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ARTICOLO DI LUX LUCIS
 

VOLPINI CHIUDE IL CICLO
DELLE FIABE IN DANZA



CAPPUCCETTO ROSSO
La bella addormentata, lo Schiaccianoci, Cenerentola sono tra i classici più inossidabili del balletto, ma a Cappuccetto Rosso non ci aveva mai pensato nessuno: colma il gap Max Volpini, non nuovo ai cimenti coreografici, che tra un programma in Perl come Principal Web Master del sito www.balletto.net oramai fondamentale per gli appassionati italiani della DANZA che siano anche fruitori di un PC con connessione Internet, ed un’ esibizione come ballerino del Corpo di Ballo della Scala agli Arcimboldi, ha trovato il tempo per allestire una coreografia agile e gradevole dal titolo esattamente desunto dalla celeberrima favola di Perrault: 34’ che si godono tutti d’ un fiato, e non solo da parte di un pubblico di bambini!...
Tanto per non ingenerare equivoci circa la scelta di campo pro balletto narrativo, dall’ inizio alla fine della rappresentazione una voce fuori campo (Laurent Gerber), forse un tantino invadente..., racconta le varie parti della ben nota storia. 
La bravissima e bellissima Beatrice Carbone, gia sfolgorante Folgore (scusate il bisticcio... ;-))) nell’ Excelsior ed accorato Angelo nell’ Annonciation preljocajana, è davvero una bambina “così buona” che non esita ad imbarcarsi nel periglioso attraversamento del bosco assumendosi precoci responsabilità in una fin troppo evidente metafora della ragazzina cui sboccia la pubertà. 
Cappuccetto indossa un completino rosso con gonnellina e la classica mantellina dell’ iconografia ufficiale [sono grato agli Autori per questa fedeltà!] con cappuccio, anche se il “cappuccetto” non è mai calcato sulla testa.
Ma la nonna, con la cuffia d’ ordinanza, apre la porta a tutti e lascia la TV solo per ballare un acciaccatissimo tango (ci scappa pure la pestata di callo...) con Andrea Boi in un duo davvero esilarante.
Ma il lupaccio... fa il lupo: quindi prima si pappa lei e poi Cappuccetto, non prima, per quanto riguarda la “bambina”, di essersela palpata ben bene in quello che è il momento coreografico più notevole del pezzo, con Carbone, brancata, che si divincola e passa sotto le gambe del lupo prima di soccombere...
Come si sta nella pancia di un lupo? Il presunto buio dello stomaco dell’ animale è brillantemente risolto con un lenzuolone bianco sotto il quale gli spettatori vedono agitarsi nonna e nipote. Teatralmente suggestiva la scena degli abitanti del villaggio che cercano di notte Cappuccetto Rosso alla luce delle torce elettriche... 
D’ improvviso tutto è risolto: la nonna indossa ancora la sua cuffietta, Cappuccetto la sua mantellina col cappuccio non infilato: per il futuro bisognerà fare attenzione a chi ha i piedi pelosi... ;-))
Marcia finale e meritati applausi.
Pur non essendo citato il regista, ho trovato la regia di questo pezzo molto accurata. Qualche riserva, ma di gusto personale, ce l’ ho nella scelta delle musiche (originali di Nicola Urru), di stile “techno” non congeniale al mio orecchio.
Ma l’ importante è la Danza e bisogna dire che Volpini, pur ricorrendo a linguaggio coreutico non nuovo riesce a disegnare delle combinazioni originali e piacevolissime di passi classici e moderni: vedi i tre che oscillano sui piedistalli mentre Cappuccetto ad occhi chiusi dorme, vedi a più riprese dei singolari movimenti degli avanbracci, financo dei polsi, le cosce che si agitano, le finte corse sul posto, certi particolari allungamenti delle gambe all’ indietro... della Carbone, di Roberta Nebulone e dei 4 danzatori, tra cui Max stesso in abito nero da maestro di cerimonie.
Bella dimostrazione che anche al giorno d’ oggi per fare uno spettacolo di Danza non si deve necessariamente negare la Danza.... 

FAVOLANDO
Più sfilacciata la coregrafia di Favolando a firma di Simona Chiesa, altra ballerina della Scala impegnata nelle coreografia, che dall’ elenco nel programma di sala scopriamo avere al suo attivo una lista nutrita di realizzazioni a partire dal 1994: l’ unica che conosco è la notevolissima Dioniso, data l’ 11 Marzo 2002 al Teatro Litta di Milano, della quale avevo chiesto (finora invano...) il Video agli organizzatori.
Lo possiamo definire uno spettacolo multimediale di poesia e Danza: dura 45’ ed anche qui c’ è la presenza non lieve di un voce narrante. Al tocco iniziale di una campana si radunano in scena i personaggi più famosi delle fiabe e dei libri per ragazzi: mi sembra d’ aver riconosciuto lo stesso Cappuccetto Rosso (qui col cappuccio...), Alice (che fa le bolle di sapone...), Campanellino, Biancaneve, Aladino, Cenerentola, Pinocchio...
Anche qui c’ è il momento topico dell’ attraversamento del bosco, rappresentato da 3 ballerini mimetizzati con cespugli sulla testa, ma ad un approccio tradizionale nel modo di raccontare le fiabe si contrappone quasi subito quello più moderno di ricorrere alla Danza. Il momento più bello è un passo a 3 di 2 ballerini ed un ragazza che viene rivoltata più volte per essere passata di braccia in braccia: deliziose le tutine spaziali indossate (costumi di Lou Antinori). Compare pure un oggetto d’ altri tempi: l’ Hula-Hoop. Due bei passi a due: dell’ altissima bionda in delizioso vestitino azzurro (forse Chiara Borgia?...) e dell’ altra in rosa (la Montanaro), che al termine  vengono spogliate della sopraveste e restano in delizioso pagliaccetto 2 pezzi.
Qui le musiche, di tipo rap, erano di Marco Schiavone.
Mi spiace non aver individuato i vari solisti, ma essendo i danzatori impegnati solo 5 posso citarli tutti: Chiara Borgia, Lara Montanaro,  Salvatore Perdichizzi, Fabio Saglibene e Serena Sarnataro.

Sì, il silente bambino in me s’ è ridestato di fronte a questo felice spettacolo d’ eleganza e bellezza: ora speriamo non si riaddormenti di fronte alle brutture della vita!... ;-)))
Un sentito grazie a Volpini e Simona Chiesa ed a tutti i collaboratori dello spettacolo, svoltosi Merc 11 Febbr al Teatro Giuditta Pasta di Saronno.
Lo spettacolo rientra nel progetto Danzaria (il cui Direttore Artistico è Carbone Senior), giunto al 3° anno d’ attività ed è stato presentato Lunedì in anteprima alle scolaresche.

La prossima sarà Pollicino o il Gatto con gli stivali?... ;-))

LUX LUCIS
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Febbraio 2003


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