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DOVE PUO' E DOVE NON PUO' ARRIVARE L'INSEGNANTE

di Fabio Giorgi

Spesso ci chiediamo, noi insegnanti, perche’ quell’allievo non fa cosi’, non balla cosi’, perche’ si vergogna perche’… perche’… perche’… be’ se lo sapessimo immediatamente saremmo dei fenomeni paranormali. Piu’ curioso e nostro compito, cercare di capire dietro quell’azione o non azione, il perche’ non ci sia una reazione, scusate il gioco di parole.
Noi ins. abbiamo il dovere di trovare, fra quell’invisibile velo di rinuncia, il motivo per aiutarlo, curarlo e caricarlo e farlo esplodere.
Che compito difficile? Sì in effetti per chi legge puo’ sembrare una “missione impossibile”, ma basta pensare che un allievo, studiando danza, canto o recitazione, fa un gesto audace, coraggioso, si mette davanti un opinione pubblica e gia’ questo e’ sintomo di grande coraggio. Quindi inconsciamente vuole che l’ins. lo curi e lo faccia esplodere, vuole trovare quella sicurezza che, non sempre, non trova nella vita.
Non e’ facile fare o scrivere teorie sull’ insegnamento, anche perche’ i casi sono tanti, differenti, ma noi abbiamo una grande responsabilita’…... vederli uno ad uno tutti i momenti della lezione, accorgersi dei cambiamenti, i miglioramenti e perche’ no.… se hanno cambiato il colore dei capelli, solo cosi’ un allievo si sente vivo e forte.
Insegnare e’ una “missione” che ti fa crescere insieme a loro, non si nasce insegnante ma,  strano a dire, non lo si diventa mai, se un giorno sentirai di esserlo …… smetti hai perso la curiosita’ di capire ascoltare e far esplodere chi di te ha bisogno per essere chiamato ….. ARTISTA.

autore: Fabio Giorgi dir art  "Solo Arte" a Roma

www.soloarteweb.com     solo.arte@libero.it

Marzo 2005


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