LO SCHIACCIANOCI Una fiaba, un sogno, un balletto per il Natale |
Una collaborazione vincente: Petipa-Chaikovskij Sull'onda del successo della
"Bella addormentata" Marius Petipa volle continuare la sua collaborazione
con Chaikovskij, cui propose di predisporre la musica per un nuovo balletto
da mettere in scena per la stagione 1892. L'occasione fu offerta dal principe
Vsevolojskij, direttore dei teatri imperiali, che suggerì come soggetto
"Schiaccianoci e il re dei topi", un racconto di E.T.A. Hoffmann, da lui
letto nella traduzione francese e libera versione di Alexandre Dumas
padre. All'inizio il compositore non fu molto entusiasta del soggetto ma
Petipa seppe convincerlo del contrario elaborando un libretto dove la vicenda
rimaneva in secondo piano rispetto all'atmosfera magica che ne venne fuori
ed in cui sentimento, amore, sogno, divertimenti, prodigi venivano esaltati.
Il coreografo francese, da grande uomo di teatro quale era, seppe così
trovare la formula giusta perchè il cupo racconto di Hoffmann
divenisse uno spettacolo di grande successo e incanto. E Chaikosvkij, che
aveva iniziato a comporre la musica con tanta fatica, data la vecchiaia
incipiente, si buttò sul lavoro con grande inventiva e rinnovato
entusiasmo sperimentando nella partitura addirittura l'utilizzo di strumenti
particolari per bambini.
Lo Schiaccianoci gira il mondo Dopo la "prima" di Ivanov, rivista
nel 1917 da Gorskij e nel 1929 da Lopukhov, nel 1934 andò in scena
al Kirov l'edizione storica di Vassilij Vajnonen (in cui il ruolo di Clara
veniva fuso con quello della Fata Confetto) e, nello stesso anno, il debutto
europeo del balletto che avvenne nel mese di giugno al Sadler's Well
di Londra ad opera di Nicholas Sergeiev che riprese la coreografia di Ivanov
e che ebbe come protagonisti Alicia Markova e Robert Helpmann. In Italia
il balletto giunse nel 1938 debuttando alla Scala di Milano con la coreografia
di Margherita Froman.
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