RACCONTI
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IL MIO PRIMO SAGGIO
di Darklady

Ciao, sono Darklady e ho 13 anni. Vorrei raccontarvi di un'esperienza fantastica, forse la + bella della mia vita sino ad oggi: il mio primo saggio di danza.

Il 16 Giugno sarà passato un anno da quell'evento straordinario. La mattina dovevo presentarmi a teatro alle dieci in punto. Ero emozionata al punto di sentirmi male!! Dopo tutti i preparativi, una volta salita in macchina, il cuore batteva a mille. Era una giornata soleggiata e caldissima e mi sentivo felice. Giunsi a teatro puntuale. Lì noi ballerine ci ritrovammo nell'atrio interno dove ci aspettavano le parrucchiere che ci fecero lo chignon. Dopo visitammo gli spogliatoi... era un teatro molto famoso, quindi tutto era splendido e lussuoso e mi sentivo una star... facemmo le prove. Nonostante l'immenso teatro fosse ancora completamente vuoto e luminoso, senza alcun effetto speciale o altro del genere, solo centinaia di sedie vuote davanti a me e un grande palco, il legno cigolante, la mia emozione era già notevole. Vedevo negli occhi delle mie compagne d'avventura il mio stesso stato d'animo. Emozione, felicità, spensieratezza, gioia di vivere. Si, perchè quando balli tutto ti sembra + bello, + sensato, voli, e volano anke i pensieri dalla tua mente, riesci a non pensare a nulla, solo a girare, spiccare, volare, cadere e rialzarti più felice di prima...

Il pomeriggio tornammo a teatro alle sei. Scattammo le foto sul palco e dietro le quinte, dopo esserci infilate il primo costume di scena e dopo che ci ebbero truccate. Facevamo i ruoli delle ragazze innamorate e delle formiche. Socializzai molto anke con le altre ragazze, quelle degli altri gruppi, che prima di allora non conoscevo. La stessa emozione in tanti occhi.

Le nove arrivarono in un battibaleno. Poco prima che il saggio iniziasse, eravamo dietro le quinte, il sipario era ancora chiuso e noi saltavamo e ci abbracciavamo ascoltando gli schiamazzi della gente che aveva già quasi colmato il teatro, e alcune di noi spiavano da dietro le tende. Ecco che si spengono le luci e si accendono quelle speciali... il sipario si alza... comincia la musica... quella melodia che ti prende il cuore e all'inizio ti rende incosciente di tutto, poi l'incoscienza si trasforma in energia, in dolcezza, in immenso sogno, un sogno che speri non finisca più, vorresti che quel momento durasse in eterno...

Arrivò il nostro turno. Le luci puntate su di noi, il pubblico invisibile, sembrava di avere il nulla di fronte a te. Eppure si sentivano le voci, gli applausi... tremavo un po', ma le mie mani erano calde. Il mio cuore batteva a mille, ma la mia mente era offuscata come in sogno e estremamente felice. Quando quella sera fu tutto finito, una volta a casa nel mio letto, ancora con il mio chignon intatto, piansi, piansi a dirotto, un pianto misto tra la gioia immensa e l'infelicità per la fine di quel sogno... il sogno + bello della mia umile vita.

 

Giugno 2004


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