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sabato 9 - ore 21.00 e domenica 10 aprile - ore 17.30
COMPAGNIA VIRGILIO SIENI DANZA MESSAGGERO MUTO ideazione Virgilio Sienicon Marina Giovannini, Mara Smaldone, Erika Faccini, Samuele Cardini, Virgilio Sienimusiche originali Francesco Giomiluci Paolo Pollo Rodighiero
Mi appare un'immagine scavata e tratteggiata dalla confusione dolorosa come nei volti di Alberto Giacometti, in una dilatazione di linee dal didentro, alla ricerca della forma dello spirito. Virgilio Sieni Il lavoro indaga il mutismo del danzatore come forma di comunicazione, sviluppando la relazione che intercorre tra lo spazio ed una condizione estrema, di intensa forza che pervade il corpo danzante. Il mutismo incombe come mancanza di voce e quindi prelude all'urlo, al grido, al boato eclatante e necessario: un suono dalle viscere, proiettato oltre il corpo. Messaggero Muto, affronta con ostinazione il movimento dismorfico e irregolare proiettandolo verso un universo tra malattia e studio delle angolature emozionali. Affiora la presenza di esserini indecifrabili comunque messaggeri di una lingua altra. Emergono delle icone che richiamano ed accennano misteriosamente alla complicità di un gruppo. Lo spazio si costruisce quindi di regole e sistemi di passaggio, subito contraddetti e smembrati. Quella che all'inizio è una lunga introduzione sugli elementi primari, dal grido, al cerchio, dal perimetro all'accerchiamento, dalla tangente al contatto, viene in seguito portato all'estremo della fissità per creare un affresco sulla natura morta. Ombroso, buio, animaletto, torto, travestimento, mutino, concertino, luccicante, cavallina, spogliarello, quadrupede, fine.
L'arte
coreografica di Virgilio Sieni, le sue opere, gli spettacoli e gli allestimenti
sono riconosciuti come una tra le più significative ricerche teatrali maturate
in questi ultimi decenni. La qualità del suo lavoro risiede soprattutto nel
fatto di aver affrontato la danza come linguaggio contemporaneo, ciò come forma
d'avanguardia, proiettando tale arte nell'universo dell'espressione visiva
contemporanea. Il suo sforzo è stato quello di prendere distanza da una forma di
danza e di spettacolo ancora sottomessa alle leggi della rappresentazione e
della recitazione e, sulla scia di tutto quello che era avvenuto e stava
avvenendo nell'arte e nel teatro contemporanei, rendere adulta e internazionale
anche la coreografia italiana e la sua messa in scena teatrale.
da
Fulgor
Aprile 2005 |