LO SCHIACCIANOCI

Una fiaba, un sogno, un balletto per il Natale


 
  
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Una collaborazione vincente: Petipa-Chaikovskij

Sull'onda del successo della "Bella addormentata" Marius Petipa volle continuare la sua collaborazione con Chaikovskij, cui propose di predisporre la musica per un nuovo balletto da mettere in scena per la stagione 1892. L'occasione fu offerta dal principe Vsevolojskij, direttore dei teatri imperiali, che suggerì come soggetto "Schiaccianoci e il re dei topi", un racconto di E.T.A. Hoffmann, da lui letto nella traduzione francese e libera versione  di Alexandre Dumas padre. All'inizio il compositore non fu molto entusiasta del soggetto ma Petipa seppe convincerlo del contrario elaborando un libretto dove la vicenda rimaneva in secondo piano rispetto all'atmosfera magica che ne venne fuori ed in cui sentimento, amore, sogno, divertimenti, prodigi venivano esaltati.  Il coreografo francese, da grande uomo di teatro quale era, seppe così trovare la formula giusta perchè il  cupo racconto di Hoffmann divenisse uno spettacolo di grande successo e incanto. E Chaikosvkij, che aveva iniziato a comporre la musica con tanta fatica, data la vecchiaia incipiente, si buttò sul lavoro con grande inventiva e rinnovato entusiasmo sperimentando nella partitura addirittura l'utilizzo di strumenti particolari per bambini.
Il balletto andò in scena il 18 dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ma con la coreografia di Lev Ivanov in quanto nel frattempo Petipa si era ammalato e con Riccardo Drigo direttore dell'Orchestra. Interpreti di quella "prima" furono l'italiana Antonietta Dell'Era (la Fata Confetto) e il  pietroburghese Pavel Gerdt,  insieme a Olga Preobrajenska e il giovanissimo Nicolaj  Legat (futuro maestro di Nijinskij e Fokin). Il ruolo di Clara era sostenuto da una bambina della Scuola di ballo del Teatro. 

Lo Schiaccianoci gira il mondo

Dopo la "prima" di Ivanov, rivista nel 1917 da Gorskij e nel 1929 da Lopukhov, nel 1934 andò in scena  al Kirov l'edizione storica di Vassilij Vajnonen (in cui il ruolo di Clara veniva fuso con quello della Fata Confetto) e, nello stesso anno, il debutto europeo del balletto che  avvenne nel mese di giugno al Sadler's Well di Londra ad opera di Nicholas Sergeiev che riprese la coreografia di Ivanov e che ebbe come protagonisti Alicia Markova e Robert Helpmann. In Italia il balletto giunse nel 1938 debuttando alla Scala di Milano con la coreografia di Margherita Froman.
Negli anni '40 e '50 si susseguirono numerose versioni tra le quali quelle di Boris Romanov, Frederick Ashton, Anton Dolin, Nicholas Beriozoff.  Al 1954 risale l'innovativa versione di Georges Balanchine con il New York City Ballet che riprese la trama originale del racconto di Hofmann e divise lo spettacolo in due parti: realtà e sogno. Altre edizioni originali si susseguirono negli anni '50 e '60:  Alfred Rodriguez , Jurij Grigorovich, Rudolf Nureyev (che unificava il ruolo di Drosselmeier con quello del Principe), John Cranko (che modificava quasi totalmente la vicenda) e dal 1970 ai giorni nostri: John Neumeier, Roland Petit, Mark Morris (in versione punk), Maurice Béjart. 
Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un'atmosfera fatata di festa, "Lo Schiaccianoci": una fiaba fatta di dolciumi, soldatini, albero di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina, è diventato un balletto che ammalia i bambini e incanta i grandi. Per questo è lo spettacolo più rappresentato nel mondo durante le festività natalizie.

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