Maria,
figlia di Filippo, storico padre del Balletto Romantico, nacque a Stoccolma
nel 1804. Sua madre era la figlia del famoso attore svedese Carstain. Iniziò
a studiare danza con Jean-Francois Coulon ma suo padre, che non era soddisfatto
dei suoi progressi, decise di diventare il suo maestro. Maria lavorò
duramente con lui in classi massacranti di ben sei ore al giorno fino al
suo debutto in scena nel 1822 all'Hoftheater di Vienna dove danzò
"La Reception d'une jeune Nymphe à la Cour de Terpischore" con la
coreografia creata da suo padre. Lì incontrò per la prima
volta la sua eterna rivale, Fanny Elssler, che faceva parte del Corpo di
Ballo.
Dopo
cinque anni, nel 1827, Filippo comprese che la figlia era pronta per debuttare
a Parigi dove danzò nel balletto "Cinderella" di Ferdinand Albert.
Ma la sua leggenda di grande ballerina iniziò realmente quando il
padre creò per lei nel 1832 "La
Sylphide" : il balletto che la lanciò universalmente quale
sublime artista del repertorio romantico, incarnazione di bellezza, leggerezza,
spiritualità, modello insuperato di tecnica e poesia. Da allora
ella divenne il mito della danza romantica grazie anche al suo tutù
bianco lungo fino alle ginocchia, ideato per lei da Eugene Lamy, le scarpine
rosa a punta e l'acconciatura
à bandeaux. Dopo il grande
successo la divina Maria divenne una figura leggendaria nel mondo del balletto
e fu considerata come la migliore ballerina del suo tempo malgrado la rivalità
con la sanguigna e sensuale Fanny Elssler e con l'étoile d'allora
Jules Perrot col quale danzò ma si rifiutò in seguito di
avere come partner in quanto in uno spettacolo aveva ottenuto maggior successo
rispetto a lei.
Nel
1832 Maria sposò il Conte Gelbeit de Voisins ma il matrimonio non
fu felice e naufragò dopo appena tre anni. Dal 1837 al 1839
ebbe un contratto con il Teatro di San Pietroburgo dove fu osannata e oggetto
di venerazione da parte dei ballettomani del tempo. Tornata in Occidente,
continuò a danzare con successo sino al suo ritiro dalle scene che
avvenne nel 1848. Si trasferì vicino Venezia ma, a causa della perdita
del suo patrimonio per gli incauti investimenti del padre, fece bancarotta
e dovette iniziare a dare lezioni di danza e portamento a Londra e Parigi.
Maria
morì nel 1884 a Marsiglia in completa povertà.
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