IL LAGO DEI CIGNI
UN BALLETTO INTRAMONTABILE


 
  

Dalla polvere all'altare

E' inimmaginabile pensare oggi come "Il lago dei cigni", quando andò in scena per la prima volta il 20 febbraio 1877 al Teatro Bolshoi di Mosca, potesse essere un grande fiasco.
Le cronache ci riportano di un'insulsa coreografia dell'austriaco Julius Wenzel Reisinger che lasciò liberi i ballerini di improvvisare le proprie variazioni; di una inteprete, Pelageja Karpokova, che pare avesse ottenuto la parte grazie ad appoggi influenti; di scene e di costumi molto modesti e di una musica che allora fu ritenuta difficile e rivoluzionaria.
Il balletto, che era stato commissionato a Chaikovskij nel 1875 da Vladimir Petrovic Begicev, direttore dei teatri imperiali di Mosca e autore del libretto insieme al ballerino Vasil Fedorovic Gelcer, dopo poche repliche, fu ritirato dalle scene.  Fu riallestito nel 1880 e nel 1882, sempre a Mosca, con una nuova coreografia di Olaf Hansen ma anche questa volta non incontrò il favore del pubblico e della critica. Sarebbe completamente scomparso dal repertorio se il principe Vsevolozskij, sovrintendente dei teatri imperiali di San Pietroburgo, non avesse deciso di riprovare a rimetterlo in circuito. Chaikovskij, però, non riuscì a rivedere sulla scena il suo primo balletto (morì il 6 novembre 1893 un anno prima della sua parziale riproposizione con il solo secondo atto) il 17 febbraio 1894 in uno spettacolo dedicato alla sua memoria per la nuova coreografia di Lev Ivanov.
La versione completa e totalmente rinnovata del balletto (in 3 atti e 4 scene) andò definitivamente in scena il 27 gennaio 1895 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo iniziando così la sua vera, felice storia. Coreografi furono il russo Lev Ivanov per gli atti bianchi  (II e IV) e il francese Marius Petipa (I e III) al quale soprattutto si deve la resurrezione del "Lago". Quest'ultimo rielaborò il libretto, modificò alcune scene e inserì nella partitura originale alcuni brani pianistici di Chaikovskij orchestrati da Riccardo Drigo che diresse quella "prima" aggiungendovi una pagina di sua composizione (il gran pas de deux) e effettuando dei tagli e delle trasposizioni significative.
Interprete acclamata fu la ballerina milanese Pierina Legnani che introdusse nel ruolo del cigno nero  (Odile) i 32 fouettées. Suo partner fu l'anziano ballerino Pavel Gerdt (allora cinquantaduenne) nel ruolo di Siegfried mentre il ruolo di Rothbart fu interpretato da Alexei Bulgakov.
Da quel momento in poi il "Lago" entrò a far parte del repertorio pietroburghese prima e moscovita dopo conquistando l'amore del pubblico e diventando un classico del teatro di danza.

Altre versioni

Del "Lago" sono state realizzate molte altre versioni, tra le quali quella di Aleksandr Gorskij, allievo di Petipa, che lo ripropose al Bolshoi di Mosca nel 1901 aggiungendovi il personaggio del buffone e l'intervento successivo di Asaf Messerer del 1937 che introdusse il finale positivo in cui Siegfried sconfigge Rothbart e libera Odette dal suo potere. 
Nel 1910 Mikhail Fokin con Olga Preobrajenskaia (Odette/Odile) propose una nuova versione in due atti, ripresa nel 1911 dai Balletti russi di Diaghilev al Covent Garden, interpretata da Matilde Ksessinskaia e Vaslav Nijinskij e successivamente portata in tournée da Anna Pavlova.
Del 1933 è la coreografia di Agrippina Vaganova con Galina Uvanova al Kirov di San Pietroburgo; del 1934 quella a Londra di Nicholas Serghiev con Alicia Markova e Robert Helpmann, che fu la prima edizione completa messa in scena in Occidente, e del 1950 la versione di Konstantin Sergeev che è quella ancora oggi rappresentata al Kirov di San Pietroburgo.
Altri grandi coreografi si sono cimentati nel proporre una propria versione del "Lago": Georges Balanchine (1951 con il New York City  Ballet in un atto), Jurij Grigorovic (1953), Vladimir Bourmeister (1953), Frederick Ashton con Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev (1962), John Cranko (1963), Kenneth MacMillan (1964), John Neumeier (1976), Rudolf Nureyev (1984), Mats Ek (1987), Roland Petit (1988).