STORIA MINIMA DI CENERENTOLA
Le storie minime narrano di oggetti o fatti
ritenuti marginali rispetto alle Grandi
Storie di cui fanno parte; abbiamo raccontato, le
volte precedenti, del cappucceto
rosso di Cappuccetto Rosso o del topino che fu
trasformato in cavallo che portò la
bella Cenerentola al palazzo reale per il gran
ballo e di altre amene cose.
Questa storia minima, nei suoi molti capitoli,
narra cose segrete e mai rivelate della
Storia di Cenerentola; risponde ad interrogativi
che hanno angosciato notti intere
bimbi e genitori incapaci di sensate risposte per
esempio sul come riuscisse a ballare
la bella Cenerentola con delle scarpe rigide,
dolorose e scivolose come dovevano
essere le scarpine di cristallo...
Ma ecco i vari capitoli, che, come sempre,
vengono condensati per non tediare il
lettore con la prosa sorpassata del periodo in
cui queste storie minime furono scritte.
Nel CAPITOLO INIZIALE
Si descrive il giovane corpo di Cenerentola reso
asciutto e nerboruto dalle usate
fatiche; del suo fare spiccio e della poca
confidenza che avesse, ormai, per gli abiti
ed i modi del suo sesso e di come queste fattezze
quasi mascoline accendessero
linnata avvenenza della fanciulla.
Si narra anche e con dovizia di particolari delle
abitudini sessuali del principe
(che poi sposerà Cenerentola); della sua efebica
figura che suscitava sguardi
concupiscenti in tutti gli onesti contadini del
circondario e di come uno di questi
giovani, particolarmente dotato in ogni parte del
corpo...Fu nominato assistente
personale del principe.
Nel CAPITOLO SUCCESSIVO
Vengono enumerate le Ragion di Stato per le quali
il principe non potè più
rifiutare di scegliere (tra le figlie, le mogli e
i parenti tutti del cincondario)
qualcuna in grado di dargli della prole a cui
tramandare trono e lignaggio.
Il capitolo si dilunga ,drammatizzandoli, sui
pianti e le discussioni tra il
Principe e Dammello (questo era il nome
dellassistente personale del principe);
costui infatti voleva abbandonare il castello
dopo il matrimonio mentre il
Principe insisteva che rimanesse a farsi servire
al castello.
Venne così raggiunto un patto secondo il quale
gli anni futuri avrebbero visto
il Principe sposato ma anche lallargamento di una
piazza del talamo familiare.
Il CAPITOLO SEGUENTE,
sorvolando sulla Storia Grande e sul come si
giunse al ballo, passa a narrare
della serata di gala e delle effettive ed alte
lamentele di Cenerentola che
inveiva, in maniera invereconda, contro la Fata-Madrina
per il dono di quelle
scarpette da tortura .
Narra anche che la bella fanciulla doveva sempre
avere qualcosa o qualcuno
vicino per non cadere e come si afferrò,nello
sbilanciamento in avanti,ad un
delicato punto corporeo del primo che trovò
entrando;
quel fortunato mortale era, appunto, il Principe
che scappava inseguito dalla
ennesima energumena pretendente al trono.Cenerentola,
riconoscendolo, non
mollò la presa e continuò a ballare intavolando
una deliziosa conversazione
sui contadini ed i loro facili costumi.
Il CAPITOLO DOPO
inizia con le parole: Incazzossi di molto,
lavvenente pulzella (testuale),
che sono le parole di commento alla furibonda
scenata di Cenerentola
quando il Principe le riferirì che, una volta
sposati, costei avrebbe dovuto
dividere principe, letto e castello con il bel
Dammello.
Non contenta delle parole ingiuriose, lavvenente
pulzella si avviò,
traballante sulle scarpine di cristallo, verso lo
scalone duscita del castello
seguita dal Principe che la pregava di restare
e da Dammello che la pregava di andare.
Fu a quel punto che toltasi una scarpa la scagliò
con forza contro
uno dei due e scappò via.
Nel CAPITOLO CONCLUSIVO
Si narra che il corpo contundente scagliato da
Cenerentola
colpì Dammello nel punto più prezioso della sua
maschia figura
rendendoli inservibili entrambi (il punto e la
figura).
Narra che, in seguito a ciò, il pressochè
vedovo ma consolabile
Principe cercò Cenerentola e la sposò.
E questo è tutto...
O tutta la verità narrata da questa storia
minima .
G.O.