GLORIA

Fu quasi un gioco, per me.
Non avevo mai fatto l'amore con una donna, ero interessata a provare, trovando la ragazza giusta.
La trovai ad un ballo in periferia.
Mi chiese di ballare, era belloccia, con due occhi quasi streganti.
Non dissi di no, in quella sala di ballo, con pochi maschi quella sera vi erano molte copie di donne che si divertivano con loro ballando, staccate, e sguaiate.
Ero andata li con un'amica che aveva trovato da scopare ma non era il mio ambiente.
Quando arrivammo sulla pista inizio' un lento e le luci si smorzarono un poco, stavo per scendere dalla pista da ballo, non si ballano lenti con una donna, ma lei mi prese come balla un uomo e mi piazzo' il ventre contro il mio ventre.
Ne sentivo la morbidezza e, la stimolo contro il mio, incominciai a sentire il suo calore.
Le luci si abbassarono ancora, quasi azzerate, aveva un buonissimo profumo, capelli corti, sembrava un bel ragazzo più che una ragazza ma aveva un bel seno, che sentivo, contro il mio.
Mi eccitai un poco, vuoi dire, che ho trovato ciò che cerco, mi dissi?
Non mi sembrava una ragazza, da sala di ballo di periferia.
Quel profumo lo conoscevo, costava un occhio della testa.
Tutto il mio corpo continuava a scaldarsi e, alla fina del pezzo ci guardammo negli occhi ma non scendemmo dalla pista.
Ora incominciava il quarto d'ora lento, il "quarto d'ora degli amanti".
Vidi altre donne strette come serpi, che muovevano il bacino in uno strano modo con le mani strette intrecciate di dita e, tra di loro all'altezza del seno.
Anche il mio cavaliere donna m'intreccio' le dita e le porto' tra i nostri seni, vidi la mia amica che sorrideva, ballava stretto con una donna, era donna, il suo ragazzo, compresi.
I pochi uomini ballavano tra loro, stretti e persi, a volte, con la lingua in bocca. Compresi, era, una sala di ballo gay, l'amica…
Sentii l'altra mano toccarni il collo, la nuca, farmi sentire brividi, arcuare il mio bacino con il suo già arcuato, spingente.

Un piacere strano s'insinuava tra le mie gambe quando spinse la sua gamba tra le mie aprendole e schiacciando la clitoride già esacerbata.
Mio dio, con quella gamba mi stava masturbando, se avesse durato solo un poco di più avrei goduto; duro' e io godetti stringendo le gambe sulla sua.
Sentii la sua lingua sulle orecchie, mi stava, facendo impazzire.
Poi lentamente la sua lingua trova la mia.
Furono baci rubati al buio, nascosti, a volte dai miei capelli lunghi.
La sua voce roca nelle orecchie: - Vuoi che usciamo, ho la macchina.-
Io seguirla mano nella mano, al buio, fuori.
Il salire sulla macchina, il fare 100 metri appena, il fermarsi, sentire la sua bocca e le sue mani.
Sentire che mi spogliava, si spogliava, abbassava i due sedili. Il rumore di un vibratore, il ronzio che conoscevo.
Ma non conoscevo quell'uso.
Come una grossa matita scriveva parole sulla mia clitoride, sulle mie labbra senza mai entrare troppo, una carezza mozzafiato che mi strappava urletti e a lei piccole risate.
- Mai fatto questo?-
- Non sono mai stata con una donna.-
- Ti piacerà, gioia, ti piacerà.-
Mi stava già piacendo.
Non volevo sapere il suo nome, volevo che mi facesse godere, come sapeva fare lei.
Poi arrivo' la sua bocca, magnifica, la clitoride arrossata si stava allungando nella sua bocca, me la tirava, me la succhiava ed io urlavo davvero.

Mi attiro' su di lei, mi fece accoccolare tra il sedile e i pedali, ci stavo appena ma non m'importava, volevo il sapore di una donna, volevo il suo miele, volevo la mia lingua sporca di lei e del suo profumo invadente.
Lei con i piedi sul volante e porta oggetti, il rumore del vibratore, il sentirlo tra le mie mani, il rifare a lei ciò che mi aveva fatto e il fare tutto con una voglia selvaggia.
Furono, due ore indimenticabili, oscene, sporche ma belle, non contai, gli orgasmi miei, e suoi. Mi riporto' al parcheggio, la mia amica, in compagnia di altre donne m'aspettava.
Ci videro scendere insieme, darci l'ultimo bacio passionale, nessuno, fiato'.
Sulla macchina, abiti stropicciati miei e della mia amica: - Ti e' piaciuta, Gloria?-
- Si chiama cosi?-
Silenzio: - Tu lo faresti l'amore con me?-
- Si, gioia, quando vuoi, tu.-