Il mio ginecologo



Sono anni che mi rivolgo a te come mio ginecologo di fiducia, anche perché oltre ad essere un bell'uomo, sai far bene il tuo lavoro. Tuo padre era il ginecologo di fiducia di mia madre, naturalmente tu hai seguito le sue orme ed io le scelte di mia madre. Non mi sono mai sentita in imbarazzo, nonostante fossimo anche grandi amici: per me eri e resti il mio miglior confidente, il mio angelo custode. Devo ammettere che però, più di una volta, i miei pensieri su di te non sono stati angelici, ma sei talmente carino che non posso resistere. Oggi sono da te per il controllo annuale, come vedi sono una brava paziente, ma mi sento strana: i pensieri su di te si rincorrono nella mia mente..... Entro, mi accomodo sul lettino, sempre se si può essere comode su questo lettino, aspettando te, le tue mani e il tuo sorriso. Dopo due minuti ti presenti: sei ancora più bello, abbronzato e in forma come non mai. Inizi la visita, molto professionale come sempre, ma le tue mani oggi non le sento estranee: mi sembra di sentire che stai toccando il mio ventre in modo particolare. Mi scappa una risata e tu mi chiedi il perché. Come fare a dirti che in questo momento vorrei che mi baciassi? Oppure che vorrei fare l'amore con te, qui nel tuo studio, su questo scomodo lettino ginecologico? Intanto tu mi racconti della tua vita, delle tue vacanze in Marocco ed io, persa nei miei pensieri, non mi accorgo che sto iniziando a godere del movimento delle tue dita. Però te ne accorgi tu e il gioco inizia a piacerti: continui a fingere di visitarmi, ma mi ecciti ancor di più stuzzicandomi la clitoride, accarezzando il mio sesso dall'interno, in un punto che mi fa bloccare il fiato. Adesso anche io sono conscia di ciò che sta accadendo, ma non mi tiro indietro, anzi mi lascio andare e permetto alla tua mano di toccarmi meglio, mi rilasso e godo delle sensazioni che mi fai provare. Mi sembra di non aver mai sentito tutti questi fremiti nel mio corpo, come se tutto fosse nuovo e da scoprire. Sento che il calore della tua mano mi eccita, come se fosse la tua lingua che mi scopre per la prima volta: fallo, entra in me, fammi sentire le tue labbra sul mio sesso, lascia che possa godere anche di loro. Intanto tu ti sei aperto il camice: sotto non porti nulla, solo i pantaloni e un paio di boxer attillati, quelli che preferisco indossati da un uomo. Mi piace sentire la tua pelle sulla mia, il tuo respiro che diventa affannoso, il battito del tuo cuore dare il ritmo alle tue spinte. Inizi a penetrarmi tenendo ferme le mie gambe con le tue mani, mentre il tuo corpo s'avvicina e s'allontana dal mio e tu puoi guardarmi mentre mi possiedi. Ci amiamo come mai avevamo fatto prima, su questo lettino, nel tuo studio, dimentichi del mondo e del tempo. Esistiamo solo noi due.