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SERATA CONTEMPORANEA
di Maura Dettoni
Quando sei lì seduto ti vengono in mente mille cose...e dici "poi le scrivo...ecco questa idea è ottima..." poi quando sei qui, seduto davanti al PC, deciso e pronto a scrivere qualcosa sullo spettacolo che hai appena visto, bhe tutto quelle cose te le dimentichi e non sai da dove iniziare. Così inizierò dalla verita... "non so come iniziare a dirvi quello che ho visto".

Partiamo dalla fine fine, ovvero dal back stage e dal dirvi quello che sono andata a vedere (entrambe le volte in ottima compagnia...!)
Ho visto la "Serata Contemporanea" sia il martedì sia il giovedì (17 e 19 Giugno) con il corpo di ballo del Teatro alla Scala al Piccolo Teatro (ovvero allo Strehler).
Come sempre il "dopo" spettacolo coincide con visi stanchi, sudati ma sorridenti, coincide con quattro chiacchiere con baldi giovani e dolci fanciulle... e quando si tratta della Scala, allora la cosa è piacevolissima. Piano piano, iniziano a conoscerci, a salutarci per nome e a salutarci (magari senza ricordarsi il nostro nome) con aria piu rilassata e normale. 
Non è mai normale però per me riuscire e vedere da vicino i loro visi, vederli uscire dalle porte laterali pieni di fiori e con un sorriso soddisfatto. 
E benchè i loro nomi, i loro modi di essere, i loro accenti e i loro occhi siano "normali" per me... è sempre un'emozione e una gioia diversa. Questa volta come sempre ho avuto il piacere, da intendersi nel senso stretto della parola, di rivedere e richiaccherare con alcuni dei ballerini che la Scala ha nel suo organico... con alcuni ballerini che sono favolosi sul palco e in mezzo ad una via, sudati e pieni di borse.
La meravigliosa Marta Romagna che è riuscita ad emozionare nello stesso modo per cinque rappresentazioni in una delle meravigliose coreografie della serata (Omaggio a Nino Rota) e che è riuscita a dimostrare ancora una volta che è in grado di fare qualsiasi cosa con cinque più due serate in una delle migliori coreografie di questa serata (Now and Then), una Romagna che riesce ogni volta a riempirti di quel qualcosa che fino ad ora solo la danza è riuscita a darmi.
L'affascinante Riccardo Massimi, seguito ed ammirato per molti balletti che ancora una volta riesce a sedurci in un Casanova con i fiocchi nella coreografia di Bigonzetti, un Riccardo che con la sua disponibilita (e sì ammettiamolo con la sua bellezza) si è trattenuto in interessanti chiacchere sui prossimi appuntamenti.
Un simpatico e singolare Francesco Ventriglia che ancora una volta è entrato nei panni del suo personaggio, a mio e posso dire NOSTRO avviso, perfetto... ballando con la grande Gilda Gelati come seconda coppia (quella con vestito crema) nello strano e naturalissimo Now and Then. Un Francesco che con tutta la sua energia ci ha salutato e regalato più di un sorriso e di un grazie sul retro del teatro, un Francy che attendevo di "conoscere" dal vecchio Trittico allo Smeraldo in cui uscì agli inchini ballando Asereè.
E quanti ne dovrei nominare ancora? Moltissimi, dal baldo Boi, all'elegante Montanaro passando per il tanto atteso Della Mora.

Ma alla fine è questo quello che conta, che ogni volta riscopro questi ballerini e mi rendo conto che non sono solo corpi perfetti che danzano meravigliosamente e perfettamente sul palco. Ogni volta mi rendo conto che non sono solo fate ed esseri fatati dal magnifico aspetto che riescono a fare salti e particolari movimenti su un palco che sembra sempre così lontano e magico... sono veri e reali.

E ogni volta che rivedo questi ballerini scopro nuove coreografie e nuove emozioni. Certo scopro anche nuove delusioni, scopro che non tutta la danza è perfetta e apprezzabile. O almeno scopro che alcune coreografie sono povere e senza molto significato.
Ebbene Martedì questo è successo, e Giovedì ne ho avuto la conferma: Omaggio a Nino Rota di Bigonzetti rimane una bellissima coreografia con un meraviglioso e adorabile passo a due (perfetto con la coppia Massimi, Romagna, ma ben fatto con la coppia Westcombe, Ventriglia...), una coreografia con splendidi costumi e momenti in cui davvero vorresti essere seduto a due centimetri dai ballerini per vedere da vicino quello che stanno creando.

Annonciation, è e rimane un vero capolavoro, tu sei lì con gli occhi puntati verso il palcoscenico e non riesci a distogliere lo sguardo, non riesci a non pensare a quella Maria (un'ottima, ottima, ottima Montanaro) che sembra non volerne sapere, che sembra convincersi, che sembra dar retta all'angelo, sembra riuscire a segurilo in tutto... ma non ci riesce, non è abbastanza forte o almeno non è così forte come l'angelo e cade a terra per poi svegliarsi e ritrovarsi con una cosa nuova dentro di se. 
Sei lì seduto e vivi ogni salto ed ogni magnifico movimento di un angelo (una Carbone, che sembra nata per questo balletto che non sai se odiare o amare). Pura emozione.

E poi arriva quella coreografia che ci doveva far riadorare la Savignano, ballerina che ammetto non ho mai adorato più di tanto per la tecnica e lo stile, ma ho sempre ammirato per l'intensità in cui riusciva a danzare.
Ebbene questa coreografia Passage, ci dimostra che la Savignano non è cambiata, ha un'intensità che riesce a trasmettere anche se balla una coreografia povera e misera. Non aggiungo altro... se non che questo Danile Lucchetti che la accompagnava è un gran bravo ballerino.

Now and Then... magnifico e piacevolissimo come la prima volta che lo abbiamo visto alla Serata Ravel. Balletto in cui la musica è meravigliosa, in cui i costumi sono quello che sono e sembrano perfetti.
Coreografia che devi goderti e devi divertirti nel vederla.
Peccato per la Brazzo che si sa sembrava molto molto "perfetta" per il ruolo principale. Marta Romagna si è dimostrata come sempre pronta e bellissima. 

20 giugno 2003


 
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