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Sabato 29 aprile ore 21.00

TEATRO GIUDITTA PASTA - Saronno

Patrizia Cerroni & I Danzatori Scalzi

MA VOLETE CAPIRE QUALCHE COSA DI NOI DONNE??!

coreografie di Patrizia Cerroni

Danzatori: Vito Bortone, Michela Camatta, Corrado Celestini, Rosanna Maggio, Giovanni Tripi, Elisabetta Vavassori

Uno spettacolo di danza, differentemente da un balletto, rifiuta rigorose connotazioni di tempi, di modi e di spazio. È, in altri termini, una pura espressione di libertà, della mente, del corpo, dell'animo. La danza contemporanea e la danza tribale hanno così, senza soluzione di continuità, rapporti di reciproca connessione poiché entrambe scaturiscono (o sono scaturite) da quest'unica "regola-non-regola", ossia che regole non ve ne sono. Tutto questo Patrizia Cerroni lo sa bene, lo sa come pochi al mondo. Come lo sapevano Isadora Duncan, Diaghilev, o Martha Graham. E lo dimostra, soprattutto in questo suo ultimo spettacolo, simpaticamente (e provocatoriamente) intitolato  "Ma volete capire qualcosa di noi donne??!". Patrizia Cerroni, con i suoi Danzatori scalzi, ha dato dunque vita ad uno spettacolo importante, maturo, completo. Costruito in undici movimenti (o stanze) esso s'incentra sì sulla donna, sulle sue malizie, sulle sue certezze, sulle sue debolezze, ma anche su colui che per la donna è il naturale e necessario complemento, ossia sull'uomo; su un uomo ipotetico (ma non troppo), irascibile, violento a tratti, eppur tuttavia, ad un tempo, anche romantico, galante, spiritoso.

Una costante domanda percorre la scena dall'inizio alla fine: dobbiamo combattere per l'amore, dobbiamo difenderlo? Sì è la risposta, ne vale sempre la pena, così come vale la pena difendere altri fondamentali rapporti che emergono dallo spettacolo: l'amicizia, la solidarietà, il buon senso. La chiave di lettura dell'intera performance può così riassumersi nell'essenzialità, nella semplicità. Un vero e proprio traguardo, a nostro parere, raggiunto dalla Cerroni sia nei suoi personali interventi in scena (quarto e decimo movimento in particolare), sia nelle coreografie, che, con grande affiatamento ed efficacia, interpretano i "Danzatori Scalzi". Sul versante coreografico, infatti, Patrizia Cerroni è senza dubbio riuscita a restituire una visione "planetaria" della danza, spaziando di qua e di là di quell'invisibile "ponte" fra oriente e occidente, ma anche fra nord e sud del mondo. Impossibile non notare le cangianti posture dei piedi nudi dei danzatori, di volta in volta "tese" o "a martello", così come quelle delle gambe, "rette" o "piegate", o delle spalle, "irrigidite" a volte e altrimenti "sinuose" e "sensuali". Un discorso a parte, poi, merita senz'altro l'attento studio condotto sul gestire delle mani, autentico leit motiv dell'intera rappresentazione: il settimo movimento, ad esempio, si articola quasi completamente sul gioco sinuoso e giocoso delle mani delle tre danzatrici in scena; ma anche nel terzo, in cui tutti e sei i danzatori sono in scena - indossando calzamaglie nere dipinte -, le mani continuano ad essere protagoniste: questa volta in una rigida e meccanica postura "a paletta", rievocando immagini grottesche riconducibili a Grotz, in alcuni casi, o ai "pazzi" di Chagall, o al "Mago di Oz", il tutto mentre impazza un frenetico brano psichedelico di Frank Zappa. Lo spettacolo si chiude così, danzando su queste splendide note, su queste belle e improbabili parole: Patrizia Cerroni viene librata in alto dai suoi "Danzatori Scalzi", in un gesto di gioia pura; poi esce e i sei danzatori realizzano un vero inno alla vita, simile a quello immortalato da Matisse nella sua "Dance": una catena di persone che si danno la mano, maschi e femmine finalmente liberi dal pregiudizio e sicuri dei loro destini.    (Daniele Iosimi)

 

TEATRO GIUDITTA PASTA

Via I° Maggio snc  - Saronno (Varese)

INFO E PRENOTAZIONI: Biglietteria tel.02/967012127

www.teatrogiudittapasta.it

Ufficio Stampa: Monica Colombini

ufficiostampa@teatrogiudittapasta.it

 

Marzo 2006


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