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Comunicato Stampa 

 

 

IL TRIONFO DELLA DANZA

 

Nel centesimo anniversario della nascita di Alberto Spadolini torna alla luce la storia di un artista che odia il razzismo ed il fascismo, che è conteso da Goring e da Goebbels, che il regime di Mussolini sfrutta per dimostrare la superiorità della razza italiana.

 

“Vita curiosa quella di Spadolini…Debutta a 12 anni nell’atelier di Gian Battista Conti che all’epoca era già il pittore del Vaticano; lo ritroviamo presso Bragaglia a Roma con De Chirico, Prampolini, Marinetti che rappresentano il movimento italiano d’avanguardia. Là egli espone già e dipinge le sue scenografie…”

Jacopo della Serra, Accademico d’Italia, Parigi  1946

 

Alberto Spadolini (Ancona 1907 – Parigi 1972), lontano parente dell’ex Primo Ministro Giovanni Spadolini, figlio di un ferroviere licenziato per non aver aderito al Partito Nazionale Fascista, studia scenografia a Roma al Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia. Qui si produce arte in libertà ed in allegria e l’artista marchigiano ha modo di apprezzare le battutacce di quel branco di artisti, tutti grandi amici, che si sfottono l’uno con l’altro. Non solo il grande Marinetti è sbeffeggiato, ma anche Benito Mussolini viene definito senza alcun timore “il violinista” per la sua oratoria noiosa e prolissa.

Alla fine degli anni ’20 il Duce, stanco della troppa indipendenza di quel gruppo di giovinastri, ordina la chiusura definitiva del Teatro degli Indipendenti che ormai naviga in acque sempre più agitate a causa di enormi problemi finanziari.

Alberto Spadolini emigra in Francia e diventa Spadò, uno dei più eclettici artisti del secolo scorso. E’ pittore e scenografo apprezzato da Jean Cocteau e da Max Jacob; è restauratore nello studio parigino di Jules Boucher; è decoratore con Paul Colin; è illustratore dei libri di poesie di André-Marie Klénovski; è danzatore con Joséphine Baker e Mistinguett; è coreografo amato da Paul Valery e da Maurice Ravel; è attore con Jean Gabin e Jean Marais; è adattatore dei dialoghi per la London Film di Sir Alexander Korda; è cantante ed incide alcuni dischi di musica melodica a New York  … 

Spadolini è anche uno dei più affascinanti uomini dell’epoca: ha una tempestosa relazione sentimentale con Joséphine Baker, la “Venere nera” del Casinò de Paris; fugge con Catherine Hessling, modella di Pierre-Auguste Renoir e moglie di Jean Renoir; Marléne Dietrich e Cécile Sorel ne restano affascinate; la scrittrice e giornalista Marie de Régnier, amante di Gabriele d’Annunzio, lo definisce ‘danzatore stupefacente’…

Quando un uomo ha cultura e questa cultura è diffusa armonicamente in tutti i campi può superare tutte quelle barriere comuni all’uomo di strada come grettezza e razzismo.

La versatilità, la sensibilità, la completezza artistica di Spadolini gli rendono incomprensibili certi atteggiamenti  discriminatori. Nel 1935, al ritorno da una tournée negli USA, l’eclettico artista scrive un lungo articolo per la rivista “Sourire” nel quale critica il razzismo perpetrato nei confronti dei negri d’america.

Amico di tanti antifascisti, alla caduta di Parigi sotto l’occupazione tedesca, Spadolini non esita a nascondere nella sua casa un gruppo di ebrei.

Come accade ad altri artisti francesi, egli è costretto dalle truppe d’occupazione naziste ad esibirsi in Germania. Nel 1940 Spadolini partecipa  con le sue danze e le sue coreografie alla “Vedova allegra”, per la regia di Georg Jacoby, nel settantesimo compleanno di Franz Lehar, il celebre compositore tedesco.

Grazie al materiale scoperto in una soffitta del fermano e ad un articolo in possesso della Deutsches Tanzarchiv di Colonia, scritto il 30 aprile 1940 da Carl Weichardt, sappiamo che in quella occasione Lehar riceve gli auguri dai massimi gerarchi nazisti, fra cui Goring e Goebbels, mentre Hitler gli assegna la più alta onorificenza del 3° Reich.

E’ presente alla serata Siegfried Enkelmann, il grande fotografo della danza che immortala l’artista italiano in una serie di stupende immagini che saranno prossimamente pubblicate dalla rivista d’arte “Franco Maria Ricci”.

Allo spettacolo è presente anche il giornalista G. Di San Lazzaro che scrive un lungo articolo dedicato al danzatore italiano sulla rivista del regime ‘Tempo’ del gennaio 1941 senza pensare che se Spadolini fosse tornato in Italia sarebbe stato immediatamente processato per diserzione!

Recentemente si è scoperto che una delle artistiche fotografie di Spadolini, pubblicate dalla rivista “Tempo” con il chiaro intento di dimostrare la superiorità della razza italiana, è opera dell’antifascista Dora Marr.

Già assistente di Man Ray, per quasi un decennio compagna di Pablo Picasso, Dora Maar trova la celebrità con il reportage fotografico “Guernica”, il maggior capolavoro di Picasso, tremendo atto d’accusa contro i nazisti che nel 1937 rasero al suolo la cittadina spagnola.

La foto in cui il danzatore Spadolini appare nudo, bello come un dio, con una misteriosa sfera in mano, fa parte del servizio fotografico di Dora Maar per lo spettacolo teatrale “Catherine empereur” di Maurice Rostand, inaugurato al Théatre National de l’Odèon di Parigi, nel novembre 1937 (e si dice che Picasso non abbia mai digerito quelle fotografie!).

Per festeggiare il centesimo anniversario della nascita di Alberto Spadolini, si svolgerà dal 10 agosto al 9 settembre 2007, presso la Sala Imperatori di Porto San Giorgio (Fermo), a cura dell’Assessorato alla Cultura e in collaborazione con Italia Nostra, una esposizione comprendente cinquanta fotografie dei più grandi fotografi degli anni ‘30, quaranta dipinti, venti scenografie, e poi disegni, sculture, spartiti musicali, libri, dischi, depliant e manifesti degli spettacoli di danza, delle esposizioni di pittura di Alberto Spadolini. In mostra anche documenti di Joséphine Baker, Anton Giulio Bragaglia, Maurice Chevalier, Jean Cocteau, Paul Colin, Liane Daydé, Fernandel, Mistinguett, Edith Piaf, Cécile Sorel, Principe Felix Yussupov … 

Nel 1955 Spadolini riceve l’onorificenza di Cavaliere e Commendatore del Bene Pubblico francese.  Nel 2005 il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi ha assegnato una medaglia per la riscoperta dell’artista Spadolini.

  

Comitato scientifico:

 

- Giuseppe Nuciari, Assessore alla Cultura di Porto San Giorgio

- Stefano Papetti, storico dell’arte

- Rosella Simonari, docente Università di Macerata

- Marco Travaglini, curatore della Rassegna “Bolero-Spadò”

 


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