tutte ne sanno approfittare in ugual modo. Figlia mia, riproduci la mia misericordia nel tuo cuore, affinché tu che l'annunci a tutto il mondo ne arda tu stessa per prima. È la tua missione conquistarmi delle anime con la preghiera e con il sacrificio, convincendole a fidarsi totalmente della mia misericordia".

- Fasciata di luce. - Una volta, mentre le tenebre avvolgevano il mio spirito, mi sentii come sommersa in agonia. Non durò molto. Improvvisamente, vidi Gesù. Partivano dal suo petto due raggi che io ben conoscevo. Mi fasciarono compleatamente nella loro luce. In quell'istante le tenebre scomparvero e, con esse, cessò ogni mio tormento. Disse il Signore: "L'esperienza che hai fatto rappresenta quello che sei da sola e per te stessa. È unicamente in virtù della mia misericordia che partecipi alla promessa della vita eterna e a tutti i doni che liberamente ti concedo". A queste parole, ebbi la vera conoscenza di me stessa. Gesù mi dava una lezione di umiltà profonda e, in pari tempo, mi rivolgeva l'invito a un'assoluta fiducia in lui.

- Un agonizzante e la divina misericordia. - Un giorno, vidi il Signore accanto a me. Mi disse: "Figlia mia, vieni a salvare un peccatore moribondo". Di colpo, scorsi l'agonizzante che lottava in una sofferenza atroce. Di fronte alla miseria di quell'anima, il suo angelo custode sembrava incapace di difenderla. Demoni in folla si assiepavano all'intorno. Mentre recitavo per lui la coroncina che Gesù mi ha insegnato, vidi il Salvatore in quell'aspetto che ha sull'immagine della sua misericordia. I due raggi che gli partono dal petto avvolsero l'infermo e le potenze del male fuggirono impaurite. Il moribondo rese in pace l'ultimo respiro.

- Figlia mia, scrivi. - Il Signore mi disse: "Figlia mia, scrivi. Tutte le anime che adoreranno la mia misericordia e ne diffonderanno il culto, esortando gli altri alla fiducia in essa, non avranno paura nell'ora della morte; la mia misericordia sarà la loro difesa in quell'estrema lotta. Per le anime che avranno paura, scrivi: Quando l'anima vedrà la gravità dei suoi peccati ed ai suoi occhi si svelerà tutto l'abisso della miseria in cui è caduta, non disperi, ma si getti con fiducia tra le braccia della mia misericordia come un bambino farebbe con la madre perché sa ch'essa lo ama. Tali anime hanno un diritto di priorità sopra il mio cuore. Fa sapere che nessuna, dopo aver invocato la mia misericordia, fu delusa. La mia predilezione va alle anime che s'affidano alla mia bontà senza por limiti".

- Non aver paura! - Signore, desidero che la tua misericordia venga glorificata da ogni anima. Felice quella che l'invocherà, perché potrà sperimentare ciò che tante volte mi hai promesso: tu la difenderai come tua gloria. Chi sarà in grado di smentire Dio? Chiunque tu sia glorifica il Signore, affidandoti alla sua misericordia per l'intera tua vita e soprattutto nell'ora della morte. Chiunque tu sia non aver paura! Quanto più grande è il tuo peccato, tanto maggiore è il tuo diritto a ricorrere alla misericordia del Signore. Tu sei una bontà incomprensibile, Gesù, desidero esaltare la tua misericordia in nome anche di innumerevoli altre anime. Questo è il compito che tu mi hai affidato.

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