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Martedì 13 dicembre 2005 ore 21 presso il Teatro Modena p.zza Modena 3 –Sampierdarena Genova
Il
Gratia D. Ensemble composto dagli studenti del Liceo Internazionale G. Deledda presenterà lo spettacolo teatrale e musicaleL’Europa? Giovane !
In occasione del Bicentenario mazziniano, nell'ambito del progetto didattico Janua-Mazzini e la scuola, gli allievi del Gratia D. Ensemble del Liceo Linguistico G. Deledda di Genova presentano una performance teatrale risultato della ricerca storica e analisi dei documenti degli archivi e dei musei di settore effettuata dagli studenti delle classi quarte del liceo, raccontata attraverso danza, musica, canto e teatro.
Il progetto Janua 2005 Mazzini è stato promosso dal Comune di Genova-Assessorato alla Cultura e dalla “Fondazione per la Scuola San Paolo ” che già ha supportato l’attività del Gratia D. Ensemble, apprezzandone la capacità di coinvolgere moltissimi studenti, anche di realtà scolastiche differenti, di costruire spettacoli interessanti e godibili, di cogliere l’essenza di temi non facili. Il ringraziamento va a tutti gli insegnanti e ai gentilissimi professori Buonaccorsi, Iovino, Morabito e Sborgi e che hanno sostenuto gli studenti in un percorso di studio al di fuori dai tradizionali sentieri accademici. In questo caso, punto di partenza è stata la figura del Mazzini musicista. Giuseppe Mazzini era un grande conoscitore di musica, notevole chitarrista e piacevole cantante. La musica era una costante della sua vita: soccorso nel momento dell’esilio, conforto psicologico, mezzo per aprirsi agli altri e conquistarne l’attenzione, strumento per raccogliere fondi da destinare alla lotta per la libertà. Mazzini ha dato molto alla musica italiana; quasi in silenzio. In fondo, l’attività della Giovane Europa era spesso finanziata da concerti organizzati dal suo stesso fondatore, il che consentiva a molti musicisti di essere apprezzati anche all’estero. Mazzini amava tutta la musica anche quella popolare ed il melodramma, due aspetti della stessa necessità: quella di esprimere il proprio disagio, la propria opposizione agli invasori sia in ambiti più familiari, che nell’ampiezza e nella mondanità dei teatri. Del resto, allora il teatro era luogo di incontro per eccellenza, porto franco dalla censura, luogo dove ogni movimento, in scena e sui palchi, poteva assumere una valenza di comunicazione e di lotta. Lì, senza paura delle parole, repressione, insurrezione, rivoluzione, tutto trovava eco nella musica. In tutto il mondo, a fondamento della nostra democrazia! La musica, quindi, è il filo conduttore dello spettacolo, musica che si fa espressione anche attraverso il movimento dove i “quadri romantici” si animano, dove la geometria degli scacchi evoca l’intelligente svago dell’esule, dove un ventaglio, sventolato ad arte, assume la forma di una dichiarazione di appartenenza o di esternazione di un pensiero rivoluzionario.
Gli allievi sono stati seguiti e consigliati da
M.tro Luigi Brusini, musica M.tro Enrico Grillotti, coro Raffaella Russo, coordinamento registico Antonella Sbragi, coreografie, coordinamento progetto Silvio Scardulla,direzione artistica
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